Armocromia a Sanremo 2024: quali sono i cantanti che hanno sbagliato la palette di colori
Quello appena concluso è stato il Sanremo del total black. La maggior parte dei cantanti in gara si è lasciata conquistare dall'intramontabile nero, declinato in versione rock o più sensuale. La scelta ha a che fare anche col Fantasanremo: l'anno scorso si acquisivano punti nel gioco con total white, che difatti era stato gettonatissimo, quest'anno invece con la nuance opposta. Annalisa ha scelto il nero in tutte le serate in cui si è esibita, con immancabile reggicalze in vista. Nero anche per Alessandra Amoroso, che sul palco ha portato la sua svolta sexy. Grintosa (come sempre) in nero anche Emma, che con il brano Apnea ha lasciato tutti senza fiato. Di colore se ne è visto poco all'Ariston e in questo senso, la vincitrice Angelina Mango è stata forse la più coraggiosa in fatto di stile, quella che ha osato di più, che si è distinta con unicità rispetto alla monocromia degli altri. I colori sono importanti per un look studiato, capace di valorizzare una persona e ancora di più una performance. Al consulente d'immagine Ferdinando Schetty, abbiamo chiesto se le scelte di stile dei cantanti in gara quest'anno a Sanremo sono state azzeccate o meno.
Top e flop a Sanremo 2024
L'esperto ha promosso Angelina Mango: "Mi è piaciuta molto, gli stylist sono stati molto bravi a utilizzare diverse tonalità, non solo di nero, ma anche il terracotta. Ho rivisto spesso i toni del verde oliva o comunque di verdi molto tenui, che le donano. Anzi, il look che mi è piaciuto di più è stato quello portato nella serata delle cover, proprio perché i tessuti e i colori erano molto soffusi. E per quanto comunque Angelina abbia dei colori che spesso sono difficili da identificare tra freddi e caldi, io la prima cosa che vedo su di lei è che è molto soffusa, indossa bene colori tenui".
I social hanno eletto Mahmood icona di stile di questa edizione e in effetti è davvero così: "Per Mahmood più che i colori, ha utilizzato molto nero inerente col suo stile, ha utilizzato benissimo le forme. Nella seconda serata di Sanremo ha utilizzato quasi un corpetto, un look che dava un'ottima sinuosità, gli donava molto. Nell'ultima serata, per quanto il gold non sia in palette con i suoi colori, però è inerente con la comunicazione della sua canzone".
Il discorso cambia leggermente per Annalisa: "Indossa tanto nero e rosso, anche nei video, perché comunque il suo stile è molto sensuale e ha voluto riportare la questione anche a Sanremo, ma sicuramente su di lei avrei utilizzato toni un pochino diversi. Lei ha questo sguardo molto dolce, questi colori anche autunnali: il nero l'avrei tenuto, ma abbinato a qualcosa di un po' più caldo".
Nota dolente anche su un look in particolare di Emma: "Lei ha uno stile super grintoso e quindi ovviamente indossa anche lei il nero. Non ho capito la scelta del rosa bubblegum: come colore meglio un verde militare più scuro, oppure un avio più scuro, forse anche un rosso, ma non il bubbegum. Però ha fatto benissimo a cambiare il colore dei capelli: sta molto meglio col castano cenere piuttosto che col biondo".
Il consulente d'immagine ha le idee chiare su chi si è presentato sul palco in palette e chi no: "Qui c'è una svolta, perché quelli che hanno azzeccato di più la palette cromatica sono I Ricchi e Poveri, soprattutto lei. Angela ha dei colori brillanti e difatti hanno utilizzato il rosa Schiaparelli, il rosso, i toni frizzanti. Loro sicuramente sono stati i migliori. Chi più chi meno, nessuno ha seguito la palette. C'è stata questa esplosione di nero. Una persona che non ha per niente azzeccato i suoi colori è Irama che si è vestito unicamente di nero".
Sanremo in total black: ma il nero sta bene a tutti?
La scelta di portare il nero sul palco dell'Ariston non è stata vincente per tutti. Il motivo è presto spiegato: il nero non sta bene a tutti. A tal proposito Ferdinando ha spiegato: "La società ci ha imposto determinati aspetti sul nero, da un punto di vista comunicativo, ma il nero non sempre comunica eleganza, mistero. Alcune volte comunica anche proprio neutralità. Il problema è che la società da inizio 900 in avanti ha abusato di questo colore. Non sta bene a tutti, sta bene comunque a chi è una stagione invernale, soprattutto a chi fa parte di una palette dell'inverno profondo. E comunque, anche sula palette inverno è sempre bello utilizzarlo come colore neutro e non come colore singolo, perché non sempre comunica come vogliamo, anche se ci è stato venduto come il colore che sta bene a tutti".
In particolare, il nero ha funzionato molto bene su un cantante e molto male su un altro: "A mio avviso Mahmood è riuscito a utilizzare molto bene le linee in generale. Anche se si è vestito spesso di total black, comunque è stato un total black pensato, con delle forme molto utili. Invece Irama per me è stato quello peggiore, ma perché era proprio zero personalità. Lui si è voluto vestire più neutrale possibile per comunicare di più con la musica, però dobbiamo pensare che comunque ci deve essere una reazione anche da un punto di vista ottico. Quindi io non devo unicamente ascoltare, soprattutto in un festival in cui i look sono la prima cosa che vedo e poi sento la canzone. Bisogna trovare un giusto connubio e per me Irama era troppo scialbo da un punto di vista comunicativo. Va bene total black, va bene la personalità rock, ma deve esserci anche qualcosa in più che secondo me non ha portato".