Balenciaga, abiti mangiati dalle tarme e segni zodiacali nascosti: 11 cose da sapere sulla collezione A/I 25-26

E' andata in scena alla Paris Fashion Week la sfilata Autunno/Inverno 2025-2026 di Balenciaga, in cui è stata presentata la nuova collezione uomo-donna della Maison. All'interno di una location labirinto, allestita come un dietro le quinte per celebrare il processo creativo che solitamente il pubblico non vede, hanno sfilato look "da ufficio" rivisti in chiave Balenciaga e capi "normali" che non ti aspetti su una passerella di questo tipo. Demna, Direttore Creativo del brand, lavora sull'idea contemporanea di standardizzazione per sovvertire le regole e distruggere il concetto canonico di "vestito comune". Per fare ciò disegna suits da lavoro bucati dalle tarme e piumini 100 grammi che sembrano corsetti, trasforma i costumi olimpionici in abiti da sera oppure utilizza enormi stivali da pescatore in look sporty con tute in acetato.
Nella sfilata l'abbigliamento quotidiano viene stravolto per raccontare i personaggi – e le loro costrizioni – che popolano la realtà più tipica e comune, come può essere quella di un ufficio o di un luogo di lavoro. Il claim Main Character (personaggio principale) spunta su camicie e cappellini, appare su quegli abiti che ogni giorno bisogna indossare per entrare nei panni di un personaggio, quel personaggio che siamo costretti a interpretare nella vita quotidiana. Questo dettaglio è quello che più di altri rende palesi le intenzioni dello stilista.
I dettagli nascosti nella collezione Balenciaga A/I 25-26
Gli show e le collezioni disegnate da Demna nascondo sempre una serie di dettagli poco visibili da lontano. In ogni look ci sono lavorazioni particolari, costruzioni dei capi inconsuete, stampe che raccontano qualcosa o accessori che vengono utilizzati come simbolo, tutti elementi che rimandano a significati da svelare. Abbiamo passato in rassegna tutti i look per rintracciare i dettagli più particolari e significanti della collezione Balenciaga Autunno/Inverno 2025-2026 che ha sfilato alla Paris Fashion Week.

L'abito mangiato dalle tarme
La destrutturazione dello "standard" sulla passerella di Balenciaga avviene innanzitutto distruggendo quello standard, dunque in passerella sfilano completi sartoriali dalle linee perfette, slim e con fantasia a righe, che non hanno nulla di strano se non per il fatto di essere coperti da buchi e lesioni del tessuto che sembrano provocate dalle tarme.


Il piumino bustier
Quelli che Demna definisce "archetipi del pendolare da ufficio" non sono altro che capi comuni che tutti indossano ogni giorno, come un piumino, una polo o una giacca di pelle. Balenciaga ristruttura questa normalità applicando principi di alta sartoria o disegnando parti anatomiche del corpo su i capi sopra elencati. In passerella sfilano dunque piumini che sembrano bustier con coppe in evidenza e vita stretta.

Il vestito da sposa che sembra una felpa
L'iconico abito da sposa disegnato da Cristóbal Balenciaga nel 1967, una lunga tunica, ampia e che non cinge il corpo, viene trasformato sulla passerella Autunno/Inverno 25-26 grazie all'utilizzo di un colore acceso, di un tessuto felpato e di un grosso cappuccio. Più che un abito da sposa sembra una hoodie dal sapore street. Anche qui Demna unisce couture e capi comuni creando un crash visivo di forte impatto.

Le T-Shirt standard
Lo standard di cui si parlava all'inizio torna nella collezione non solo attraverso l'utilizzo di capi "comuni" e di fit essenziali (non cumini a Balenciaga), il designer si spinge oltre e per esasperare il concetto alla base della nuova collezione invernale stampa la parola standard sulle shirt di stagione, salvo poi distruggerle e presentare varianti mal tagliate ai lati. La lacerazione viene utilizzata per mostrare l'intento del designer di demolire quello standard di cui tutti, in un modo o nell'altro, facciamo parte.


Il denim stropicciato
Magari da lontano non è possibile notare come tutti i capi in denim che hanno sfilato sulla passerella di Balenciaga sono stropicciati e appaiono scomposti. Questo mood viene realizzato attraverso un particolare trattamento del tessuto in jeans che viene coperto di resina per mantenere le pieghe e l'effetto stropicciato.

Le gonne sono felpe annodate
Da Balenciaga gli opposti convivono: gli abiti da sera sono realizzati con tessuti "poveri", il formale viene mescolato con l'abbigliamento sportivo, nello stesso look proporzioni e volumi contrastanti si uniscono. Nella nuova collezione invernale ci sono maxi abiti e cappotti immensi alternati ad abiti e look con gonne cortissime. La particolarità di queste ultime è che a ben vedere non sono gonne normali ma sono realizzate attraverso l'utilizzo di felpe da tuta, polo a maniche lunghe e camicie annodate intorno ai fianchi. Torna il fil rouge che unisce tutti i dettali: le gonne mini non sono nient'altro che capi standard riutilizzati per avere una funzione del tutto nuova.

