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Bebe Vio mostra le nuove mani bioniche: “Non vedo l’ora di provare a fare tutti i gesti”

La campionessa ha mostrato le nuove protesi, le sue “fighissime mani bioniche” che le permettono, tra le altre cose, anche di gareggiare col fioretto.
A cura di Giusy Dente
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Se sembra impossibile allora si può fare: non poteva che intitolarsi così il libro che Bebe Vio ha pubblicato nel 2017. La schermitrice non si è mai arresa e ha continuato con tenacia e determinazione a credere nei propri sogni. Lo ha fatto anche quando sembrava impossibile, quando nessuno avrebbe mai immaginato che avrebbe ripreso a fare scherma, dopo la meningite. La malattia l'ha costretta all'amputazione degli arti, ma dopo un anno ha ricominciato a gareggiare a livello agonistico, aiutata da particolari protesi progettate per sostenere il fioretto. In questa specialità ha fatto collezione di medaglie d'oro ai Giochi Paralimpici, ai Mondiali, agli Europei. Le protesi sono parte del suo corpo ed è grata per quello che le permettono di fare.

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Bebe Vio campionessa di scherma e di ironia

Bebe Vio ha mani e piedi artificiali di cui va molto fiera, perché sono gli ausili che le permettono di correre, camminare e anche sfilare. Sì perché la campionessa oltre alla pedana della scherma è stata anche su passerelle e red carpet importanti: ha partecipato al Festival di Cannes nel 2022 (con un abito armatura da vera guerriera moderna) ed è stata ospite di L'Oreal (di cui è testimonial) alla Paris Fashion Week nel 2020. La sua presenza è stata la celebrazione dell'inclusività, della bellezza oltre gli stereotipi. Per lanciare questi stessi messaggi e per invitare a non abbandonare i propri sogni, Mattel le ha dedicato una Barbie, una bambola con le sue sembianze, ovviamente protesi comprese.

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La campionessa le mostra senza vergogna, così come non copre le cicatrici che ha sul corpo, perché raccontano chi è, raccontano parte della sua storia. Già in passato aveva ringraziato la scienza e la tecnologia: lo ha fatto di nuovo mostrando le mani progettate appositamente per lei da Ottobock. Le ha ironicamente definite delle "fighissime mani bioniche". Le ha indossate e ha subito iniziato a usarle: "Non vedo l'ora di provare a fare tutti i gesti" ha detto carica di entusiasmo ed energia. Perché tutta la tecnologia e la scienza del mondo nulla avrebbero potuto fare per lei, se non ci avesse messo del suo senza arrendersi mai.

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