Balenciaga, 7 cose che non sai sulla storia della Maison e sul suo stilista
Esce oggi, 19 gennaio, Cristóbal Balenciaga, la nuova serie Disney+ ispirata al fondatore dell'omonima Maison, tra i padri fondatori dell'Alta Moda francese. Sei puntate che ripercorrono i trent'anni parigini del designer spagnolo, riservato e schivo, che, nella Città delle Luci, ha avviato la storica Maison simbolo dell'Haute Couture francese nel mondo. Ecco 7 curiosità sul creativo che non sapevate. (Attenzione: nell'articolo potrebbero esserci spoiler).
Chi era Cristobál Balenciaga
Cristóbal Balenciaga nasce nel 1895 a Getaria, un piccolo paese spagnolo sulle coste del mar Cantabrico. La famiglia d'origine è povera dunque il giovane Cristóbal non conclude gli studi ma inizia a lavorare come sarto a 12 anni. Grazie a una nobildonna spagnola che ne riconosce il talento, si reca a Madrid dove impara l'arte sartoriale: Balenciaga era un vero stilista, poiché progettava e cuciva i suoi stessi abiti. Dopo il successo in Spagna, dove apre ben tre boutique fra San Sebastián, Madrid e Barcellona. Con lo scoppio della Guerra Civile spagnola, però, il designer abbandona il suo Paese d'origine e approda a Parigi. In Avenue George V 10, Balenciaga inaugura il suo atelier, quartier generale della Maison e luogo in cui ancora oggi sfilano le collezioni Haute Couture del brand.
L'accoglienza tiepida degli inizi
Nel 1937, in occasione della prima sfilata nell'atelier parigino, le creazioni della collezione non convincono la critica: i vestiti sono eleganti, semplici e sofisticati ma, secondo molti, mancano di personalità. Un'accoglienza che stimola e fa riflettere lo stilista che inizia a rivoluzionare le silhouettes femminili abbandonando il punto vita, scegliendo tessuti ricercati, importati dalla Spagna in gran segreto durante la Seconda Guerra Mondiale, proponendo giacche dalle grandi spalline e inventando un nuovo modo di interpretare la moda.
L'amicizia con Coco Chanel
"Balenciaga è l'ultimo dressmaker, gli altri sono solo designer", sentenzia Coco Chanel nella serie Disney+ Cristóbal Balenciaga (frase realmente pronunciata, per altro). Sarà Chanel a convincere la giornalista di Harper's Bazaar, Carmel Snow, a prendere parte a una delle sfilate nell'atelier Balenciagia, fatto realmente accaduto. Sarà proprio la cronista di moda a decretare il successo di critica prima e commerciale poi delle creazioni dello stilista spagnolo. Chanel lo considera un rivale, pur riconoscendone l'inestimabile talento. I rapporti tra i due, però, si incrinano nel corso dei decenni, ma questo non impedirà a Balenciaga di partecipare ai funerali dell'amica nel 1971, un anno prima di scomparire anche lui.
I cappelli "sovversivi" di Balenciaga fecero infuriare i Nazisti
Cappelli sovversivi. Questa è l'accusa dietro la chiusura dell'Atelier Balenciaga di Avenue George V. Sono gli anni dell'occupazione nazista in Francia e a Parigi. Balenciaga, da sempre restio a prendere posizioni politiche pubbliche, si dichiara "apolitico". I gerarchi nazisti, le cui signore facevano la fila per indossare capi disegnati dal creativo spagnolo, attuano diverse ispezioni nell'atelier. Dopo mesi arriva la decisione di chiudere il quartier generale della Maison per via proprio di quei grandi cappelli dalle forme voluttuose che "incitavano alla ribellione perché provocanti".
L'amore per Wladzio che ha sfidato la società dell'epoca
Il grande amore della vita del designer è stato Władzio Jaworowski di Attainville. L'omosessualità del designer, ancora considerata un reato per la società dell'epoca, è nota nell'ambiente, sfidando dunque la mentalità bigotta e conservatrice di quegli anni. Compagno d'affari e in amore, Wladzio scompare prematuramente nel 1948. Questo evento luttuoso porterà Cristobal Balenciaga a pensare di lasciare l'attività.
La rivalità con Christian Dior
Se l'Alta Moda francese è diventata quello che è ancora oggi è merito dei grandi stilisti che hanno contribuito alla creazione di un mito. Una storica rivalità nell'ambito dell'Haute Couture si materializza con l'ascesa sulla scena parigina di Christian Dior, stilista rivoluzionario che innova gli abiti femminili tradizionali con il suo New Look, espressione coniata proprio dalla stessa Carmel Snow che aveva consacrato Cristobal Balenciaga. Gonne più lunghe, silhouette a clessidra e giacche strette in vita dominano Parigi e le ricche clienti di Balenciaga iniziano a fare a gara per accaparrarsi le creazioni di Monsieur Dior. La sfida, dunque, è tra "l'uragano Dior" e il Maestro Balenciaga, che continua a scardinare i tradizionali abiti femminili cancellando il punto vita e il corsetto. La rivalità sarà alimentata anche dai profumi: il creativo francese lancia Miss Dior, fragranza ispirata alla sorella, e lo stilista spagnolo risponde con il suo Le Dix, dal numero civico dell'atelier parigino.
L'invenzione del babydoll
Tra le tante invenzioni di Cristóbal Balenciaga in pochi sanno che lo stilista spagnolo ha creato il babydoll. Dopo la morte di Wladzio, negli anni Cinquanta, la Maison presenta una collezione che ruota intorno al colore nero, non più associato al lutto ma simbolo di un'eleganza sofisticata e regale. Il vestito da bambola (letteralmente babydoll dress), un abito corto, leggero, realizzato fa la sua comparsa cambiando per sempre la moda femminile.
Il celebre abito a forma di "cavolo nero"
Tra le creazioni simbolo di Cristóbal Balenciaga troviamo l'abito da sera nero noto come Le Chou Noir, con cui la serie Disney+ apre la prima puntata. Il vestito, presentato nella collezione Autunno/Inverno 1967-68, è realizzato con uno dei tessuti più amati e innovativi utilizzate dallo stilista spagnolo: il Gazar, una rafia di seta pregiata che animerà le sue creazioni più innovative. Il modello scultoreo è composto da una lunga tunica nera che sboccia in una cappa increspata che copriva quasi il volto, come un cappuccio, e poteva essere portato sulle spalle.