Alla Milano Fashion Week l’ode alla Palestina di Salvatore Vignola: la kefiah diventa simbolo di resistenza
Salvatore Vignola nel corso della Settimana della Moda ha mostrato al pubblico la sua nuova collezione ispirata alla terra palestinese, un vero e proprio inno al Paese, un'ode alla cultura di questo popolo e al valore della resistenza. La collezione Autunno/Inverno 2024-25 è, in particolare, un omaggio alla poesia If I Must Die del poeta palestinese Refaat Alareer, ucciso a Gaza il 7 dicembre. A quei versi toccanti e profondi, lo stilista ha risposto con You Must Live, che non è solo il nome della collezione, ma anche il nome dell'evento che si è svolto il 23 febbraio nella suggestiva cornice di Palazzo Giureconsulti.
You Must Live, un omaggio alla Palestina
L'evento era strutturato in due parti: da un lato la presentazione della nuova collezione, dall'altro una performance. Lo stilista ha pensato a un'esperienza completa e complessa, che potesse parlare di moda, di bellezza, ma anche di valori importanti in questo periodo storico così difficile. Ha scelto dunque di avvalersi della collaborazione di artisti palestinesi e internazionali, per dare vita a una passerella dove fondere corpi, odori, suoni, luci, tessuti. I richiami alle tradizioni palestinesi e alla cultura locale erano molteplici, a cominciare dalla kefiah, diventata centrale nel racconto, una sorta di icona, di bandiera.
E poi c'erano le danze tradizionali palestinesi coreografate da Daniele Vitale, le proiezioni a muro dei dipinti di Amira Suboh, lefoto di Jasmine Barrie. Il colore dominante era il bianco, usato per dare vita e movimento a tessuti morbidi e fluidi, stratificati mettendo insieme diverse texture tattili e diversi motivi. Tutti i tessuti impiegati nella creazione sono stati donati da "readymade textiles", realtà che si occupa del recupero e della valorizzazione di materiali preziosi, ma dimenticati dal fashion system, inghiottito dalle logiche del mercato.
I simboli palestinesi negli abiti della performance
Partendo dalla kefiah, il copricapo tradizionale della cultura araba e mediorientale, Salvatore Vignola ha sviluppato il suo racconto presentato durante la Milano Fashion Week. La sciarpa tradizionale palestinese è un simbolo globale di solidarietà e resistenza. Nei suoi intarsi si nasconde la Palestina stessa: c'è la rete da pesca che simboleggia il mare, ci sono le linee rette che rimandano alle antiche rotte commerciali, c'è la foglia di ulivo emblematica a livello economico e culturale.
Ma non si vede solo la kefiah: c'è anche il thobe, abito tradizionale palestinese reinterpretato in modelli genderless. Infine, ci sono le stampe evocative realizzate in collaborazione con il duo di designer palestinesi Trashy Clothing. L'intero ricavato della vendita degli abiti indossati dai performer sarà devoluto a Palestine Red Crescent Society. "Se devo morire devi vivere per raccontare la mia storia. Se devo morire lascia che porti speranza, lascia che sia una storia" dice il poeta nei suoi versi. Vignola ha fatto suo il messaggio, raccontando quella storia col linguaggio che conosce meglio: la moda.