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Attrarre chi ci piace con post ad hoc: la tecnica tossica (che usiamo tutti) si chiama Instagrandstanding

Ammettiamolo, lo facciamo tutti: pubblicare qualcosa che possa attirare l’attenzione di quella certa persona e spingerla al tanto agognato like.
A cura di Giusy Dente
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Condividere un post sui social è diventata ormai la fase finale di una lunga sessione di analisi strategica. Vengono coinvolte tutte le amiche più care, affinché ciascuna possa dare il contributo alla causa: c'è l'addetta allo stalking per carpire informazioni utili, c'è quella che si improvvisa psicologa, c'è quella che scrive la frase a effetto, quella specializzata nella postproduzione per modificare alla perfezione le foto. Una procedura rigorosa e scrupolosa, con un solo obiettivo: pubblicare qualcosa che possa attrarre quella certa persona e spingerla al tanto agognato like. Non è forse la strategia più sana del mondo, ma ammettiamolo: è quello che facciamo tutti. E ha anche un nome.

Che significa Instagrandstanding

Se quando pubblichi una foto o un post sui social, lo fai per attirare l'attenzione di una certa persona e dunque orienti i tuoi contenuti in modo da stuzzicare quell'interesse specifico, allora stai facendo Instagrandstanding. Ebbene si, questo modo di agire ha un nome. È un neologismo nato probabilmente proprio sui social e oggetto di un veloce passaparola, ma probabilmente molti di quelli che lo fanno neppure sanno che ha un nome. Col termine Instagrandstanding si intende proprio quel sottotesto di messaggi subliminali e nascosti, celati dietro quella che alla platea più ampia può sembrare solo una foto o solo la frase di una canzone. In realtà non è solo una foto né solo il titolo di una canzone: è un'esca. Si tratta di post condivisi al solo scopo di attrarre una determinata persona, di cui si conoscono bene i gusti e le preferenze. La persona in questione deve partire per Londra? Ecco casualmente una foto ricordo scattata lì anni prima. Gli piace Vasco Rossi? Ecco spuntare una sua canzone. È appassionato di calcio? E allora via col selfie indossando la maglia della sua squadra del cuore.

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È anche questo un modo per flirtare, ma declinato esclusivamente in chiave social. Certo, è una trappola da entrambe le parti. Chi lo fa spesso si adegua, adatta i propri interessi a quelli dell'altro solo per dare l'illusione di una sintonia. Si cade in un circolo vizioso in cui si pubblica e si aspetta che l'esca abbocchi all'amo, ma nel mentre già si pensa anche a come rispondere, facendo già nella propria testa un ventaglio di ipotesi. Sarà solo un like? Sarà una emoticon? Mi scriverà? Non ci si rende conto che si sta mostrando qualcosa che non esiste, ciò che non si è: tutto questo per attrarre qualcuno che probabilmente non ci ha minimamente notato o non ci noterebbe se fossimo onesti. Anche l'altro viene a sua volta ingannato, a meno che non sia abbastanza scaltro da conoscere il giochino: in fondo chi di Instagrandstanding ferisce di Instagrandstanding perisce.

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