Balaclava mania: come (e perché) il passamontagna è diventato l’accessorio del 2022
Fino a poco tempo fa il passamontagna aveva ragione di esistere solo in due contesti: sulle piste da sci e nelle rapine che si vedono nei film di serie B o nei cartoni animati. Oggi invece il passamontagna è diventato un accessorio di moda glamour e sta vivendo una nuova stagione di gloria sulle passerelle, da Miu Miu a Tod's. Il cappuccio che copre testa e collo è sicuramente un comodo alleato antifreddo, ma parte del suo successo deriva sicuramente dal momento storico che stiamo vivendo: in un certo senso è una naturale evoluzione della mascherina, che copre parte del volto concentrando l'attenzione sullo sguardo.
Perché il passamontagna si chiama "balaclava"
Sui social media questo cappuccio viene associato al suo nome inglese, il balaclava. Il nome deriva dalla battaglia di Balaclava, durante la guerra di Crimea del 1854, dove pare che siano apparsi per la prima volta sul volto delle truppe britanniche: i soldati li indossavano per tenersi al caldo. Il balaclava ha una doppia anima: da una parte è associato alle piste da sci, quindi al lusso di località come Aspen o St Moritz, dall'altra parte però sono spesso associati a soldati, milizie e situazioni di guerra.
Non a caso tra i primi stilisti a riportarlo in passerella c'è il georgiano Demna Gvasalia, che nelle prime collezioni per Vetements rievocava alcuni scenari della guerriglia sovietica in cui è cresciuto. Altre rivisitazioni furono molto poco apprezzate: Gucci nel 2019 fu costretto a ritirare un maglione-passamontagna con le labbra rosse disegnato da Alessandro Michele, accusato di essere razzista e offensivo.
Da dove nasce la mania del passamontagna
La moda rispecchia il clima che stiamo vivendo: l'aumento di popolarità del passamontagna è legato a diversi fattori. Il balaclava è arrivato in passerella ben prima della pandemia – grazie a designer come Raf Simons, Demna Gvasalia e Alessandro Michele di Gucci – ma sicuramente l'attitudine a coprire il viso è diventata una necessità durante la pandemia, spingendo il trend. Il successo è legato a star come Kanye West e Kim Kardashian, che al Met Gala si presentò a volto coperto (e ancora una volta c'entra Demna Gvasalia, direttore creativo di Balenciaga).
Ci sono state poi le sfilate: Miu Miu ha riscoperto il fascino glamour delle vacanze sulla neve e nella sua sfilata ad alta quota ha incluso molti passamontagna colorati. Il compianto stilista Virgil Abloh ha anticipato il trend nella sua ultima sfilata Primavera/Estate 2022 per Louis Vuitton. L'ultimo tassello del puzzle è la privacy: il passamontagna è una barriera tra noi e il mondo, una protezione. Se perfino Kim Kardashian sente il bisogno di un po' di anonimato, chi siamo noi per non seguire il trend?