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L’antica contrada di paese rivive come oasi di pace e ospitalità: ecco dove

Da storico villaggio di contadini, Contrada Beltramelli rinasce nel segno dell’accoglienza diffusa, dell’arte e degli antichi sapori.
A cura di Clara Salzano
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Contrada Beltramelli
Contrada Beltramelli

Spesso siamo abituati ad andar sempre così veloci da lasciare indietro il nostro passato fino quasi a dimenticarlo. Eppure basterebbe fermarsi un attimo per assaporare vecchi ricordi e riportare in vita un passato di valori e antichi saperi. È ciò che è accaduto ad alcuni soci, architetti e ingegneri (Fulvio Santarossa, Daniele, Matteo Sambrizzi e Nadia Andreis) che, legati alla terra della propria infanzia, hanno recuperato una vecchia contrada di paese.

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La storia di Contrada Beltramelli, a Villa Tirano, in Valtellina, risale al 1682 con i primi edifici attorno ad un'antica corte rurale che, dopo anni di abbandono e crolli, oggi rivive grazie ad un sapiente recupero edilizio. Abitata in tempi non troppo lontani abitato da famiglie contadine che coltivavano i terreni circostanti e strutturata come un tipico complesso alpino, la contrada sorge in una posizione strategica, ai piedi dei vigneti terrazzati della Valtellina, sulle Alpi Retiche, sulla strada che conduce al confine con la Svizzera. Oggi l'antica corte offre un rifugio per i visitatori di passaggio ma anche per chi sceglie di soffermarsi per riscoprire vecchie tradizioni e antichi sapori.

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Da antica contrada di paese, destinata al crollo, il complesso è stato completamente riqualificato con il recupero di due edifici antichi per un totale di circa 900 metri quadrati distribuiti su quattro livelli, oltre le tipiche cantine. L'albergo realizzato comprende due camere, ricavate nel vecchio fienile restaurato con materiali tradizionali, e tre appartamenti che permettono di assaporare la vita contadina, oltre ad un ottimo ristorante tipico aperto tutto l'anno.

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La vecchia cucina del villaggio, dove le famiglie si ritrovavano e condividevano la fine di ogni giornata lavorativa attorno a un pasto caldo, il fienile e le stesse cantine sono stati restaurati per fungere da spazio espositivo e struttura per l’accoglienza diffusa che permette di riscoprire il senso della vita lenta, a contatto con la natura e le persone, con vista mozzafiato sulle Alpi circostanti.

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