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La chiesa di Milano dove all’interno risplende un arcobaleno colorato

A Milano, lungo una storca via dello shopping, è possibile entrare in luogo coperto e riuscire a vedere uno stupendo arcobaleno.
A cura di Clara Salzano
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La cupola della cappella Portinari di Sant'Eustorgio a Milano
La cupola della cappella Portinari di Sant'Eustorgio a Milano

In pieno centro a Milano, lungo una delle vie dello shopping più alla moda, è possibile ammirare gratuitamente un capolavoro dell'arte che non molti conoscono ed è un'opera carica di meraviglia. Immaginate dunque di entrare in luogo coperto e riuscire a vedere uno stupendo arcobaleno. È ciò che accade per chi si inoltra all'interno della basilica di Sant'Eustorgio a Milano.

L'esterno della cappella Portinari
L'esterno della cappella Portinari

Dentro la basilica di Sant'Eustorgio a Milano si nasconde un meraviglioso arcobaleno. Non si tratta di un eccezionale fenomeno ma della cupola decorata della cappella Portinari. Realizzata tra il 1462 e il 1468 circa su commissione di Pigello Portinari, responsabile del Banco Mediceo, la cappella Portinari era destinata alla sua sepoltura e alla devozione per San Pietro martire. La cupola della storica cappella ricrea all'interno un inaspettato arcobaleno policromo che incanta.

La Cappella Portinari
La Cappella Portinari

La cappella Portinari è caratterizzata da un ambiente a pianta quadrata sormontato da una cupola a sedici spicchi, e una piccola abside, anch’essa a pianta quadrata. La cappella oggi accoglie l’arca di San Pietro Martire, di Giovanni di Balduccio, in origine esposta in basilica. L'impianto riprende lo schema brunelleschiano, in riferimento alle origini fiorentine di Pigello, inizialmente attribuito al fiorentino Michelozzo, ipotesi in seguito respinta e sostituito dal Filarete e infine dal nome dell’architetto lombardo Guiniforte Solari, molto attivo a Milano in quegli anni.

L'arcobaleno nella cupola della cappella
L'arcobaleno nella cupola della cappella

La decorazione pittorica all'interno della cappella fu ideata e guidata dal pittore bresciano Vincenzo Foppa, considerato il padre del rinascimento lombardo in pittura. E la rappresenta anche  una testimonianza importante di un linguaggio rinascimentale di matrice toscana nella cultura lombarda. Ciò che tuttavia colpisce maggiormente lo sguardo è l'arcobaleno riprodotto nella cupola della cappella Portinari, con i costoloni a tinte più scure, che vuole essere, insieme agli altri affreschi e decorazioni, una rappresentazione allegorica del Paradiso.

La cappella
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