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Amianto nel make-up: perché le donne malate di cancro fanno causa ai brand beauty

Tantissime donne stanno facendo causa alle principali aziende cosmetiche negli Stati Uniti, sostenendo di aver contratto il cancro a causa dell’utilizzo di alcuni loro cosmetici, che conterrebbero amianto.
A cura di Giusy Dente
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Nei tribunali statunitensi sono in corso decine di migliaia di cause legali nei confronti dei colossi del beauty. Al centro del dibattito c'è la presunta correlazione tra il talco e i tumori che sono stati diagnosticati a migliaia di donne. Tutte si sono ammalate di mesotelioma correlato all'amianto. Questa sostanza fa pensare subito all'edilizia, alle case in costruzione, a vecchi edifici da abbattere, all'industria pesante o ai cantieri navali. Invece, riguarderebbe anche l'industria della bellezza e il settore cosmetica. Quando ci trucchiamo, cosa stiamo applicando sul nostro viso? Cosa contengono rossetti, ombretti e fondotinta? Sono pericolosi per la salute?

Amianto nei cosmetici

Sono tantissime le donne inglesi che stanno portando in tribunale le principali aziende cosmetiche negli Stati Uniti, sostenendo di aver contratto il mesotelioma a causa dell'utilizzo di alcuni loro cosmetici. Questa particolare forma di cancro è molto aggressiva, non sempre curabile, soprattutto quando colpisce polmone, stomaco e cuore. L'ingrediente ritenuto responsabile è il talco, sostanza molto presente nei prodotti di make-up: si trova abitualmente in mascara, rossetti, bronzer, ombretti, fard, fondotinta e persino nello shampoo secco, perché assorbe bene l'umidità. Il talco è un minerale che viene estratto da depositi sotterranei di argilla, ma spesso può contenere tracce di amianto.

Quasi tutti i grandi marchi del settore bellezza utilizzano il talco nei loro cosmetici, ma respingono ogni ipotesi che possa essere contaminato con l'amianto. Il gruppo Estée Lauder Companies (che comprende Clinique, Bobbi Brown, Estée Lauder) ha dichiarato, come riporta The Guardian: "Utilizziamo solo talco testato e certificato come privo di amianto. Inoltre tutti i nostri ingredienti sono sottoposti a un esame e a una valutazione completi sulla sicurezza. I nostri prodotti sono sicuri per l’uso previsto".

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La storia di Hannah Fletcher e Jade Jenkins

Il cancro si sviluppa quando le fibre di amianto si depositano nella pleura (la membrana che riveste i nostri polmoni) o nel peritoneo (la membrana che riveste l'addome). È proprio quello che è successo ad Hannah Fletcher, che ha raccontato la sua storia a The Guardian. La diagnosi di mesotelioma peritoneale, causato dall'esposizione all'amianto, è arrivata a 42 anni. È stata necessaria la chemioterapia e poi con un'operazione di 12 ore ha subito la rimozione di milza, cistifellea, utero e appendice. Con l'aiuto del suo avvocato ha intrapreso un'azione legale negli Stati Uniti, in parte perché è lì che hanno sede la maggior parte dei grandi marchi di cosmetici, ma anche perché è difficile richiedere un risarcimento per il mesotelioma nel Regno Unito a meno che non sia stato causato sul posto di lavoro. Nel suo caso invece, la biopsia ha rivelato talco e fibre di amianto nel peritoneo. Ha quindi fatto causa e poi ha accettato un accordo finanziario extragiudiziale nel maggio 2023, ma il suo caso ha convinto dozzine di altre donne britanniche affette da mesotelioma ad intraprendere azioni legali simili, contro le aziende cosmetiche.

Una di loro è Jade Jenkins: anche lei ha fatto causa alle aziende di cosmetici negli Stati Uniti. Aveva circa 35 anni quando ha iniziato ad accusare forti dolori allo stomaco: la diagnosi è stata di mesotelioma peritoneale. "Quando mi è stato detto che avevo uno o due anni di vita sono rimasta scioccata e sono entrata nel panico. Mi trucco ogni giorno e scoprire che ciò che ho messo sul viso e che compro da quando avevo 12 anni ha causato tutto ciò è stato terribile. Mi sentivo male e in colpa" ha raccontato a The Guardian.

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I pericoli del talco nei cosmetici: cosa dice la scienza

La questione è stata sollevata la prima volta nel 2018, anno in cui si sono susseguite diverse cause legali contro Johnson & Johnson. Sotto accusa il talco usato dall'azienda, che sarebbe contaminato dall'amianto. All'epoca la maggior parte delle donne aveva contratto il cancro al seno, poi le diagnosi di mesotelioma si sono intensificate. Un'indagine di Reuters sui documenti interni dell'azienda (dal 1957 in poi) ha scoperto che si era a conoscenza da decenni che l'amianto cancerogeno era annidato nel borotalco.

Cancer Research UK (la più grande organizzazione indipendente di ricerca sul cancro al mondo) ha affermato che non ci sono prove concrete che l'uso del talco causi il tumore. Sul sito ufficiale si legge, a proposito di questa relazione:

Le sostanze chimiche presenti nei cosmetici causano il cancro? Le prove non suggeriscono che dobbiamo evitare l’uso di questi prodotti. I cosmetici provenienti dal Regno Unito sono sicuri? Sì, i cosmetici sono sicuri se li acquisti da un rivenditore affidabile. Il Regno Unito e l’UE hanno regole severe che controllano gli ingredienti nei cosmetici. Ciò garantisce che i cosmetici in vendita nel Regno Unito e nell’UE siano sicuri. Alcune sostanze sono vietate nei cosmetici, mentre altre sono soggette a restrizioni. Ad esempio, alcuni ingredienti possono essere utilizzati solo in piccole quantità o in prodotti a risciacquo. Acquista sempre cosmetici da un rivenditore affidabile e usali in linea con le istruzioni del produttore. Fai attenzione se acquisti prodotti online. I cosmetici provenienti da paesi al di fuori del Regno Unito e dell'UE potrebbero non essere regolamentati dalle stesse norme e potrebbero contenere ingredienti dannosi.

La scienza non mette quindi direttamente in relazione il talco e lo sviluppo del mesotelioma. Alcuni studiosi si sono però chiesti anche se fosse affidabile o meno il metodo utilizzato per testare la presenza di amianto nei cosmetici. Lo studio di Bird, Steffen e Egilman si sofferma proprio sugli standard di rilevazione e su come vengono effettuati i test aziendali. Il metodo più affidabile è la microscopia elettronica a trasmissione, ma il metodo più comunemente utilizzato dall’industria cosmetica è la diffrazione dei raggi X, che non è in grado di rilevare livelli inferiori allo 0,5%, ma consente all'industria di affermare che il suo talco non contiene una quantità di amianto rilevabile (che è diverso da "non contiene amianto").

Ma il talco nei cosmetici è davvero essenziale e insostituibile? Esistono numerosi marchi che non ne fanno uso, altri stanno sperimentando un ingrediente con cui sostituirlo: l'amido di mais. Le persone affette da mesotelioma si stanno battendo per bandire il talco cosmetico, ma in attesa di una risposta definitiva, un primo passo potrebbe essere imparare a leggere bene le etichette dei cosmetici, alla pari di quelle dei prodotti alimentari, per capire cosa mettiamo realmente sulla nostra pelle.

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