La piazza italiana che sembra uscita da un quadro di Dalì
Ampi spazi aperti, orologi ed elefanti sono alcuni degli elementi più ritratti nelle opere di Salvador Dalì, maestro del surrealismo. Il Marchese di Pùbol, all'anagrafe Salvador Domingo Felipe Jacinto Dalí i Domènech, è stato uno dei pittori, scultori, fotografi e designer più importanti nella storia dell'arte e la sua influenza è indiscussa. Passeggiando per le città italiane capita spesso di vedere chiari riferimenti artistici, da De Chirico ad appunto Dalì. E a Livorno c'è una piazza che sembra uscita proprio da un dipinto del famoso artista surrealista.
Passeggiando per Livorno può capitare di imbattersi in una piazza a scacchiera che assomiglia ad un'ambientazione di un famoso artista spagnolo come Salvador Dalì. Si tratta di Terrazza Mascagni, sul lungomare della città, che spicca per la sua eleganza. Realizzata negli anni venti del Novecento, la terrazza di Livorno è stata dedicata al compositore di musica livornese Pietro Mascagni.
La Terrazza Mascagni è un belvedere di rara bellezza. Un tempo, al posto del lungomare sistemato, dove sorge oggi la piazza, si trovava il parco divertimenti Eden che è rimasto in funzione fino all'inizio del Novecento. La presenza di un tempietto rotondo con calotta sorretta da colonne circolari conferisce alla piazza anche un aspetto di città rinascimentale che affascina tutti.
4.100 colonnine in conglomerato cementizio delimitano la piazza verso il mare caratterizzata da un pavimento a scacchiera di 8.700 metri quadrati e composto da 34.800 piastrelle bianche e nere. Le colonne che si susseguono e la purezza delle forme rimandano ad un'immagine surrealista ma anche metafisica della Terrazza Mascagni.
Il tema degli scacchi è molto caro alla storia dell'arte e lo ritroviamo anche in altre opere di artisati come René Magritte nel suo dipinto Scacco Matto .