Bandiere dell’Ucraina nella neve: la sfilata di Balenciaga a Parigi è un manifesto contro la guerra
I modelli avanzano nella tormenta di neve piegati dal vento, portandosi dietro buste di plastica: la sfilata di Balenciaga alla Paris Fashion Week è una dolorosa rappresentazione dell'attualità e dei profughi in fuga dall'Ucraina. Per esperienza personale, lo stilista georgiano Demna Gvasalia conosce bene la guerra, la paura, l'incubo di lasciare casa senza sapere cosa riserva il futuro: la sua esperienza da rifugiato è diventata una potente denuncia della guerra. Gli ospiti della sfilata – da Kim Kardashian ricoperta di nastro adesivo a Salma Hayek – hanno trovato sulla sedia una lettera scritta dallo stilista e una t-shirt con la bandiera dell'Ucraina: proprio quei colori, il giallo e il blu, hanno sfilato in passerella come un inno alla resistenza e al coraggio.
La lettera di Demna Gvasalia per l'Ucraina
Durante la Settimana della Moda di Parigi molti stilisti hanno voluto mandare un messaggio di solidarietà all'Ucraina, ma nessuno fino ad ora è stata potente come lo show di Balenciaga. Demna Gvasalia in questi giorni ha vissuto di nuovo il trauma del bambino di dieci anni costretto a scappare dalla guerra in Georgia: un conflitto che riecheggia continuamente nelle collezioni disegnate nel corso degli anni. Con la famiglia Gvasalia ha vissuto per un periodo proprio a Odessa, una delle città in questo momento più colpite dal conflitto con la Russia. Lo stilista ha raccontato il suo dolore in una lettera aperta indirizzata agli ospiti dello show:
La guerra in Ucraina ha scatenato il dolore di un trauma passato che mi porto dietro dal 1993, quando la stessa cosa stava succedendo nel mio Paese d’origine e, da quel momento, sono diventato un rifugiato per sempre. Per sempre, perché quello che succede resta dentro di te. La paura, la disperazione, il realizzare che nessuno ti vuole. Ma ho anche realizzato che quello che conta veramente nella vita, le cose più importanti, sono la vita stessa, l’amore e la compassione. Questo è il motivo per il quale lavorare allo show questa settimana è stato molto difficile per me. Perché in periodi come questi, la moda perde la sua rilevanza e il suo diritto di esistere. La fashion week appare come un’assurdità. Ho pensato per un momento di cancellare lo show (…) Ma poi ho realizzato che avrebbe significato cedere, arrendersi al male che mi ha già ferito così tanto in questi trent’anni. Ho deciso che non sacrificherò più parti di me per questa guerra di ego senza senso e senza cuore.
La collezione Autunno/Inverno 2022-2023 di Balenciaga
La passerella di Balenciaga si è trasformata in una tempesta di neve: l'idea è nata come una denuncia dei cambiamenti climatici in corso, ma la guerra ha cambiato radicalmente significato alla scenografia. I modelli avanzavano piegati dal vento, avvolti da cappotti neri, abiti asimmetrici e felpe oversize. I sacchi in plastica trascinati al posto delle borse non possono non richiamare alla mente i profughi e gli sfollati. L'atmosfera apocalittica della sfilata ha espresso perfettamente l'angoscia di queste settimane: gli abiti sono austeri, pratici, senza fronzoli, dai vestiti aderenti neri fino alle tute bianche. Lo show si è chiuso con un invito alla resistenza: una tuta gialla e un abito azzurro con un lungo strascico, come le due strisce della bandiera Ucraina.