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Festival di Sanremo 2022

Ana Mena, lo stile glamour della star spagnola arriva al Festival: come si vestirà a Sanremo

Questa sera, martedì 1 febbraio, inizia il Festival di Sanremo e tra i big in gara c’è anche Ana Mena. Lo stylist Giuseppe Magistro anticipa a Fanpage.it cosa indosserà sul palco.
A cura di Beatrice Manca
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Il Festival di Sanremo 2022 scalda i motori: oggi, 1 febbraio, si parte con la prima serata della 72esima edizione della gara, condotta da Amadeus e Ornella Muti. La scaletta della prima serata prevede 12 esibizioni dei big in gara: tra questi c'è anche Ana Mena, cantante spagnola che partecipa come da regolamento con un brano in italiano. Ana Mena ci ha conquistato con le sue hit estive e con i look sempre glamour e di tendenza. Per esibirsi sul palco dell'Ariston, uno dei palchi più istituzionali d'Italia, si è affidata allo stylist Giuseppe Magistro, che intervistato da Fanpage.it ha dato qualche anticipazione sui look scelti per le serate: "Vogliamo portare sul palco l'eleganza italiana in una chiave moderna, giovane, fresca, perfetta per Ana Mena".

Ana Mena, foto di Attilio Cusano
Ana Mena, foto di Attilio Cusano

Lo stylist Giuseppe Di Magistro si definisce un veterano del Festival: l'anno scorso ha incantato l'Ariston con i completi color pastello di Colapesce Dimartino, vestiti Dolce&Gabbana. Quest'anno aveva davanti a sé una nuova sfida: come coniugare lo stile esuberante di Ana Mena, con la tradizione dell'Ariston? Per farlo si è affidato alla Maison Giorgio Armani, che vestirà Ana Mena per tutte le serate attingendo agli archivi storici della Maison, con un occhio di riguardo per la sostenibilità ambientale.

Giuseppe Magistro, via Instagram
Giuseppe Magistro, via Instagram

Come ci si avvicina a Sanremo?

Io sono un veterano di Sanremo, ma avvicinarsi all'Ariston è sempre un'ansia: hai gli occhi di tutti i giornalisti puntati addosso, sia di moda che di musica. La canzone è fondamentale, il look anche: ti metti a nudo di fronte al mondo del giornalismo. Però è una situazione che ti dà un'adrenalina esagerata: quando si arriva lì, anche se dormi tre ore a notte, è tutto perfetto, ti mette addosso la voglia di fare.

Il ricordo più bello di Sanremo?

Non dimenticherò mai il Festival dell'anno scorso, dove vestivo il duo Colapesce Dimartino. Abbiamo disegnato e realizzato tutti i look con l'ufficio stile di Dolce&Gabbana personalizzandoli completamente, il team è stato meraviglioso.

Com'è stato il primo incontro con Ana Mena?

Non la conoscevo, ci siamo conosciuti nell'ultimo mese. Lei è molto giovane ma molto determinata ed educata, arriva in punta di piedi: darà a questo Festival grande freschezza e grande delicatezza, ma è una vera bomba di energia.

Sanremo è il palco più famoso d'Italia: Ana Mena aveva fatto delle richieste specifiche per il suo debutto? 

Lei mi ha mandato una moodboard, uno strumento per me fondamentale, in cui c'erano immagini di abiti delle dive del pop internazionale. Noi adoriamo Ariana Grande, ci siamo ispirati un po' a lei.

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Ana Mena in Giorgio Armani sul green carpetChi vestirà Ana Mena sul palco dell'Ariston?

Quando ho visto il progetto di Ana Mena ho pensato subito alla Maison Giorgio Armani, perché ci collaboro da tanto tempo e sapevo che con loro avremmo fatto un lavoro ad hoc su di lei. Nelle quattro serate di Sanremo avremo due abiti dell'archivio storico della Maison Giorgio Armani, rifatti appositamente per Ana Mena. Ci piaceva avere una visione green, non sprecare nulla e dare nuova vita a pezzi di storia della Maison. Gli altri due look sono stati realizzati a partire dall'ufficio stile di Giorgio Armani insieme a me e ad Ana.

Ana Mena è molto amata dai più giovani: in un palco tradizionale come quello dell'Ariston la vedremo in una luce diversa?

Vi shockeremo un po', sarà una bella sorpresa perché è stata una scommessa fatta con la Maison Armani. Io sono molto soddisfatto, ma a giudicare sarà l'Italia. Non abbiamo inventato nulla di nuovo, né volevamo scandalizzare nessuno. Vogliamo portare sul palco l'eleganza italiana in una chiave moderna, giovane, fresca, perfetta per Ana Mena.

Ana Mena, foto di Attilio Cusani
Ana Mena, foto di Attilio Cusani

Oggi il Festival è più inclusivo rispetto al passato?

Negli ultimi anni ho visto il Festival di Sanremo cambiare tantissimo con l'arrivo di un nuovo mondo musicale italiano. Fino a sei, sette anni fa eravamo ancora bloccati a un Sanremo più tradizionale, ma negli ultimi anni il Festival si sta rinfrescando con nomi nuovi, giovani: la musica è cambiata ed è giusto che anche il Festival cambi, senza dimenticare la sua storia. Amadeus sta facendo davvero un gran lavoro in questo senso.

Come si trova un equilibrio tra il gusto dell'artista e quello dello stylist?

Il mio lavoro innanzitutto dev'essere quello di catturare la personalità di un artista, per poi metterci del mio. La parte fondamentale, però, è l'input che arriva dall'artista. Questo è un lavoro di team, dev'essere tutto calibrato: ci sono vestiti che sono bellissimi sulle modelle, ma che non funzionano sugli artisti. Se c'è alchimia nasce un "matrimonio", altrimenti, se non riesco a entrare nel mondo dell'artista semplicemente abbandono il progetto. Tra lo stylist e l'artista ci deve essere sempre rispetto e fiducia.

Come lavora uno stylist? Da dove nascono i look?

Per me tutto parte dalla costruzione di un moodboard che rispecchi l'artista. A quel punto cerco una Maison che possa customizzare o creare dei capi affini a quel moodboard, senza sottovalutare la creatività e lo stile della Maison. A quel punto creiamo i bozzetti, che vengono vagliati da me, dagli artisti e dal management: quando siamo tutti d'accordo si cominciano a produrre i capi, per poi passare ai fitting, prima del grande evento.

C'è un'ispirazione ricorrente nei suoi look?

Mi ispiro a tante cose: l'arte per me è fondamentale, studio come i colori si fondono sulla tela dei pittori. Sono un patito del rock, specialmente di Lou Reed e dei Sex Pistols, e questo torna nelle mie ispirazioni. Per quanto riguarda la moda, ci sono tanti creativi che ci hanno fatto sognare e continuano a farci sognare: penso a Thierry Mugler, che ci ha appena lasciato, e a Giorgio Armani. Ma ogni anno il mio lavoro cambia, ogni artista mi dà una spinta differente.

Qual è il valore della moda oggi?

Un sogno, e specialmente dopo questi due anni abbiamo bisogno di tornare a sognare. 

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