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Adidas criticata da Israele: l’azienda si scusa per lo spot con la modella palestinese Bella Hadid

Adidas si esprime sulla rimozione di Bella Hadid da una campagna. Il brand si è scusato per il coinvolgimento della modella: “Errore involontario”.
A cura di Giusy Dente
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La scorsa settimana Adidas è finita al centro di una forte polemica, che ha costretto l'azienda a prendere una decisione drastica. Il brand è stato molto criticato, per la scelta di inserire Bella Hadid in una campagna pubblicitaria. A distanza di quasi una settimana, Adidas ha preso la parola sui social per dare alcune spiegazioni.

Adidas fa fuori Bella Hadid dalla campagna

Lo spot della discordia riguarda un paio di scarpe, riproposte in omaggio a quelle lanciate da Adidas in occasione delle Olimpiadi di Monaco di Baviera del 1972. Quell'anno accadde qualcosa di tragico durante i Giochi: ci fu un attacco terroristico del commando palestinese Settembre Nero che uccise 11 atleti israeliani e un poliziotto tedesco. Per questo motivo, Israele non ha apprezzato la scelta di inserire proprio Bella Hadid nella campagna. Sull'account X ufficiale, c'è stata una presa di posizione netta in merito al coinvolgimento della famosa modella di origini palestinesi, la quale si è sempre espressa a favore del suo Paese, anche in questo periodo delicato. A maggio ha espresso la sua solidarietà indossando un abito fatto di kefiah rosso e bianco durante il Festival di Cannes.

Instagram @adidas
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Il messaggio di Adidas

La modella di origini palestinesi non ha mai nascosto le sue idee politiche. Anche di recente, con i fatti tragici che stanno coinvolgendo la Palestina, Bella Hadid è sempre esposta in difesa del suo popolo. Difatti sull'account ufficiale di Israele, all'indomani dell'uscita della campagna Adidas, era comparso il post che ha dato avvio al tutto:

Indovinate chi è il volto della loro campagna?. Bella Hadid, una modella che ha una storia di diffusione dell'antisemitismo e di incitamento alla violenza contro israeliani ed ebrei.

Adidas è stata condannata anche da alcune organizzazioni ebraiche, come l'American Jewish Committee. Di posizione opposta, invece, un'altra ambasciatrice Adidas, l'autrice e attivista palestinese-americana Amani al-Khatahtbeh, la quale ha indirizzato all'azienda un messaggio, poi condiviso su X:

Bella Hadid è una schietta sostenitrice dei diritti umani, di cui c'era tanto bisogno. La risposta deludente di Adidas confonde la nostra identità palestinese con il terrorismo.

Anche Adidas ha finalmente preso la parola. Su Instagram è comparso un messaggio di scuse in cui si legge:

Si continuano a creare collegamenti tra la terribile tragedia verificatasi alle Olimpiadi di Monaco e la nostra recente campagna SL72. Queste connessioni non sono intenzionali e ci scusiamo per qualsiasi turbamento o disagio causato alle comunità in tutto il mondo. Abbiamo commesso un errore involontario. Ci scusiamo anche con i nostri partner, Bella Hadid, ASAP Nast, Jules Koundé e altri, per qualsiasi impatto negativo su di loro e stiamo rivedendo la campagna.

Un portavoce Adidas a Jewish News ha dichiarato: "Crediamo nello sport come forza unificante in tutto il mondo e continueremo i nostri sforzi per sostenere la diversità e l'uguaglianza in tutto ciò che facciamo". Ad oggi, il brand ha rimosso dai social ogni immagine della campagna.

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