Esiste un edificio in Italia che è una città: ecco dove si trova
Da valle non si ha percezione alcuna che una volta arrivati in cima agli impianti sciistici di Pila ci sia l'imponente costruzione del condominio Grande Gorraz, disegnato negli anni Settanta dall'urbanista francese Laurent Chappis. L'edificio comprende oltre 700 unità abitative, a 1800 metri di altitudine, e racconta un pezzo di storia dell’Italia del boom economico e della ricostruzione.
Il condominio Grande Gorraz sorge nella conca di Pila, località del comune di Gressan, a 18 chilometri da Aosta, e si sviluppa in modo lineare lungo il pendio. Il progetto dell'architetto francese Laurent Chappis, padre delle stazioni sciistiche, è una delle prime realizzazioni in Italia dell’idea francese di stazione integrata. È per questo che il complesso può essere associato ad un'intera città con alloggi per più di 1.500 persone, negozi, ristoranti e molto altro ancora.
Il progetto è caratterizzato da una forte integrazione nel paesaggio con la disposizione planimetrica che segue l'orografia del luogo mentre un tunnel sotterraneo, in calcestruzzo armato nervato, collega i diversi blocchi abitativi in modo da eliminare la vista delle automobili dal paesaggio e offrire ai residenti parcheggi privati e accesso diretto alle abitazioni, oltre che all'impianto sciistico. Altro elemento distintivo del condominio Grande Gorraz è l’uso di materiali locali come le scandole in legno di rivestimento, tipico delle costruzioni di montagna, che consentono al complesso di rapportarsi armoniosamente al contesto.
Il condominio Grande Gorraz, esperimento di architettura alpina che non ha eguali, è oggetto di un programma di riqualificazione, dopo il via libera della Soprintendenza dei beni culturali della Valle D’Aosta, ad opera di Gabetti Lab. L'architettura abitativa ha potuto fruire dell’incentivo del Superbonus 110% con un progetto che preserva la struttura originaria ma realizza un efficientamento energetico dei quattro edifici (G1-G2-G7-G8), di cui si compone il maxi condominio, attraverso le tecnologie più all'avanguardia e sostenibili. "Quando il processo di riqualificazione è iniziato – spiega l’architetto Luca Pallù di gabetti Lab – abbiamo proposto tecnologie avanzate che potessero tutelare il fabbricato esistente e dall’altra migliorarne la durabilità mantenendo intatta la struttura e la sua memoria". I lavori saranno completati entro la fine del 2023.