ApritiModa, i luoghi segreti della moda italiana aprono al pubblico: cosa vedere e i migliori eventi
Sabato 21 e domenica 22 ottobre le porte dei luoghi segreti del Made in Italy si apriranno per tutti gli appassionati. Apriti Moda è il progetto che, dal 2017, per un weekend all'anno, vede aprire le porte di oltre cento tra aziende tessili, atelier, laboratori e showroom in tutto il Paese. Un'esperienza dentro i luoghi della creatività dove nasce la bellezza simbolo del nostro stile di vita. Con l'apertura delle porte delle Maison italiane, appassionati o semplici curiosi potranno conoscere anche la singola storia di quei luoghi. Il progetto, giunto alla sua sesta edizione, ha debuttato a Milano nel 2017, per poi sbarcare a Firenze l'anno successivo. Da tre anni, infine, Apriti Moda coinvolge i poli creativi di tutta l'Italia.
Il tema di ApritiModa 2023 è lo sport
In questa edizione dedicata alla moda sportiva italiana (athleisure), la manifestazione ideata dalla giornalista Cinzia Sasso aprirà al pubblico anche i luoghi dove la moda incontra sport, innovazione e tecnologia. Tra questi c'è la sede a Trebaseleghe di Moncler, tra Venezia e Padova: qui troviamo il campionario e la sezione dedicata alla modellistica, soprattutto quella del reparto accessori. Tra gli altri brand sportivi che verranno celebrati con l'apertura al pubblico delle proprie sedi ci sono anche Moon Boot e Fila.
Armani e Ferragamo aprono laboratori, showroom e atelier
Tra i laboratori, gli showroom e gli atelier non mancano anche i nomi importanti della moda italiana: Armani, Ferragamo, Alberta Ferretti, Missoni, Loro Piana, Dolce&Gabbana e molti altri. Giorgio Armani, ad esempio, apre le porte del suo Armani/Teatro di via Bergognone 59 a Milano: nel teatro, luogo dove lo stilista italiano ospita le sue sfilate, saranno esposti alcuni degli abiti più importanti realizzati da Armani per le grandi star come Sharon Stone, Jodie Foster e Angelina Jolie. A Firenze, poi, terra natale della famiglia Ferragamo, apre le porte Archivio Ferragamo, nel piccolo comune di Sesto Fiorentino. La figlia Fiamma Ferragamo, negli anni, ha dato vita ad un museo dedicato alla storia del marchio che illustra raccolta di documenti, fotografie, filmati, disegni e prototipi.
Dolce&Gabbana, invece, offre ai visitatori un'esperienza tutta concentrata sul mondo del beauty e sui profumi in via Antonio Kramer a Milano. Nelle sale dell’ex monastero ottocentesco, sito restaurato dal brand italiano, verranno narrati i segreti della profumeria, tra essenze, tecnologie e storie che si nascondono dietro la nascita di una fragranza. Tra le grandi firme, una delle esperienze più ricercate offerte da ApritiModa è la visita all'archivio Missoni a Varese: un hub immerso nella natura al confine con il Piemonte. I visitatori potranno approfittare di una visita guidata, curata dal direttore creativo Luca Missoni, per scoprire elementi iconici del brand (zigzag, fiammato, patchwork etc). Un viaggio nei 70 anni di storia del brand, adatto soprattutto al pubblico più giovane.
I segreti della lavorazione dei tessuti: cosa visitare al centro-nord
Dal Piemonte al Veneto, passando per la Lombardia, ApritiModa è anche un'occasione per riscoprire le tradizioni delle regioni italiane e la sapiente maestria con cui vengono trattati i tessuti. Le Manifatture Tessili di Biella aprono le porte a coloro che vogliono scoprire tutto sul mondo della lavorazione dei materiali. Sempre in Piemonte e sempre in provincia di Biella si trova il Cappellificio Fusco, una dell'aziende più antiche d'Italia nella produzione di cappelli. Nella Valsesia,a Roccapietra, Loro Piana apre le porte dell'headquarter: qui, gli appassionati, potranno ammirare come vengono lavorati cashmere e lana. Tra le proposte in Veneto, a Venezia, si trova l’atelier e il laboratorio dei fratelli Attombri, che da quasi quarant'anni realizzano sculture indossabili, anche con i vetri della vicina Murano.
Tra Firenze e Prato alla scoperta della lavorazione dei tessuti
Scendendo verso il centro Italia, in Toscana, tra Prato e Firenze si può trovare un crogiolo di spazi dove a fare da padrone è il tessuto. Tra le mete più ricercate troviamo Fondazione Arte della Seta Lisio, in via Fortini a Firenze: qui i telai danno vita, grazie alle sapienti mani delle tessitrici, a velluti, broccati e preziosissimi tessuti in seta. A Prato è possibile fare un tuffo in uno dei centri più sostenibili della moda italiana: vicino al centro città, si trova Rifò Lab, il progetto dell'azienda tessile Nuova Fratelli Boretti (aperta dal 1960), che seleziona "i cenci" scartati per ridare loro nuova vita. Nel sud del Paese, la tradizione si concentra nelle grandi sartorie che racchiudono in sé un pezzo di storia d'Italia.
La Sartoria della Dolce Vita di Roma
Tra gli angoli più eleganti di Roma, ad esempio, si trova la Sartoria Litrico. Litrico è una delle colonne portanti di Roma: nell'atelier del quartiere Parioli sono passati tutti i grandi nomi della politica del Novecento e i grandi volti della Dolce Vita, da Mastroianni a Gassman da Kennedy ad Andreotti. La Sartoria è un centro culturale in cui è racchiusa la storia di Roma e del Paese dagli anni '60 in poi: un'ispirazione anche per Valentino Garavani che la frequentava negli anni in cui fondò la sua Maison.
Sartoria e tradizione: cosa vedere al Sud
Nel sud del Paese, la tradizione si concentra nelle grandi sartorie che racchiudono in sé un pezzo di storia d'Italia. In Campania, a Casandrino, in provincia di Napoli, si sviluppa dal 1956 il calzaturificio della famiglia Scafora, che realizza scarpe interamente a mano. La pelle viene tagliata, cucita e colorata interamente a mano da Paolo Scafora, che porta avanti la tradizione di famiglia da decenni, come il padre Gennaro ha fatto prima di lui. Sempre a Napoli, nel Rione Sanità, cuore della vecchia Napoli, in una vecchia palazzina diroccata si trova uno dei fulcri della sartoria napoletana, di proprietà della famiglia Squillace, che realizza guanti da circa un secolo. Con ApritiModa, si potrà sbirciare nella tradizione secolare di Omega Gloves. Insomma, un weekend all'insegna della moda adatto anche ai semplici curiosi che vogliono riscoprire le radici del savoir-faire italiano.