Candace Bushnell, la vera Carrie Bradshaw: “Le donne parlavano di sesso molto prima di Sex and the City”
Sex and the City è una di quelle serie TV eterne, che ha appassionato intere generazioni. Nella cornice di una New York degli anni Novanta quattro amiche trentenni affrontano la quotidianità, tra lavoro, appuntamenti romantici e vita notturna nella città che non dorme mai. Una serie che è diventata un simbolo di emancipazione e che ha cambiato radicalmente il modo in cui le donna si sono approcciate al sesso, sdoganando i taboo e sdoganandolo come argomento di conversazione: sì, anche le donne ne parlano. In molte si sono identificate in Carrie Bradshaw, che esiste davvero.
Candace Bushnell è la mente dietro al fenomeno Sex and the City, giornalista che ha tenuto per anni la stessa rubrica che viene citata nella serie, un lavoro che nel 1996 diventa un libro dove la protagonista è proprio il suo alter ego e sarà proprio grazie a questo best seller che nascerà il cult con Sarah Jessica Parker a vestire i panni dell'autrice. Ora la scrittrice torna in pubblico con uno spettacolo teatrale che indagherà le origini del suo successo, in scena a Milano al Teatro degli Arcimboldi il 21 febbraio e a Il Rossetti di Trieste il 23 febbraio. Candace Bushnell si racconta in un'intervista con Fanpage.it.
Ci può parlare del suo progetto teatrale?
Il mio "one woman show" si chiama True Tales of Sex Success and Sex and the City ed è la storia di come ha avuto origine la storia di Sex and the City, perché l'ho creato e quanto duramente ho lavorato per realizzarlo; del perché ho inventato il personaggio di Carrie Bradshaw e cosa mi è successo dopo. Vi svelerò anche qualcosa di più sul vero Mr. Big e sulle mie Charlotte, Miranda e Samantha
Cosa l'ha portata a scrivere il libro Sex and the City?
Parlavo degli stessi argomenti da molto tempo, ho iniziato a scrivere la rubrica Sex and the City dove già parlavo di relazioni, soldi e potere 15 anni prima di scrivere il libro. Quindi Sex and the City è stata la naturale continuazione del mio lavoro.
Quanto c'è di lei nel personaggio di Carrie Bradshaw e quanta è pura finzione?
Beh, all'inizio il personaggio di Carrie mi rappresentava davvero, era il mio alter ego. Molte delle cose cose che avete visto nella serie TV mi sono accadute veramente, in meglio o in peggio. E ho frequentato molti dei tipi di uomini che ha frequentato Carrie.
A proposito di appuntamenti, ci racconta il peggiore di quei tempi?
Penso che il peggior appuntamento sia più recente, in realtà. Addirittura di qualche mese fa. Sono uscita con quest'uomo sui 40, che ha iniziato a ordinare tantissimo cibo e non ne ha mangiato nemmeno un po'. È quello che chiamiamo "manorexic", e la cosa peggiore è che alla fine non aveva nemmeno i soldi per pagare.
Per quanto riguarda le scelte di look nella serie, rispecchiano il suo modo di vestire? Ci si rivede? Sono abiti che avrebbe indossato?
Penso che gli abiti nella serie siano fantastici, c'era una bravissima costumista, Patricia Field, che ha realizzato tutti look che rispecchiavano davvero il modo di vestire delle donne in città, forse in modo un po' più ricercato. Naturalmente New York è una delle capitali mondiali della moda, quindi le persone sono molto attente a come si vestono. Io ho uno stile molto personale, e lo stesso Carrie. Credo che sia questa la cosa importante e che ci accomuna.
Grazie a Sex and the City le donne hanno iniziato a parlare più apertamente di sesso. Quanto si sente artefice di questo cambiamento?
Penso che Sex and the City sia stato parte del cambiamento, di come le donne hanno iniziato a vivere la loro sessualità e a parlarne. Ma la verità è che è stato solo un riflesso della realtà, si sentivano libere di esprimersi molto prima che il libro e la serie uscissero, è questo quello che si legge nella mia rubrica e nei miei libri. Quello che ho riportato nel mio libro erano le conversazioni che le donne avevano sugli uomini e sul sesso. Le amiche tra di loro sono molto sincere, e ci sono delle cose che gli uomini non vorrebbero sentire. Penso che il mio lavoro rispecchi un nuovo momento della vita delle donne per diverse ragioni: avevano più indipendenza economica e avevano le loro carriere, Sex and the City rappresenta proprio questo cambiamento. Ora molte ragazze hanno il loro "periodo Sex and the City", durante gli anni universitari spesso sono alla ricerca di loro stesse, hanno molte amiche, sperimentano gli appuntamenti per capire con chi vogliono frequentare.
Sarebbe possibile oggi, con l'avvento del politicamente corretto, fare una serie come Sex and the City?
Penso di sì. Ci sono molto serie sullo giovani donna oggi. Forse i personaggi sarebbero diversi, Carrie potrebbe essere un'influencer di TikTok invece che una scrittrice.
Ha visto And Just Like that…? Cosa ne pensa? È come avrebbe immaginato che la vita di Carrie Bradshaw sarebbe proseguita?
Sì, l'ho visto e sinceramente non ho nulla a che fare con questo sequel. Ma mi è piaciuto molto, è molto divertente e in ogni episodio c'è stato qualcosa che mi ha fatto ridere. Io ho realizzato il mio prosieguo di Sex and the City che parla delle donne sulla cinquantina che ricominciano da capo, anche a uscire con gli uomini. Si chiama Is There Still Sex and the City?.