Strade che assorbono acqua e campi da basket drenanti: i nuovi metodi per difendersi dalle alluvioni
Non serve andare in un altro continente per sapere che il riscaldamento globale sta causando dei danni preoccupanti in tutto il mondo. Improvvisi nubifragi, forti acquazzoni in brevi lassi di tempo si sono registrati di recente anche in Italia causando allagamenti, vari danni e purtroppo anche morti. Un recente studio del World Weather Attribution ha dimostrato che il livello delle precipitazioni sono di molto aumentate negli ultimi anni e che continueranno ad aumentare. Ecco perché città come Copenhagen e New York hanno iniziato ad allarmarsi e a correre ai ripari con una serie di strategie per difendersi dalle alluvioni.
I rischi del riscaldamento globale
Succede sempre più spesso, nelle città italiane e del mondo, di assistere ad eventi temporali improvvisi che lasciano strade e aree urbane sotto metri d'acqua. Questa è una delle conseguenze più evidenti del riscaldamento globale e prima ne prendiamo coscienza più speranze si possono avere di contrastare le conseguenze di alluvioni e altre catastrofi. Città come Copenaghen si sono rese conto che i temporali non sono eventi unici; anzi, considerando che il livello del mare del porto aumenterà di un metro entro il 2110, il pericolo è destinato solo ad aumentare.
L'attuale sistema di drenaggio delle nostre strade e del sistema fognario non è sufficiente per contrastare i futuri eventi temporali che ci attendono. È necessario dunque ricorrere ai ripari il prima possibile, come sta già facendo anche la città di New York: "Circa il 72 per cento della superficie di New York City è impermeabile – ha spiegato James F. Gennaro, presidente del comitato per la protezione ambientale del consiglio comunale di NY – il che significa che il deflusso delle precipitazioni viene spesso convogliato direttamente nelle nostre fogne invece di essere assorbito dalla terra. È fondamentale che la città prenda le precauzioni necessarie per ridurre le inondazioni e migliorare il flusso generale dei nostri corsi d'acqua”.
L'esempio di Copenhagen e New York
Anche il non fare nulla di fronte al cambiamento climatico ha un costo che secondo un'analisi condotta dalla città di Copenhagen ammonterebbe a circa 55-80 milioni di euro all'anno da qui al 2110. Così il Copenhagen Cloudburst Formula, come anche il programma Cloudburst di NYC, vuole essere uno strumento di modello che raccoglie analisi e strategie di sviluppo per contrastare le alluvioni. A Copenhagen si parla di Blue-Green Infrastructure, facendo riferimento alle infrastrutture da implementare all'interno del tessuto urbano esistente, sia di superficie che sotterranee, per contrastare i rischi dei futuri eventi temporali.
Come difendersi dalle alluvioni
Le città devono lavorare per rendere i quartieri più resilienti alle inondazioni delle acque piovane e migliorare la qualità dell'acqua. Si può intervenire in diversi modi: le strategie più suggerite riguardare il rifacimento del manto stradale con pavimentazioni porose che possano assorbire l'eccesso di precipitazioni in una serie di bacini sotterranei di accumulo delle acque piovane posti sotto a parcheggi, campi da basket e parchi urbani. In questo modo si eviterà di caricare troppo il sistema fognario e inquinare le città. Parcheggi, parchi, marciapiedi e campi da basket possono essere migliorati diventando drenanti, con piantagioni e altri sistemi in grado di immagazzinare l'acqua durante le precipitazioni estreme.