Quanto è costato il palco del Festival di Sanremo 2023 e come funziona la macchina scenica
La 73esima edizione del Festival di Sanremo è entrata nel vivo della gara. La prima serata della manifestazione canora più importante d'Italia si è conclusa e gli oltre 10 milioni di spettatori hanno potuto assistere ad una serata di concerti, monologhi, interventi e performance di grande coinvolgimento, in cui ha assunto un ruolo fondamentale la scenografia. Il palco del Teatro Ariston a Sanremo, in occasione del Festival, viene ogni anno trasformato in una macchina scenica sempre nuova e unica. Quest'anno gli scenografi, l'architetto Gaetano Castelli e la figlia Maria Chiara Castelli, hanno realizzato probabilmente la scenografia più grande del palco del Festival di Sanremo, che riesce a superare i limiti del teatro e valorizzare il Festival sul palco. Abbiamo chiesto a Gaetano Castelli i segreti della scenografia di Sanremo 2023.
Quali sono stati i commenti alla scenografia che ha ricevuto?
Mi ha chiamato Adriano Celentano e tanti altri per dirmi che è una scenografia molto bella e mi fa piacere. Dopo un anno di lavoro devo dire che il palco è venuto molto bene perché, in un posto così piccolo, dare un'immagine così grandiosa, non è stato facile. È chiaro che la scenografia del Festival è pensata per la televisione per cui a casa arrivano immagini pazzesche. La scena risulta avvolgente e, nonostante molti si erano preoccupati che fossero stati tolti i posti in platea (mentre ne sono stati aggiunti 28), in realtà è la struttura che avanza verso lo spettatore. Io invece non avrei voluto la scenografia tutta blu, come tutti gli anni, che ho visto all'inizio del Festival, perché per me la scenografia di quest'anno è bianca e può cambiare all'infinito. Il blu però è una scelta della rete perché è il colore di Rai 1.
Qual è la caratteristica principale della scenografia di quest'anno?
È una scenografia molto tecnica che, guardando dalla platea, sembra uno scrigno magico con effetti imprevedibili. Ciò che forse non si intuisce da casa è che la cupola è tutta di specchio e talvolta con le luci sembra quasi in trasparenza. Abbiamo creato come una sorta di tavolozza di colori con cui il direttore della fotografia (Mario Catapano) può dipingere liberamente. La cupola è fatta da tante piccole piramidi alte 40 centimetri e all'apice c'è un micro flash che, a volte diventa un fascio di luce, altre volte diventa una stella, con vari proiettori. Gli specchi sono anche tra le arcate che scaricano a terra, in corrispondenza dell'orchestra e del coro, e lo spazio si amplifica all'infinito. È tutto un lavoro di scenotecnica e soprattutto di equipe.
Quanto è costata la scenografia della 73esima edizione del Festival di sanremo?
Tutto è costato 1 milione di euro. In realtà questa scenografia sarebbe costata il 30% in meno perché alcune componenti sono noleggiate, come le luci, e a causa della guerra in Ucraina tutti i materiali sono aumentati di prezzo e molte ditte, non solo per il Festival di Sanremo, hanno aumentato del 30% i loro preventivi. Però bisogna considerare che nel prezzo totale che le ho riferito ci sono tutti i costi. Abbiamo costruito una cupola scenografica di 20 metri che è stato un fatto coraggioso, con il sipario anche, fatto di seta tempesta. Quando hai una Ferrari devi poi saperla far funzionare come tale.
Qual è la sua opinione sulla prima serata del Festival e sull'esibizione di Blanco?
Sono stati tutti bravi. Amadeus, al di là dei successi di ascolto, ha fatto un Festival in cui ha unito tutte le generazioni. Portare poi i Cugini di campagna è stato un atto di coraggio e un riconoscimento del loro lavoro, che in pochi avrebbero fatto. La presenza del Presidente della Repubblica è stata poi un onore e Benigni ha fatto con le sue parole un'opera d'arte. Non ho invece gradito molto l'intervento di Blanco: ha offeso tutti noi che abbiamo lavorato, perché su quel palco c'erano non solo i fiori ma anche le luci. È stato un atto che non comprendo, anche perché rideva e sembrava fosse fatto appositamente. Quando c'è un problema tecnico, tutti i più grandi artisti alzano la mano e l'esibizione si ripete, per di più Blanco non era in gara, per cui quest'esibizionismo io non lo capisco.
Lei, con sua figlia Maria Chiara Castelli, farà la scenografia anche della prossima edizione del Festival di Sanremo: cosa si augura per il futuro?
Amadeus ha tracciato una strada che è tipo un format, che ormai sarà sempre in salita. Lui è talmente intelligente che ha dimostrato che può solo migliorare. L'augurio per la scenografia è che cambi sempre, anche se potrà essere difficile, perché questa che abbiamo realizzato con il mio team è talmente completa e anche moderna, per struttura scenografica, che sarà complicato fare ancora meglio e, una volta finita quest'edizione, dimenticare il lavoro fatto dopo un anno e ripartire da capo.