Arisa posa senza reggiseno, sicura di sé e sensuale (anche con le calze color carne)
Il cambiamento spaventa, le ingiustizie emarginano, il dolore rende vulnerabili: la vita mette ciascuno di noi davanti a eventi che complicano e capovolgono tutto. Sono momenti in cui ci si sente soli e vulnerabili, in cui però bisogna necessariamente attingere a tutta la forza di cui si è capaci, unico modo per non farsi sopraffare e possibilmente uscirne migliori di prima. In natura succede continuamente: la natura si adatta affinché non vinca la morte, ma la vita, affinché si possa prosperare con anche nelle condizioni più avverse. Non è un caso, che un fiore possa crescere nel cemento. Proprio la resilienza è il tema del nuovo numero del magazine Flewid: protagonista del servizio fotografico è Arisa.
Il termine resilienza
Il termine resilienza deriva dal latino "resalio": è la capacità di risalire su una barca capovolta dal mare in tempesta. In quei casi, quando le onde si fanno alte e minacciose, non tutti hanno la forza e il coraggio necessari per rimettersi sull'imbarcazione: c'è chi scappa, chi affoga e chi lotta per la salvezza. Ecco, questi ultimi sono i resilienti. Il termine appartiene in origine alla sfera della metallurgia e della fisica dei materiali. Indica appunto la capacità che hanno i metalli di resistere agli urti, agli impatti, alle forze che vi vengono esercitate sopra, evitando la deformazione istantanea. La parola è passata poi ad altri ambiti, dalla biologia alla psicologia alla comunicazione: sui social è gettonatissima (per non dire abusata). Inner resilience è anche il tema del nuovo numero del magazine Flewid, che ha dedicato la copertina ad Arisa, protagonista di diversi scatti.
"Arisa è bella e lotta insieme a noi"
Il magazine Flewid (che in passato aveva dedicato la copertina a Sandra Milo) stavolta la dedica ad Arisa. "Auguro a tutti voi di essere resilienti sempre" ha scritto lei, condividendo su Instagram i vari scatti che la vedono protagonista. La cantante ha da diverso tempo abbracciato con sicurezza la propria femminilità, il proprio corpo, mettendo da parte le insicurezze e quella voglia di assecondare gli altri che per troppo tempo l'avevano dominata, spingendola anche a ritocchini di cui si è poi pentita.
Le foto sono state scattate da Angelo Cricchi, direttore creativo del magazine, che su Instagram ha scritto: "Arisa è bella e lotta insieme a noi". Le immagini ci restituiscono una donna bella, ma soprattutto sicura di sé. Nella foto di copertina ha ancora i capelli rosa (tinti pochi giorni fa di castano): indossa un kimono Davii nero su shorts dello stesso colore MaxMara, calze Calzedonia (attenzione, ecco la rivincita delle famigerate calze color carne!) e scarpe Baldini.
In un altro scatto è invece seduta e indossa un abito di Antonio Marras trasparente dai dettagli argentati, con copricapezzoli Naiadee. In un'altra foto ancora indossa una giacca Calcaterra e una gonna di Antonio Marras. La resilienza le appartiene: dalle critiche, dai giudizi chi la voleva diversa, dalle aspettative del suo pubblico è riemersa più forte di prima, più autentica, finalmente se stessa e pienamente orgogliosa di sé.