Achille Lauro, la trasformazione a Sanremo: da rapper a spregiudicata icona di stile
Sanremo 2022 si avvicina: il Festival della canzone italiana quest'anno andrà in onda dal 1 al 5 febbraio 2022. La kermesse sarà condotta ancora una volta da Amadeus, affiancato da cinque co-conduttrici: Ornella Muti, Sabrina Ferilli, Lorena Cesarini, Maria Chiara Giannetta e Drusilla Foer. Tra i grandi ritorni all'Ariston c'è quello di Achille Lauro, tra i protagonisti assoluti delle ultime edizioni con i suoi mirabolanti abiti. Grazie a un sodalizio artistico con Alessandro Michele, visionario designer di Gucci e con lo stylist Nicolò Cerioni ha lasciato tutti a bocca aperta interpretando icone e dive di tutte le epoche: la regina Elisabetta I Tudor, San Francesco d'Assisi, David Bowie, Mina. Ma non si tratta di semplici costumi o travestimenti: in ogni abito c'era un messaggio di libertà e di emancipazione. Achille Lauro ha dato una scossa all'istituzionalità polverosa dell'Ariston prendendo a calci gli stereotipi di genere: il bacio sulle labbra a Boss Doms, parrucche, tacchi alti e make up. Un inno all'arte più difficile: essere chi si vuole, amare chi si è.
Il progetto artistico di Achille Lauro però parte da molto lontano: negli anni il cantante ha trasformato il suo stile, abbandonando i look da rapper per l'eleganza (e la stravaganza) sartoriale. Fenomeno commerciale o provocazione d'artista? Difficile dirlo: di sicuro Achille Lauro ha acceso dibattiti importanti, come ha spiegato lo stylist Nicolò Cerioni in un'intervista a Fanpage.it: "Penso che in questi anni abbiamo veicolato dei messaggi importanti. Per le minoranze è importante vedersi rappresentate. La rappresentazione nei media e nell'intrattenimento è poi una parte fondamentale per il riscatto sociale. E' bello pensare che non sei solo". Non era facile ripetere un tale successo una volta, figuriamoci due: cosa aspettarci quest'anno? Lo stylist non si sbilancia: "Lauro è un artista che ha un rapporto con il pubblico molto forte e il pubblico si aspetta da lui sempre cose nuove". Nell'attesa di scoprirlo, ripercorriamo i suoi look più memorabili.
Il debutto a Sanremo 2019 in completo
Nel 2020 Achille Lauro debutta sul palco di Sanremo con il brano Rolls Royce. In quel momento è il vero outsider della musica italiana, un esordiente che gioca a vestirsi da rapper con le treccine e le camicie sbottonate. Per l'Ariston quindi deve rifarsi il look e vestirsi "da adulto": si presenta sul palco con una serie di completi firmati Carlo Pignatelli. Una scelta completamente inaspettata, ma che funziona: il brano lo fa schizzare dritto in classifica e lo proietta nell'olimpo dei grandi.
La tutina di cristalli di Sanremo 2020
L'anno dopo, Achille Lauro torna a Sanremo forte di un grande successo commerciale e decide di alzare la posta in gioco. Durante la prima serata si presenta sul palco con una cappa di velluto nero con ricami dorati. Alle prima note del brano Me Ne Frego Lauro "si spoglia" dalla cappa rivelando una tutina effetto nude ricoperta di cristalli: è l'inizio di una rivoluzione e di un progetto artistico nato dalla collaborazione con lo stylist Nicolò Cerioni e lo stilista Alessandro Michele di Gucci. In quel gesto c'è una grande potenza evocativa e simbolica: la scelta della cappa è ispirata alla storia di San Francesco d'Assisi, che si spogliò della ricchezza terrena rimanendo nudo (e quindi libero) sulla pubblica piazza. Allo stesso modo Lauro si "spoglia" delle convenzioni, restando scalzo e con la tutina nude di fronte a mezza Italia, che non aveva minimamente idea che quello era solo l'inizio.
Il completo verde di Ziggy Stardust
Durante la serata dedicata alle cover Lauro interpreta David Bowie, indossando un completo doppiopetto verde smeraldo di Alessandro Michele by Gucci. Non una scelta casuale: David Bowie è stato un pioniere della moda genderless tra stivali con la zeppa, tutine di lurex e trucco sugli occhi. Elegante ed eccentrico, il Duca Bianco è stato il primo a distruggere con il suo stile la mascolinità tossica, un'idea stereotipata che Achille Lauro prende a calci ogni volta che sale sul palco.
