Sin dalla sua prima apparizione sul palco dell'Ariston, BigMama (Marianna Mammone) ha messo subito le cose in chiaro, a scanso di equivoci. È apparsa immediatamente evidente l'intenzione di prendersi quel palco, di uscire vincitrice e non necessariamente in termini di gara canora. Perché per lei in ballo c'è molto di più di un podio: c'è il riscatto personale, la rinascita, la rivincita. Alla kermesse, la rapper della provincia di Avellino ha scelto non a caso di portare una canzone significativa, che racconta molto del suo passato. Bullizzata, violentata, offesa per il suo aspetto, poi in lotta col cancro: i trascorsi complicati che ha alle spalle l'hanno in un primo momento abbattuta, ma poi l'hanno resa più forte.
La canzone La rabbia non ti basta racconta proprio questo: parla dell'evoluzione del rapporto col mondo e con se stessa. I sentimenti di odio e di rabbia si sono col tempo trasformati in voglia di vivere e di amare liberamente, in accettazione e amore verso se stessa. Oggi BigMama è una giovane donna che non ha alcuna intenzione di nascondersi, di fingersi qualcuno che non è, di mettersi in secondo piano per assecondare gli altri. Il brano sanremese è il manifesto della sua rinascita, condensa un messaggio importante rivolto a tutti coloro che almeno una volta nella vita si sono sentiti sbagliati, diversi. Il messaggio è di credere in se stessi, di non farsi condizionare dal giudizio altrui ma di mettere sempre al primo posto la propria felicità, raggiungibile solo se si é sinceri verso se stessi.
Per comunicare tutto questo si è affidata alla sua musica, ma non solo. BigMama si è presa il palco imponendosi con una serie di look di grande impatto, curati in ogni dettaglio, volutamente eccessivi. Tutto all'insegna del "too much" insomma: abbigliamento, capelli, make-up, nail art fanno parte di un progetto di comunicazione studiato per accompagnare la musica, per farla risaltare. L'artista ha sfoggiato outfit grintosi e audaci firmati Lorenzo Seghezzi, si è fatta accompagnare nell'avventura sanremese dalla make-up artist Serena Polh e dalla nail artis Letizia Scotelli. Il team ha lavorato in sinergia, per portare sul palco un'immagine di donna forte, sicura di sé, che con sguardo fiero sfida i pregiudizi, l'odio gratuito, chi punta in dito senza sapere.
Da vera icona di girl power, BigMama nella serata delle cover ha condiviso il palco con Gaia, Sissi e La Nina sulle note di Lady Marmalade. Era un chiaro messaggio all'industria musicale. Proprio Serena Polh, a Fanpage.it a proposito delle sue scelte in fatto di trucco, ha motivato i make-up strong spiegando appunto: "Il messaggio è all'industria musicale, che è a predominanza maschile, mentre ci deve essere più spazio per le donne. Il look è da: ci prendiamo lo spazio che ci meritiamo".
Per troppo tempo nell'ombra, BigMama oggi non si fa più mettere i piedi in testa. E mentre lei era sul palco più prestigioso d'Italia sentendosi la più figa di tutte, chi le tirava le pietre e la chiamava "cicciona" chissà dov'era e cosa stava facendo, chissà se quelle persone hanno compreso il male inferto. Le parole sono armi potenti che possono ferire e il body shaming (dunque l'offesa che chiama in causa il corpo generando vergogna), è sempre la più efficace: è quella con cui si va a colpo sicuro quando si vuole fare del male. BigMama lo sa bene, visto che ci ha combattuto e ci combatte ancora, ma se prima la reazione magari era coprirsi e nascondersi, oggi la reazione è fregarsene.
La performance all'Ariston di BigMama (con tanto di twerking e inequivocabile gesto femminista) ha funzionato perché era perfettamente aderente alla sua persona. Non si è presentata per ciò che non è, non ha puntato su un'immagine sobria che potesse magari "ammorbidire" eventuali giudizi negativi. Ha volutamente esagerato dominando la scena, riempiendo tutto il palco con la sua personalità. Ed ecco perché ha vinto, ottenendo la vittoria più importante: quella sui pregiudizi e sull'odio gratuito, dimostrandosi più forte di tutto questo.