Com’è fatta la casa di Barbie nel nuovo film: tre piani (tutti rosa) senza porte né muri
Il 21 luglio 2023 arriva al cinema Barbie, l'attesissimo film di Greta Gerwig sulla bambola più famosa al mondo. Man mano che si avvicina la fatidica data emergono nuovi dettagli: dagli abiti color confetto di Margot Robbie, l'attrice protagonista, fino al significato nascosto dietro alle scarpe Birkenstock che appaiono nel trailer. La rivista Architecture Digest ha anche pubblicato le primissime foto alla ‘vera' Dreamhouse di Barbie, ricostruita sul set: una casa senza porte né pareti, ma con tanto rosa da finire le scorte mondiali!
Chi ha creato la casa di Barbie nel nuovo film
La regista Greta Gerwig ha collaborato con la scenografa Sarah Greenwood e con l'arredatrice Katie Spencer per replicare una Casa di Barbie a grandezza naturale. Le due hanno studiato le Dreamhouse lanciate dalla Mattel nel corso dei decenni e si sono ispirati principalmente al modernismo delle case di Palm Springs, tra cui la Kaufmann House del 1946 di Richard Neutra. "Tutto in quell'epoca era perfetto" dice Greenwood in una lunga intervista ad AD. Lo scopo, quindi, era rendere Barbie "reale attraverso questo mondo irreale". Le foto pubblicate dalla bibbia del design ci permettono di sbirciare i primi dettagli: un letto con testata a forma di conchiglia con una coperta di paillettes, un guardaroba dove tutto è appeso come in una confezione esposta su uno scaffale e un grande scivolo fucsia che conduce direttamente in piscina (molto più divertente delle scale!). La casa a tre piani di Margot Robbie non ha porte, né muri, esattamente come le Dreamhouse con cui giocano le bambine di tutto il mondo: "Le case dei sogni presumono che tu non abbia nulla che vorresti fosse privato: non c'è posto dove nascondersi", spiega la regista.
Dove si trova la casa di Barbie di Greta Gerwig
La casa di Barbie è stata replicata negli studi della Warner Bros fuori Londra. I fondali sono stati dipinti a mano: la regista non ha voluto usare la CGI perché i giocattoli sono oggetti principalmente tattili, e questa sensazione doveva essere mantenuta nella scenografia. Un ambiente in qualche modo reale, ma finto: tutte le proporzioni sono sbagliate e gli attori (sempre troppo grandi o troppo piccoli rispetto al contesto) contribuiscono alla sensazione di straniamento. L'effetto ‘sogno' viene amplificato anche dai colori brillanti, ottenuti con quantità smodate di rosa intenso. "Il mondo ha finito il rosa", scherza la scenografa nell'intervista. In effetti la catena Rosco ha confermato di aver esaurito tutte le scorte di quel colore, destinate in massa al film.
In qualche modo, spiega la scenografa ad Architecture Digest, la casa di Barbie è un'icona femminista: la prima Dreamhouse fu messa in vendita nel 1962, quando pochissime donne possedevano una casa dove abitare da sole. Barbie – anche nella rilettura dissacrante di Greta Gerwig – invece incarna l'archetipo della donna single e indipendente, che possiede la sua auto, la sua casa e può fare tutto ciò che vuole. Ha un fidanzato, sì, ma rimane una comparsa sullo sfondo: è il mondo di Barbie, mica quello di Ken.
New look at the set of Barbie’s Dreamhouse in the ‘BARBIE’ movie. pic.twitter.com/DC0RRl61Op
— Pop Base (@PopBase) June 3, 2023