Nel design vince l’effetto nostalgia, l’arredamento da avere è vintage: “Gli anni ’60-’70 sono tornati”
Il vintage è la mania del momento e non solo quando si parla di moda, anche nel campo dell'arredamento e del design gli oggetti retrò sono tornati a spopolare, dalle poltrone di vimini degli anni '80 ai mobili bar degli anni '50, fino ad arrivare alle tappezzerie colorate dei '70. Quali accessori scegliere per avere un ambiente domestico di tendenza e, soprattutto, come posizionarli in casa per non farli sembrare "fuori luogo"? A rivelarcelo è stata l'esperta del settore Ada Egidio, gallerista e mercante del programma Cash or Trash – Chi offre di più. A Fanpage.it l'abbiamo intervistata e con lei abbiamo analizzato il motivo nascosto dietro questo revival vintage nel mondo dell'interior design.
Gli accessori vintage destinati a diventare un must
È ormai da diverso tempo che nel mondo dell'arredamento sta spopolando tutto ciò che è vintage, tanto che si può parlare di un vero e proprio "effetto nostalgia". Sono sempre di più coloro che girano tra i mercati dell'usato alla ricerca di oggetti di design che provengono da un'altra epoca: sebbene spesso presentino diversi segni di usura, riescono ad aggiungere un tocco unico alla propria casa.
Stando a quanto dichiarato dall'esperta Ada Egidio, a essere tornato in auge è soprattutto il modernariato, ovvero tutto ciò che va dal 1920 al 1970, e il motivo è molto semplice: si tratta di uno stile capace di smorzare anche gli arredamenti più antichi con un tocco contemporaneo e pop. La mercante di Cash or Trash non ha dubbi sugli accessori vintage destinati a diventare un must: "Gli anni '60 e '70 sono però assolutamente tornati di moda, dai colori delle tappezzerie delle poltrone alle lampade di design".
I veri arredi low-cost sono quelli che durano tutta la vita
Così come nella moda, anche nell’interior design da qualche anno a questa parte a dominare sono marchi low-cost che, se da un lato hanno ridotto i prezzi degli elementi d'arredo (a discapito della qualità), dall'altro hanno favorito la "de-personalizzazione" degli ambienti domestici e l’aumento consumismo più sfrenato. Con il ritorno della tendenza vintage ci sarà un’inversione di tendenza?
L'esperta Ada Egidio non può che augurarselo, visto che l'arredamento low-cost ha omologato sia il gusto comune: il riciclo e il vintage, al contrario, spingono le persone a sviluppare la propria creatività, creando degli ambienti domestici che li rispecchiano. Sugli arredi low-budget, invece, ha dichiarato: "I marchi economici in verità portano a spendere molto di più perché gli oggetti hanno una durata breve. Penso che nell'immaginario collettivo si sia ormai compresa questa cosa: scegliere un mobile che dura tutta la vita è più funzionale e meno dispendioso".
Come riconoscere un vero oggetto vintage
Quando si ricicla un arredo vintage utilizzandolo in una casa antica o iper contemporanea, si corre il rischio di farlo risultare fuori luogo, soprattutto quando non lo si riesce a posizionare nel punto giusto. Ada Egidio ha però spiegato che si può rimanere fedeli al proprio stile anche quando si segue il trend degli arredi retrò: "A volte bisogna uscire dalle righe usando un oggetto fuori dal coro. In questo modo, entrambi gli arredi risaltano e non si creano "danni d'immagine".
A questo punto, dunque, la domanda da porsi è: come riconoscere un vero oggetto vintage? Secondo Ada, che ogni giorno si ritrova a valutare oggetti antichi a Cash or Trash, è fondamentale informarsi sul marchio: capire quando è nato e da quale fabbrica proviene aiuta a capire se si sta acquistando una cosa vera o solo un fake.