Balenciaga lancia il cappotto fatto di funghi: il nuovo lusso è green
Il mondo del lusso può essere sostenibile? Secondo Balenciaga sì. Lo stilista Demna Gvasalia ha disegnato un cappotto che sembra di fatto di pelle ma è realizzato con un materiale cruelty free ed ecologico. No, non parliamo di un'alternativa sintetica: il capospalla del momento è fatto di… funghi.
Balenciaga lancia il cappotto in fibre di micelio
La moda sta cercando nuove strade e nuovi materiali che possano conciliare design, qualità e sostenibilità. Balenciaga ha realizzato il suo primo cappotto in Ephea, un materiale a base biologica che deriva dal micelio. Un passo avanti importante: il capospalla è apparso per la prima volta durante la sua sfilata Autunno/Inverno 2022 e si distingue per la linea oversize, con il cappuccio, e per la fodera in lana.
La moda cerca alternative alla pelle animale
Balenciaga non è il primo brand a sfruttare materiali derivanti dai funghi: anche Stella McCartney ha realizzato una mini capsule in Mylo, un simil tessuto creato con radici di funghi. Il cappotto di Balenciaga segna un'ulteriore passo in questa direzione: i materiali sintetici non sono più l'unica alternativa possibile alla pelle animale. Per creare Ephea, Balenciaga ha lavorato per due anni con Sqim, società specializzata in materiali innovativi.
Quanto costa il cappotto realizzato in Ephea
Dove si compra l'iconico cappotto nero? Per il momento il capospalla è ora disponibile solo in una rosa selezionata di negozi Balenciaga a Pechino, Beverly Hills, Londra, Milano, New York City, Parigi, Shanghai, Tokyo e Toronto. Il prezzo, per ora, è tutt'altro che accessibile: 9mila euro. Se l'esperimento avrà successo, Balenciaga è disposta ad allargare l'offerta di prodotti realizzati con Ephea. I funghi sono il futuro della moda?