Charlotte Gainsbourg: “Le donne sui social tutte uguali, io amo il mio corpo. Spero in una rivoluzione”
La cosa che più colpisce di Charlotte Gainsbourg è la voce, suadente e delicata. La figlia di Serge Gainsbourg e Jane Birkin ha moltiplicato lo charme ereditato dai genitori – indiscusse icone anni Sessanta – con una sensibilità artistica unica, fatta di mistero e nonchalance. Negli anni si è costruita una solida carriera come attrice e come cantante, e adesso debutta alla regia con Jane by Charlotte, presentato a Cannes 2021. Fanpage.it ha incontrato l'attrice e regista al Palazzo del Cinema Anteo di Milano, in occasione dell'anteprima del film. Gainsbourg ci ha spiegato il rapporto con la madre, la nuova fase della sua carriera e co'è per lei oggi bellezza. Eterna ragazza perfino a 50 anni, Charlotte Gainsbourg sorride, semplice impeccabile in una tuta di jeans e scarpe da ginnastica bianche. Neanche l'ombra di trucco su quel viso che, racconta, da bambina non le piaceva proprio.
Charlotte Gainsbourg e Jane Birkin: "Sono sempre stata timida nei confronti di mia madre"
Figlia d'arte, attrice, cantante e ora anche regista: Charlotte Gainsbourg è una delle artiste più poliedriche e affascinanti della sua generazione. Quest'anno è presente nei cinema italiani con tre ben film. Il primo, nelle sale in questi giorni, è L'Accusa, dove recita insieme al figlio Ben diretta dal compagno Yvan Attal. Ad aprile uscirà Gli Amori di Suzanna Andler mentre a giugno arriverà l'attesissimo Jane by Charlotte, il docufilm su Jane Birkin, distribuiti in Italia da Wanted Cinema. Si tratta della prima prova di Gainsbourg alla regia. "Non avevo intenzione di diventare regista – spiega – volevo fare del mio meglio senza sapere cosa stessi facendo". Più che un film è una lettera d'amore aperta alla madre Birkin, un modo per guardarla con occhi nuovi: per tutti era la diva dagli amori turbolenti, per Charlotte era semplicemente la mamma. A Fanpage.it Charlotte Gainsbourg ha raccontato il complicato rapporto:
Credo di aver capito dopo, alla fine del film, che ho fatto ciò che aveva fatto mio padre per me: ha scritto una canzone per dirmi cosa provava quando non riusciva a esprimere i suoi sentimenti. Immagino di essere stata timida nei confronti di mia madre, è sempre stato così: solo dopo il film ho capito che non significa meno amore, o un amore meno intenso, ma che siamo fatte così. Avevo bisogno della camera per avere il coraggio di guardarla negli occhi, di immortalare ciò che è vedevo, la donna che è oggi. Il senso dell’umorismo, la personalità, provare a fare un ritratto molto personale di chi è lei. È stato molto difficile, ci siamo dovute interrompere per due anni. Alla fine ho chiesto a mia madre se le fosse piaciuto il film e lei ha detto: "Non è un mio ritratto, è il tuo ritratto, hai fatto un film su una figlia che cerca la madre”. E in effetti è vero: è tutte queste cose insieme.
Charlotte Gainsbourg: "Oggi amo il mio corpo così com'è"
Nel film le due donne parlano a lungo del passato: la perdita del padre Serge Gainsbourg, i ricordi accumulati in un appartamento da svuotare, la morte di Kate Barry, sorella di Charlotte scomparsa prematuramente nel 2013. "Alla fine delle riprese, durante la pandemia, ho sofferto di depressione – racconta Gainsbourg – mia madre mi ha aiutato molto, sapeva cosa fare. In quel momento non avevo più filtri e abbiamo parlato della morte, del lutto, della paura di invecchiare". Nel film si sottolinea diverse volte il rapporto con la propria immagine, specialmente quando gli anni passano e il viso non somiglia più a quello che tutti conoscevano.
"La bellezza purtroppo ha un grande valore oggi – dice a Fanpage.it – e vorrei che non fosse così". Difficile credere che da ragazzina non si vedesse bella: oggi Charlotte Gainsbourg ruba la scena a ogni red carpet e la sua disinvoltura le consente di indossare una camicia di jeans con la stessa classe di un abito da sera. A 50 anni fa sembrare semplice portare la frangetta o uscire di casa senza un filo di trucco (per lei, confermiamo, lo è). Da piccola però soffriva il confronto con la madre, come racconta a Fanpage.it:
Vengo da una famiglia in cui l’estetica era molto importante, da piccola lo sentivo continuamente. Avevo i capelli corti, vestivo da maschio, sembravo un ragazzo… Vedevo mia madre così bella, guardavo a lei come a una dea. Ma poi crescendo ero intimidita dall'idea di non essere bella, di non sapere chi fossi. Ai miei tempi c’era Kate Moss, solo per nominarne una, che è piccola e senza curve, ha un viso molto particolare ed è lo stesso incredibilmente bella. Insomma, si vedevano tipi di donne diverse. Oggi mia figlia sui social media guarda le donne americane e sono tutte simili tra loro, con labbra grandi, tette e fianchi generosi, la vita piccola: sembra che tutte debbano avere questo aspetto, altrimenti non sei una vera donna. Per fortuna ho la mia età e amo il mio corpo così com’è. Prima non amavo il mio viso, ma il mio corpo sì: oggi dev’essere difficile per le ragazze giovani. Spero si possa fare una rivoluzione contro lo standard dei social media, ma non saprei come.
"Lavorare con mio figlio è commovente"
Durante le riprese, confessa Charlotte Gainsbourg, c'è stato un iniziale imbarazzo con la madre. Eppure ormai per l'attrice lavorare con la famiglia è la regola: in questi giorni è al cinema il film L'Accusa, firmato dal compagno Yvan Attal (i due stanno insieme da trent'anni) dove Charlotte recita insieme al figlio Ben. La famiglia aveva già lavorato insieme una volta nel film Mon chien stupid, ma questa volta il figlio interpreta il ruolo del protagonista, un ragazzo accusato di stupro. Charlotte Gainsbourg ha spiegato di essere ‘uscita' dal ruolo di attrice e di averlo osservato come una madre nella sua nuova maturità artistica: "È stato commovente vedere la sua fragilità in un personaggio così difficile come uno stupratore". Poi sorride ai complimenti ricevuti, intrecciando le mani sulle ginocchia: "Grazie, glielo dirò".
Charlotte Gainsbourg: "Le mie origini sono ucraine"
Un pensiero non può non andare all'Ucraina, impegnata a resistere contro l'invasione dell'esercito russo: la famiglia di Charlotte Gainsbourg proviene da lì. "Sono cresciuta sentendo dire dalle zie che la mia famiglia era russa, oggi ho capito che in realtà le città da cui veniamo sono attualmente in Ucraina. Le mie origini sono lì, le persone che oggi combattono sono i miei antenati". Racconta che in questi giorni è rimasta colpita dalle immagini delle donne nell'esercito e delle madri in fuga con i figli. Parla più lentamente, seduta sul bordo della sedia, quasi a voler dare più solennità alle sue parole: "Abbiamo visto la guerra tante volte, ma è un trauma vederla così vicine a me".