Anakin, il tatuatore delle star confessa: “Fedez il più pauroso, una volta mi hanno chiesto un pene alato”

Oggi è uno dei tatuatori più conosciuti d'Italia, ma tutto è nato da un errore, come ha raccontato a Fanpage.it! Anakin ha cominciato quando non era neppure maggiorenne. All'epoca i suoi clienti erano prevalentemente gli amici, "sfruttati" per fare un po' di pratica! Adesso nel suo studio entrano quotidianamente anche personaggi famosi, che sfoggiano fieri sulla pelle le sue creazioni, portandole in giro per il mondo. Ma se avesse mollato al primo sbaglio, Anakin non sarebbe qui oggi, a godersi il suo successo e a fare ciò che ama. Ha raccolto questi anni di esperienza in un libro: "Le confessioni di un tatuatore", storie (alcune al limite dell'assurdo) che ruotano attorno ai consigli da seguire se ci si vuole fare un tatuaggio, ma che valgono anche come massime di vita. E qualche confessione, l'ha fatta anche a Fanpage.it.
Anakin: una carriera cominciata con un errore
Il libro di Anakin non è un manuale per professionisti tradizionalmente inteso: "Sono 11 anni ormai che faccio questo mestiere e nella mia carriera, avendo iniziato molto giovane, ho avuto soprattutto nella fase iniziale mille dubbi, mille domande. Man mano lavorando, sbagliando, ho imparato e fatto esperienza. E allora mi è venuta l'idea del libro, che è quasi un manuale. Ci sono le domande che mi fanno più spesso, ma anche dei consigli sia sui tatuaggi che sulla vita in generale, perché man mano che scrivevo questi consigli mi sono reso conto che erano versatili anche per altri settori, proprio per per il quotidiano, per la vita in generale".

Uno dei consigli lo ha potuto sperimentare sulla propria pelle: "Quando ero un ragazzino ho fatto un tatuaggio e ho sbagliato. La rosa dei venti ha un triangolino bianco e uno nero, alternati. Io colorai un angolo nero e poi andai a ricolorare di nero anche la punta successiva, perdendo l'alternanza. Ero piccolo, avevo appena iniziato, facevo tatuaggi agli amichetti di quartiere. Ho pensato: sono finito, ora tutto il quartiere saprà che ho fatto un tatuaggio brutto. Lì ho detto: basta, questa non è la mia strada, devo interrompere qua il percorso. Invece non so come ho avuto la forza di continuare, di imparare da quell'errore e portare avanti la passione, finché non è diventato un vero e proprio lavoro. Il consiglio è: quando intraprendi un percorso, molte volte la strada è in salita, ci sono difficoltà, ci sono scogli da superare, però non ti lasciare abbattere".

Cosa fare e non fare prima di un tatuaggio
La seduta dal tatuatore va affrontata con rispetto, seguendo anche delle piccole regole: "La prima è: devi comportarti bene. Sembra una banalità, però tu stai venendo in studio, stai venendo a soffrire no? Tu di tua spontanea volontà ti stai sottoponendo a questo dolore, quindi devi venire in studio riposato, devi stare al 100% della tua forma fisica. Questo vuol dire che la sera prima non puoi fa tardi, non puoi bere: l'alcol è vaso dilatatore, quindi poi io ogni volta che traccio una linea, tu perdi litri di sangue. E diventa molto più stressante, diventa molto più lungo il lavoro". L'ideale sarebbe anche studiare lo stile del tatuatore. Se un tempo ci si andava a casa dell'amico, nello studio del cugino, dal tatuatore del fidanzato, perché magari si conosceva poco il giro, oggi la scelta è sconfinata.

I social hanno permesso di accedere con facilità al portfolio degli artisti: si possono vedere i loro lavori, capire quale sia il più adatto alle proprie esigenze, in base al disegno che si ha in mente. Ogni tatuatore, infatti, ha un proprio stile: "Negli anni la clientela è cresciuta con gli artisti. Ora il cliente sa distinguere se un tatuaggio è ben fatto o meno. Prima c'era molta più ignoranza. Può sembrare banale, ma il social aiuta tantissimo. Se apri un profilo Instagram di un artista, di un tatuatore, hai un portfolio ricchissimo. Prima era tutto un passaparola. Da quando si è sdoganato così tanto il tatuaggio, c'è più richiesta e più concorrenza. Adesso il mercato è bello saturo. Questo ha fatto sì che il tatuatore non non è più come negli anni 90: ogni artista si è specializzato in qualcosa. È più interessante e stimolante a livello artistico".

