Canale di Corinto: l’istmo artificiale che ha richiesto 2500 anni di lavoro
Fu l’imperatore romano Nerone nel I secolo d.C. ha iniziare la costruzione del canale di Corinto. Si tratta di un'istmo artificiale navigabile che collega il Mar Egeo col Mar Ionio. Oltre 12mila navi percorrono ogni anno questo alveo stretto tra alte pareti rocciose a picco. Il loro passaggio è uno degli attraversamenti su acqua più spettacolari al mondo e permette di risparmiare 321 chilometri di circumnavigazione che ci vorrebbero per superare le coste greche verso il Mar ionio.
Il Canale di Corinto è stato completato tra il 1881 e il 1893 ma l'idea di tagliare l'istmo per collegare la rotta tra il mar Ionio e il mar Egeo risale al VII secolo a.C, con il tiranno di Corinto Periandro, considerato uno dei sette saggi dell'antichità, che interrogò sull'argomento anche l'oracolo di Delfi. Ci sono voluti 2.500 anni di lavori per realizzare l'incredibile passaggio che collega in linea retta Kalamàki e Posidonia.
L'alveo artificiale, completamente racchiuso tra alte pareti rocciose, è caratterizzato da uno spettacolare percorso rettilineo lungo 6.343 metri, largo in media 22 metri e profondo 8 metri nel suo punto massimo e sponde alte anche 80 metri. Le sue dimensioni consentono quindi il passaggio solo di navi, commerciali e turistiche, medio-piccole (circa 10.000 t). Nel tempo sono state realizzate anche due strade carrabili che consentono l'attraversamento da terra del canale.
La costruzione ha richiesto molto tempo, considerando che l’imperatore romano Nerone nel I secolo d.C. a iniziare l’opera e lasciarla incompiuta, a causa di numerose frane che si sono verificate e alla difficoltà di lavorare su un territorio così particolare. L'ultima frana è stata registrata il 15 gennaio 2021 e ha richiesto al chiusura dell'istmo per ulteriori lavori. Il canale di Corinto è stato riaperto il 5 luglio 2022.