Al mare col viso coperto da una maschera: cos’è il facekini e perché dovrebbe preoccuparci
Se vi capita di fare un tuffo nelle acque di Qingdao, in Cina, o in una piscina di Pechino, potreste vedere intorno a voi persone che si tuffano mascherate, con un cappuccio colorato sul volto aperto quel che basta per lasciar liberi occhi, naso e bocca. Si tratta di un facekini, e potremmo vederlo sempre più spesso durante l'estate anche alle nostre latitudini. Attenzione però: non parliamo dell'ennesima stravagante tendenza da mare, ma del simbolo di un mondo sempre più caldo, in senso letterale. I facekini infatti servono a proteggere il viso dai danni solari: un esigenza sempre più cruciale nell'epoca dei cambiamenti climatici.
Cos'è e a cosa serve il facekini
Il termine facekini è una crasi tra face e bikini, e indica una maschera che copre interamente il viso e la testa realizzata in un tessuto simile a quello dei costumi da bagno, colorato ed elasticizzato. Sono molto popolari in Cina e servono ad evitare le scottature, ma anche a evitare possibili malattie della pelle legate all'esposizione indiscriminata al sole. Bisogna precisare però che il facekini non è un fenomeno nuovo. Le maschere solari che coprono il viso esistono già da diversi anni e hanno iniziato a essere popolari già a metà degli anni Dieci.
Se fino a pochi anni fa però facevano sorridere i bagnanti occidentali per quell'aspetto ‘da Power Ranger‘ di chi le indossa, ora sono tornate sotto i riflettori come testimonianza tangibile del clima che cambia: le estati sempre più torride cambieranno le nostre abitudini e ci costringeranno a ripararci come possiamo. Chi fa il bagno con il facekini spesso indossa anche speciali magliette o mute per riparare anche il resto del corpo: il colpo d'occhio, nonostante i colori sgargianti, è sicuramente straniante.
Perché i facekini stanno spopolando in Cina
La diffusione di queste maschere in Cina è dovuta anche ad alcune ragioni culturali: se nei Paesi mediterranei, Italia inclusa, molte persone ricercano una sana abbronzatura per motivi estetici, mentre nei Paesi asiatici l'imperativo è di avere una pelle chiarissima. Le persone quindi tendono a evitare di esporre la pelle al sole: le persone intervistate in un articolo del Guardian dichiaravano di indossare le maschere solari soprattutto per evitare malattie della pelle, oltre che per mantenerla candida. Va da sé che a qualunque latitudine bisogna proteggere la pelle dai danni solari che, a lungo termine, possono avere conseguenze, ma un conto è abbronzarsi in sicurezza, un altro è evitare proprio il sole. Un domani, però, potrebbe non essere una scelta: se non si agisce in tempo, avverte la comunità scientifica, i fenomeni di calore estremo saranno più intensi e più frequenti. Maschere colorate per un mondo senza refrigerio, insomma: stiamo assistendo in anteprima al futuro (preoccupante) delle nostre estati?