Le richieste più assurde
Alcuni tatuaggi sono vere e proprie opere d'arte sulla pelle. Altri sono magari meno elaborati, ma hanno un profondo significato personale: possono essere il ricordo di una persona cara, il riferimento a un momento particolare della propria vita o a una passione. Un tatuatore è abituato a ricevere davvero ogni tipo di richiesta, ma alcune sono davvero bislacche! Ovviamente è capitato anche ad Anakin: "La più recente è una signora che è venuta in studio e si è voluta fare un pene alato con la faccina sorridente. Le ho detto: signora, ma le posso chiedere il perché? E lei: perché mi piace il c***o. Non ci sono tatuaggi al quale dico no. Sono dell'idea che sul corpo tuo ci fai quello che ti pare. L'unica cosa che non mi è mai stata chiesta in realtà, però alla quale direi di no, sono tatuaggi politici, per non essere collegato a una fazione piuttosto che a un'altra".

Il tatuaggio incomprensibile di Tananai
Dopo il Sanremo di Tango, Tanani si è rivolto ad Anakin per un tatuaggio sulla gamba: "Ero felicissimo che mi avesse scelto" ha confidato, anche se non si aspettava quello che sarebbe successo di lì a poco! Il cantante gli ha scritto in un altro messaggio la sua idea: "Queste sono le indicazioni che mi ha dato: voglio delle cose nere, dei tastini, linee che fanno ué ué ué, delle robe geometriche, ma non troppo e delle fauci. E poi mi fa: tutto chiaro? Alla fine gliel'ho fatto, è come se fossero tutte pennellate sulla gamba, tipo pittorico quasi. Ho usato proprio un pennello, preso al negozio di casalinghi e mi sono messo a spennellare la gamba in maniera randomica e poi abbiamo tatuato. Lui voleva rappresentare proprio il caos e ci siamo riusciti".

Come si comportano Fedez e Il Tre nello studio di Anakin
Fedez prima di Sanremo ha aggiunto alla collezione un altro tattoo, realizzato proprio da Anakin: una scritta dietro il collo. Lavorare col rapper lo mette sempre a dura prova, perché ha molta paura dell'ago: "Lui è al primo posto nella classifica dei paurosi: sempre crema anestetica e se non c'è mette un paio di scarpe, va in farmacia e se la compra. Pure se deve fare una scrittina, non la fa senza crema anestetica. A parimerito Il Tre: "Lui pure è una cosa allucinante. Lo tatuo ormai da 8 anni: la prima volta che è venuto in studio da me non aveva neanche un tatuaggio, neanche uno. Ogni volta che si viene a tatuare è uno show, tutto lo studio smette di tatuare, stanno tutti in stanza da noi a vedere lui che soffre perché fa ammazzare dalle risate. Prende a morsi le cose, mi dà gli schiaffi, comincia a scalciare. Però è divertente".

Chi ha le idee più chiare tra Fedez e Tony Effe
Come Fedez anche Tony Effe ha molti tatuaggi, ma i due hanno un approccio molto diverso! Il primo arriva sempre con le idee chiare: "Lui è difficile farlo ragionare. Quando gli ho tatuato i palmi delle mani ho provato a dirgli che lì si cancellano perché la pelle è differente, c'è una sudorazione differente e poi le mani le utilizzi anche durante la guarigione. Banalmente, te le metti in tasca per prendere un mazzo di chiavi. Gli ho detto: non mi mettere in questa situazione, di fare un tatuaggio del cavolo che poi guarisce male e lo sa tutto modo! Oh, non c'è stato modo!". Il secondo si fida e affida un po' di più: "Mi ha detto: eh fammi…che ne so, fammi le dita, fammi quello che ti pare, boh vedi te".