Se anche lei molla il colpo, allora possiamo tirare tutti un sospiro di sollievo. Marie Kondo, la regina del riordino che ha spiegato al mondo come trovare la pace interiore piegando calze e golfini, fa marcia indietro. Scusate, ammette, non si vive di solo Swiffer, anche la pace interiore è importante. Cosa le ha fatto cambiare idea? L'arrivo dei figli, quel ciclone che spazza via ogni consuetudine in una famiglia e obbliga a trovare un nuovo equilibrio, anche a costo di sacrificare un po' l'armonia zen del salotto. Marie Kondo, insomma, ha capito quello che noi comuni mortali sapevamo già: una casa felice è di gran lunga preferibile a una casa impeccabile.
Perché il metodo Marie Kondo è così famoso
Per chi avesse vissuto su Marte nell'ultimo decennio, breve riassunto delle puntate precedenti: Marie Kondo è nata a Tokyo nel 1984, ha studiato Sociologia, materia che l'ha aiutata a inventare un sistema per organizzare scrupolosamente e consapevolmente la casa. Kondo è diventata famosa per il libro "Il magico potere del riordino" del 2011 e per la serie Netflix in cui spiega il suo celebre metodo KonMari. Si tiene ciò che ci dona gioia ("that spark joy") e si butta il resto: è il principio del decluttering. Kondo oggi lavora come consulente per chi vuole imparare riorganizzare in modo più efficiente la propria casa e, metaforicamente, la propria vita: arrotolando calzini e impilando barattoli, insomma, si finisce per trovare la pace mentale e la lucidità per affrontare anche il resto. Un mantra condiviso da un'intera generazione che vede le faccende domestiche come l'equivalente pratico della meditazione: il trend CleanTok, i consigli per le pulizie di TikTok, è qui per dimostrarlo.
Marie Kondo: "Ho un po' rinunciato a una casa in ordine"
Tornando a Marie Kondo: oggi ha 38 anni, ha scritto un secondo libro (Kurashi. Vivere in armonia con noi stessi e con lo spazio che ci circonda) ed è mamma di tre bambini, nati dal matrimonio con Takumi Kawahara. Proprio la nascita del terzo pargolo l'ha folgorata sulla via di Damasco. Come ogni neogenitore sa, tentare di risalire la corrente di tutine, giocattoli, ciucci e biberon è una fatica titanica e tutto sommato inutile, visto che la mattina dopo ricomincerà tutto daccapo. Meglio allora abbracciare il caos e trovare la serenità altrove: per lei è ascoltare musica classica, giocare con i figli o indossare un pigiama di seta. In un'intervista al Washington Post ha candidamente ammesso: "Ho fatto del mio meglio per tenere sempre la mia casa in ordine. A quello ci ho un po’ rinunciato, ma per me è un bene. Adesso mi sono resa conto che quello che è più importante per me è godere del tempo che passo a casa con i miei figli".
La conversione di Marie Kondo ci fa tirare un sospiro di sollievo
La notizia della "conversione" miracolosa di Marie Kondo è rimbalzata un po' ovunque per due motivi: la professionista del riordino è diventata un'icona pop, una Mary Poppins dei nostri tempi, e vederla abbracciare il felice disordine ci fa sentire meno in colpa. Anzi, ci fa proprio tirare un sospiro di sollievo. Non solo ai genitori, ma un po' a tutti noi che torniamo a casa la sera stravolti dal lavoro, con un frigo da riempire e un armadio che ormai ha rinunciato ai cambi di stagione e che custodisce tutti i fantasmi dei Natali passati, altro che "sprizzare gioia". Grazie per i consigli, cara Marie Kondo, ma adesso puoi venire a sederti qui vicino al noi, sul divano, con un bel bicchiere di vino rosso. Ci stai già un po' più simpatica ora che hai ammesso di essere umana anche tu. Ai panni da piegare ci pensiamo domani.