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Chi è Invaders, l’artista che ha conquistato le strade di Parigi con i mosaici a forma di alieno

Nessuno conosce la sua vera identità e chi l’ha intervistato è stato bendato per raggiungere il suo studio. “Voglio liberare l’arte da musei e istituzioni che la possono alienare”, dice sul suo sito.
A cura di Annachiara Gaggino
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Un opera di Invader
Un opera di Invader

Parigi offre certamente scorci suggestivi e monumenti stupendi ma agli osservatori più attenti non saranno sfuggiti dei piccoli mosaici colorati che si possono trovare agli angoli degli eleganti palazzi. Queste opere realizzate con tessere di ceramiche che appaiono improvvisamente sui muri della città raffigurano i personaggi di un videogioco che è stato il simbolo degli anni Ottanta: Space Invaders, che simulava un attacco alieno da parte di figure pixelate che ricordavano un mix tra un granchio e un robot.

Ispirandosi a questo successo delle sale giochi, un'anonimo artista francese, il cui nome d'arte è appunto Ivaders, ha voluto portare fuori dagli schermi questo svago di altri tempi realizzando dei mosaici nella Ville Lumiere e invitando i suoi fan a trovarne il maggior numero possibile. Un progetto che ha avuto molta risonanza e che dal 1996, anno in cui ha posato il suo primo mosaico, fino a oggi è arrivato a contare 4189 esemplari in 83 città diverse, complici anche una forze risonanza mediatica oltre che social, dove si è creata una forte fan base che condivide gli spot dove si possono trovare le opere, tanto da essere stato creato un sito internet che segnala i punti di interesse.

Un mosaico di Invaders
Un mosaico di Invaders

Chi è Invaders, l'artista che "invade" le strade di Parigi

Invaders ama definirsi un “UFA”, un artista libero non identificato (unidentified free arstist), storpiando la formula utilizzata per gli UFO (“unidentified flying object”). Non si conoscono i dettagli sullo street artist, secondo quanto riportato dal The New York Times è un uomo sulla cinquantina, cresciuto nei sobborghi di Parigi e si è laureato alla prestigiosa École des Beaux-Arts. Il resto rimane un mistero. Lavora principalmente di notte e durante le apparizioni pubbliche indossa sempre una maschere. Per intervistarlo si viene addirittura condotti bendati nel suo studio perché anche quello deve rimanere segreto.

Un mosaico di Invaders
Un mosaico di Invaders

È successo a Emmanuelle Jardonnet, giornalista di Le Monde che ha avuto la possibilità di approfondire con lui la sua storia e il suo lavoro. Al quotidiano francese Invaders ha raccontato che il primo mosaico lo ha posato nel 1996 e che inizialmente lo faceva di fretta, senza progettare attentamente la cosa, poi con gli anni ha iniziato a fare delle ricerche passeggiando per la città e immaginando a quale tipo di mosaico sarebbe stato bene sui vari palazzi, fino ad arrivare a sentirsi "parte dell'architettura". Nel 1998 invade il museo del Louvre con dieci mosaici, mentre tra il 2013 e il 2017 viene arrestato tre volte negli Stati Uniti con l'accusa di vandalismo, trascorrendo dieci notti in carcere.

Un'opera di Invader
Un'opera di Invader

Il significato degli alieni

"La mia intenzione non è mai stata quella di deturpare gli edifici, ma di portare avanti un'invasione pacifica e artistica", ha raccontato a Le Monde, specificando che non è mai stato guidato da scopi politici. Sul suo sito spiega che l’obiettivo delle sue opere è quello "liberare l’arte da musei o istituzioni", che sostiene a volte possano "alienarla", ma anche liberare i videogiochi dai loro schermi e portarli nel mondo fisico.

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