Lo swimdress
Il designer di Balengiaca non attinge solo al mondo dei capi d'abbigliamento comune ma punta anche e soprattutto su pezzi che provengono dallo sportswear, stile quest'ultimo che potremmo definire quasi un feticcio per Demna. Anche in questo caso c'è una distruzione delle regole del guardaroba tipo, dunque gli accappatoio diventano cappotti luxury, mentre i classici costumi olimpionici in lycra e spandex, solitamente utilizzati per gli sport in acqua, vengono trasformati in abiti da sera con maxi spacchi. Lo swimdress ceruleo è sicuramente uno dei pezzi iconici di questa collezione

La formstrip Puma distrutta
Altra grande passione del designer di Balenciaga sono le collaborazioni con altri marchi, spesso molto diversi da quelli d'alta moda, quasi sempre si tratta di label legate al mondo dello sport. In passato ci sono state le collabo con Adidas e Under Armour, sulla passerella invernale è apparso il marchio Puma. Nella collezione, oltre a felpe e tute in cui è evidente la fusione dei due marchi, spiccano le Speedcat Sneaker.

La scarpa da ginnastica dalla linea affusolata di Puma, lanciata sul mercato nel 1999, viene rivista da Balenciaga che la trasforma consumando la tomaia in camoscio ed eliminando l'intera struttura della scarpe, rendendola simile a una calza che aderisce al piede. Altro dettaglio da tenere d'occhio è quello della formstrip che nel modello di Balenciaga viene tagliato. Questa è un'altra provocazione di Demna che distrugge l'iconico tratto distintivo del marchio Puma, un simbolo che si trova sulle scarpe del brand sin dal 1958, anno in cui fu introdotto. Da buon iconoclasta Demna distrugge i simboli per provocare e indagare sui meccanismi alla base della moda e del marketing.

I segni zodiacali nascosti nei look
Un altro dettaglio non visibile da lontano nei look che hanno sfilato in passerella sono le collane horoscope con medagliette o pendenti su cui spuntano i simboli dei singoli segni zodiacali. Il dettaglio curioso è che ogni modella e ogni modello indossavano in passerella un ciondolo con il proprio segno zodiacale.


I guanti con i piercing
Tra le collabo di questa collezione c'è anche quella con Alpinestars, con cui Balenciaga aveva già creato una capsule per l'estate 2024. Anche in questo caso un accessorio iconico del brand specializzato in abbigliamento da moto viene usurato e rivisto in chiave Balenciaga. I guanti tecnici con protezioni ergonomiche vengono impreziositi con piercing a cerchio e con grossi spike che spuntano come chiodi. L'accessorio, poi, non viene inserito in look sporty ma abbinato a lunghe pellicce e maxi bag dalle linee essenziali, creando un effetto finale straniante e in perfetta linea con il concept della sfilata.

Dustbag e sacchetti di plastica diventano borse
Provocare e straniare, decontestualizzare, ironizzare e rendere palesi i meccanismi alla base del fashion stystem, questi sono i cardini dell'estetica Balenciaga firmata da Demna. Tutto ciò sembra sintetizzarsi nell'ultimo dettaglio "straniante" visto sulla passerella invernale, stiamo parlando delle borsette con lacci che sembrano dust bag e delle borse che assomigliano a sacchetti in plastica per la spesa.

Nel primo caso, un oggetto che comunemente viene utilizzato per conservare le borse, e che solitamente viene regalato quando si acquista una borsa di lusso, diventa la borsa stessa. In passerella nei look con maxi pull blu notte, indossati come abiti spuntano sacchetti grigi identici alle dust bag delle borse Balenciaga.

Nel secondo caso le borse assomigliano a sacchetti in plastica su cui sono stampati indirizzo, orari e contatti telefonici delle boutique Balenciaga, proprio come avviene sui comuni sacchetti e shopper dei negozi di alimentari ma non solo. In questo caso le borse sono realizzate in un materiale plastico iper resistente simile al kevlar, materiale che viene comunemente utilizzato per realizzare le vele dei kitesurf.

In entrambi i casi vengono utilizzati tessuti, stampe e in generale oggetti che divengono desueti perché inseriti in contesti non conformi. In entrambi i casi è presente l'ombra ironica, l'elemento iconoclasta di un designer di un marchio di lusso che distrugge il lusso stesso dall'interno, creando borse da migliaia di euro che sembrano dust bag e sacchetti in plastica.