Apre la Biennale di Architettura 2023: lo sguardo della Mostra è rivolto al futuro e all’Africa
Tutto è pronto per l'inaugurazione della Mostra Internazionale di Architettura organizzata dalla Biennale di Venezia a cura di Lesley Lokko, scrittrice e architetta scozzese con cittadinanza ghanese. Si intitola The Laboratory of the Future. Sarà ufficialmente aperta al pubblico da sabato 20 maggio a domenica 26 novembre 2023. La Mostra vuole aprire la mente e lo sguardo verso un futuro diverso, orientato al cambiamento.
Dettagli e tema della mostra
Dove inizia un cambiamento? È da questa domanda che si sviluppa The Laboratory of the Future. La curatrice Lesley Lokko ha dato una possibile risposta "Al cuore di ogni progetto c’è lo strumento principe e decisivo: l’immaginazione. È impossibile costruire un mondo migliore se prima non lo si immagina". La mostra è divisa in sei parti e si sviluppa tra il Padiglione Centrale ai Giardini, il complesso dell’Arsenale e Forte Marghera (a Mestre).
I progetti presentati hanno un comune denominatore: un focus su decolonizzazione e decarbonizzazione, i due grandi temi della Mostra. Degli 89 partecipanti internazionali, oltre la metà proviene dall'Africa o dalla diaspora africana (tre gli studi italiani scelti). La curatrice ha voluto che venissero qualificati come practitioner: non come architetti, non come designer né urbanisti o ingegneri o architetti del paesaggio. Questo perché le condizioni particolarmente complesse del Paese richiedono necessariamente una visione più ampia del termine. La loro produzione si concentra soprattutto nella sezione Force Majeure del Padiglione Centrale e nella sezione Dangerous Liasons allestita all’Arsenale.
In questo senso, la Biennale di Venezia si va a configurare come un laboratorio aperto alla sperimentazione, che vuole abbracciare le complessità culturali coi suoi molteplici significati e far riflettere sui problemi del nostro tempo. Non a caso, è prevista la specifica sezione Carnival che comprende conferenze, dibattiti, tavole rotonde e incontri lungo tutti i sei mesi della mostra, uniti a performance e spettacoli di intrattenimento.
L'umanità con sguardo miope ha presunto che il pianeta fosse interamente al suo servizio e per questo molte risorse cruciali sono state esaurite. Perché la Terra è stata considerata in modo così limitato?
Se lo chiede il teorico del postcolonialismo camerunense Achille Mbembe: questa frase compare nel percorso di The Laboratory of the Future e ne riassume perfettamente i temi principali.