Perché è importante salvare Palazzo INA a Milano dal Superbonus 110%
Chi ha sfogliato almeno una volta il volume della Taschen "Entryways of Milan – Ingressi di Milano" non avrà potuto ignorare lo spettacolare ingresso rosa e blu del Palazzo INA di Corso Sempione 33 in fotografia. Oggi l'edificio, opera di Piero Bottoni (1953-1958), rischia di essere manomesso per sempre. È il SuperBonus 110% la minaccia e i docenti del Politecnico di Milano hanno creato una petizione per salvare l'edificio e riconoscerlo come monumento di interesse culturale.
La storia di Palazzo INA
Palazzo INA è una delle opere più riuscite dell'architetto Piero Bottoni e un'icona dell'architettura degli anni Cinquanta a Milano. L'edificio sorge perpendicolare a corso Sempione e si sviluppa per un’altezza totale di circa 64 metri. Per l'epoca Palazzo INA doveva rappresentare un'alternativa urbana ai palazzi a corte tipici milanesi. L'edificio si sviluppa su diciannove piani destinati alle residenze per il ceto medio. Su ogni piano si trovano otto ampi appartamenti serviti rispettivamente da quattro corpi scala con ascensori. Tutti gli alloggi godono di profonde logge per la zona giorno che corrispondono alla facciata sud-est del Palazzo, rivolta verso la città. Il piano terra è l'unico livello che si differenzia perché viene destinato da Piero Bottoni a negozi e uffici: è stato trattato come una galleria pubblica rivestita di mosaici variopinti. Il decimo livello nel progetto originario doveva invece essere destinato a giardino pensile, oggi invece occupato da altre residenze.
Il Superbonus 110% per Palazzo INA
Il condominio di Palazzo INA ha di recente avviato uno studio di fattibilità sulle facciate per
usufruire dell’incentivo del Superbonus 110%. Il Superbonus è l'agevolazione riconosciuta dallo Stato italiano per una detrazione fino al 110% delle spese sostenute per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture negli edifici. Se Palazzo INA ottenesse tale agevolazione, gli interventi da mettere in atto potrebbero portare a una sostituzione del rivestimento originario delle facciate, attualmente ancora ben conservate e rivestite in tessere musive, e modificare per sempre l'estetica del progetto. Così i docenti del PoliMi si sono uniti per lanciare una petizione per "la conservazione di una testimonianza così significativa della storia urbana e
architettonica della città di Milano". La richiesta per cui stanno raccogliendo firme è quella di "Avviare procedimento di dichiarazione dell’interesse culturale ai sensi dell’articolo 10 comma 3 lettera d) e 13 del D.Lgs. 42/2004". Perché il Palazzo INA ha un valore storico, culturale e architettonico unico.