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Che significa MATGA, la protesta social delle donne contro il sessismo e la vittoria di Donald Trump

Dilaga l’hashtag #MATGA acronimo di “Make Aqua Tofana Great Again”. Si rifà allo slogan di Trump “Make America Great Again”. È il grido di protesta delle donne.
A cura di Giusy Dente
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Sui social potreste esservi imbattuti in uno strano acronimo, diventato virale in queste ore. Il nuovo trend si chiama MATGA e corrisponde al Make Aqua Tofana Great Again. È la reazione delle donne ai risultati elettorali della scorsa settimana, che hanno incoronato Donald Trump per la seconda volta Presidente degli Stati Uniti d'America. In risposta, si è sollevata una protesta sui social che rievoca un'antica usanza, anche alquanto macabra.

Il significato di MATGA

In seguito alla vittoria di Donald Trump alle elezioni, le donne americane stanno esprimendo il loro malcontento anche sui social. Spaventano le posizioni del tycoon sul tema dei diritti delle donne, in primis l'aborto. Il suo ritorno alla Casa Bianca potrebbe segnare un'involuzione e questa paura ha scatenato le reazioni di chi non vuole al potere un uomo che è stato spesso al centro di polemiche per le sue esternazioni sessiste e maschiliste. Prima, come risposta al dilagante patriarcato, le donne hanno cominciato a parlare di movimento 4B sui social: si sono "appropriate" di un concetto molto gettonato soprattuto in Oriente. È la rinuncia agli uomini e al sesso, fatta consapevolmente come risposta a secoli di disuguaglianze, disparità e violenze nei confronti delle donne.

Dopo il movimento 4B ha preso a dilagare l'hashtag MATGA acronimo di "Make Aqua Tofana Great Again", che si rifà allo slogan di Trump "Make America Great Again". Il riferimento è un'antica usanza risalente al VXII secolo, quando le donne erano solite sfuggire ai mariti violenti uccidendoli col l'acqua tofana. È un potente veleno nato in Sicilia che prende il nome dalla sua presunta inventrice, Giulia Tofana. Ha la particolarità di essere mortale e difficilmente rilevabile, ma facile da preparare anche in casa. Agisce nel giro di pochi giorni e ha sintomi che si possono facilmente confondere con quelli di un'influenza. Si racconta che prima di essere scoperta e giustiziata dall’Inquisizione, Giulia Tofana abbia ammesso di aver aiutato almeno 600 donne a sbarazzarsi dei mariti violenti.

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Sui social tante donne stanno riportando alla memoria quella tradizione, anche con un certo gusto macabro, ironizzando appunto sulla necessità di drastiche misure nei confronti degli uomini che vogliono annientare le donne, che le controllano, che vogliono avere potere sulle loro vite, le loro decisioni, i loro corpi. Nei video si vedono le donne armeggiare con strani liquidi, ironizzano sullo slogan al contrario "Certo, col mio corpo la scelta è tua". In alcuni scorrono anche immagini di donne vestite con abiti medievali che realizzano pozioni, in altri c'è la canzone Venom (cioè "veleno") di Eminem in sottofondo.

Certo, fare riferimento a un veleno mortale, anche solo per scherzo e per fare ironia, può comunque inviare un messaggio sbagliato. Non a caso Marjorie Taylor Greene, la deputata della Georgia, ha lanciato l'allarme all'FBI , taggando l'agenzia nel suo post e chiedendo un'indagine su alcuni di questi post, considerati delle minacce pubbliche di morte su cui indagare: "Queste donne stanno dicendo ad altri come avvelenare e uccidere gli uomini perché sono arrabbiate per le elezioni".

Le donne hanno quindi scelto anche la strada del black humor per esprimere malcontento, rabbia, per rivendicare un mondo più equo e meno violento. È una provocazione forte che esorta a ribellarsi al sessismo e alla misoginia, che nel bene e nel male ha scatenato il dibattito su argomenti di attualità, centrando quindi l'obiettivo, che era certamente questo. Lo scopo di questi post, infatti, non è esaltare la violenza o inneggiare a gesti folli, ma esortare le donne a far sentire la propria voce.

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