La "divina" Marchesa Casati
Achille Lauro non si limita a "indossare" costumi eccentrici, ma mette in scena all'Ariston un vero e proprio percorso artistico, un racconto che va ben oltre la musica e fa del suo corpo un pezzo d'arte. Per questo durante la quarta serata del Festival 2020 porta sul palco la divina Marchesa Luisa Casati Stampa, mecenate e musa dei più grandi artisti del Novecento. Era lei stessa "opera d'arte vivente" con i suoi abiti teatrali e all'avanguardia, che Gucci omaggia vestendo Achille Lauro con una tunica nera trasparente plissettata e un voluminoso copricapo di piume nere.
Perle e gorgiera, come Elisabetta I Tudor
Sanremo 2020 si avvia alla conclusione e Achille Lauro si prepara al gran finale: arriva sul palco con una voluminosa parrucca, una sotto gonna rigida e la gorgiera. Impossibile non riconoscere la sagoma di Elisabetta I Tudor, la "regina vergine" che rese l'Inghilterra una super potenza globale: Achille Lauro l'ha scelta "per la sua indipendenza". Il look elaborato raggiunge l'apice: Achille Lauro sfoggia un paio di pantaloni Seventies di Gucci, una blusa di chiffon e un make up "regale" fatto di perle. Ma a far parlare è soprattutto il bacio a Boss Doms, un potente messaggio a favore delle unioni civili sul palco più conservatore d'Italia.
Il ritorno a Sanremo 2021: l'alieno glam rock
Il Festival di Sanremo è una consacrazione per Achille Lauro, tanto che Amadeus lo vuole di nuove come ospite fisso nell'edizione 2021. Per il grande ritorno si affida ancora ad Alessandro Michele, designer di Gucci e allo stilyst Nicolò Cerioni: sale sul palco con una tuta di lustrini con imbottiture sulle spalle, perizoma in metallo, piume rosa e capelli turchini. Il tocco scenico? Le lacrime di sangue. "Quello in particolare è stato un miracolo tecnologico – ha spiegato Cerioni a Fanpage.it – fatto da Andrea Leanza, un'eminenza degli effetti speciali nel cinema". Con un omaggio al glam rock, ancora una volta Lauro vuole scardinare gli stereotipi di genere dimostrando che non esistono i colori "da maschio" e "da femmina".
Achille Lauro interpreta Mina
Per il secondo anno a Sanremo, il progetto artistico di Achille Lauro è legato ai generi musicali: ogni sera interpreterà una tappa della storia della musica, dal pop al rock. Tra i look che rimarranno negli annali c'è sicuramente l'omaggio a Mina, leggenda della musica italiana. Achille Lauro sfoggia un completo sartoriale grigio di squisita fattura (firmato ovviamente Gucci) con una camicia che lasciava la schiena nuda e l'iconica treccia rossa.
Achille Lauro come un dio greco
Un'opera d'arte vivente: Achille Lauro prende l'espressione alla lettera e si trasforma in una statua greca per duettare con Emma. Avvolto in un peplo metallizzato, con la pelle tinta d'argento e la corona d'alloro sui capelli, Achille Lauro interpreta il pop, il genere "più sottovalutato della storia". Un inno di riscatto che va ben oltre la musica.
Il matrimonio punk (e il bacio a Boss Doms)
Nella serata dedicata al punk rock Lauro dà il meglio di sé con un abito da sposa di piume bianche, da sposa anticonformista. Il messaggio è politico: Achille Lauro scende la famosa scalinata con una bandiera tricolore, citando la Libertà che guida il popolo di Delacroix, e bacia Boss Doms (anche lui in completo total white Gucci). Il matrimonio omosessuale messo in scena sul palco dell'Ariston è una potente rivendicazioni di diritti: essere liberi significa anche essere liberi di amare senza nascondersi.
Il completo con le spine nel petto
Lauro fa del suo corpo un'opera d'arte totale, tra musica e moda. Offre il suo corpo al pubblico, senza risparmiare nulla: perfino le critiche e l'odio vengono trasformati in una forma d'arte. Per l'ultima serata Lauro sceglie un completo in velluto amaranto firmato Gucci apparentemente il look più "sobrio" di tutto il Festival. Ma una volta aperta la giacca, Achille Lauro mostrava il torace trafitto da spine di rosa, una chiara metafora degli haters e dei pregiudizi. La camicia è strappata e macchiata di sangue e il gambo del fiore ferisce la pelle. Piaccia o meno, Achille Lauro rimane indiscutibilmente il grande performer di Sanremo 2021, capace di raccontare grandi storie attraverso gli abiti.