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Skam Italia 5

Skam Italia e il tabù del micropene: la psicoterapeuta spiega come affrontare questa condizione

L’ipoplasia peniena è una condizione che colpisce un ragazzo ogni duecento e chi ne soffre rischia di andare in crisi e di ritirarsi da una vita sociale e sessuale. Come affrontarla nel modo corretto lo spiega la sessuologa Biscione.
A cura di Francesca Parlato
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Dal 1 settembre sarà disponibile su Netflix la nuova stagione di "Skam Italia", la serie diventata ormai un cult e un punto di riferimento per gli adolescenti per il suo modo di trattare i temi e i problemi più tipici di questa età, senza tabù. Come le precedenti stagioni anche questa girerà tutto intorno a un personaggio: il protagonista sarà Elia, interpretato dall'attore Francesco Centorame, che si scopre affetto da una patologia rara, l'ipoplasia peniena, una condizione conosciuta anche come micropene che riguarda circa lo 0,6% della popolazione e si stima colpisca un ragazzo ogni 200, chi ne soffre ha un pene che misura in erezione sotto i 7 cm. La stagione affronterà proprio il percorso di accettazione, di paura del giudizio, dell'approccio alla sessualità. "Le dimensioni sono uno dei più comuni e frequenti crucci di tutti gli adolescenti, tutti hanno bisogno di sentirsi normali e normodotati – ha spiegato a Fanpage.it la psicoterapeuta e sessuologa Maria Claudia Biscione – E già di solito c'è una grande tendenza a sottostimare le proprie dimensioni (si parla di dismorfofobia peniena). In presenza di una patologia reale, quando c'è la certezza di avere delle dimensioni ridotte, il percorso verso l'accettazione non può che essere complesso. Ed è un bene che in una serie tv siano affrontati certi argomenti".

Dall'accettazione all'approccio alla sessualità

Immaginiamo un adolescente oggi, bombardato dalla pornografia alla quale è sempre più facile accedere, dai social che ci restituiscono continuamente un'immagine di una mascolinità tossica, dall'idea di una sessualità sempre performante in qualsiasi momento e in cui mostrarsi sempre virile e disponibile in ogni situazione è tutto. "Per un ragazzo soffrire di questa patologia può essere una tragedia: può creare un vuoto e un senso di vergogna enorme. Già l'adolescenza è un momento di grandissima crisi, i ragazzi e le ragazze non vogliono sentirsi diversi, vogliono essere in linea con il gruppo dei pari. E un problema come questo può farti sentire distante da tutto e provocare un ritiro sociale, relazionale e ovviamente anche sessuale che può essere davvero pericoloso. Per questo è necessario innanzitutto parlarne con un esperto, con una persona competente che sappia come gestire questa situazione". Per poter infatti affrontare questo problema bisogna muoversi su vari fronti spiega Biscione: "In primis bisogna lavorare sull'accettazione, come per qualsiasi altra forma di patologia che può essere invalidante e comportare sentimenti di inadeguatezza. A chi soffre di questo problema bisogna spiegare anche il modo in cui funziona la sessualità. Aiutarli a uscire dal mito della performance e far capire che non gira tutto intorno alla penetrazione, che la sessualità è fatta di cose differenti, alternative e altrettanto appaganti all'interno di una relazione". E poi c'è il giudizio, in primis quello che si ha di sé stessi e poi quello degli altri. "La paura del giudizio altrui passa prima per il proprio: in questi casi bisogna imparare a vedere il proprio corpo come un insieme di valori e competenze e non pensare che tutto giri intorno al pene. È utile lavorare sui propri fattori positivi, sui nostri punti di forza, prenderne consapevolezza e valorizzarli al meglio". Dal punto di vista strettamente medico c'è comunque la possibilità di intervenire: "Esistono delle tecniche chirurgiche di miglioramento e di allungamento del pene, spesso non sono funzionalmente necessari ma se la penetrazione è impossibile (sotto i 7 cm, ovvero la lunghezza del canale vaginale, la penetrazione è impossibile) esistono delle strategie come la recisione del legamento sospensore o l'elongazione dei corpi cavernosi". 

La fragilità del maschio

Alla notizia del tema di quest'anno di Skam non sono mancati commenti sarcastici e prese in giro. E questo perché l'idea di un uomo con un micropene, in una società ancora così machista, fa ridere, l'idea di un uomo con delle fragilità, con delle difficoltà emotive ci sembra ancora lontana anni luce. "La fragilità maschile, in particolare a proposito della sessualità, è enorme e va sdoganata. Pensiamo alla sindrome dello spogliatoio: quanti ragazzi hanno vergogna a farsi vedere nudi dai propri compagni. Bisogna allora lavorare proprio per uscire dallo stereotipo dell'uomo sempre pronto e performante. Gli uomini, e ancor di più i ragazzi, devono essere accolti rispetto alle loro debolezze e paure e al terrore di non essere adeguati e in linea con questo standard del macho con cui ancora ci troviamo costretti a fare i conti". L'emotività degli uomini, e ce ne rendiamo conto proprio da chi ha approcciato a questo tema quasi come se fosse una boutade, trova ancora pochissimi spazi di confronto onesto e sincero, mentre le donne hanno più contenitori di dialogo. "Gli uomini sono più restii, mentono di più. Vivono una perenne competizione, non riescono a essere sinceri sulle loro paure, mentre le insicurezze sono assolutamente normali. La pornografia li ha viziati a una sessualità scorretta che non corrisponde al reale. Seguire un modello distante da sé, sempre super performante, porta anche a distanziarsi dalle proprie emozioni e così la sessualità diventa qualcosa di mostruoso che fa paura, ricco di giudizio dove è impossibile approcciare in modo davvero libero". 

Le competenze sessuali

Nel percorso di accettazione che un ragazzo affetto da questa patologia deve compiere c'è una parte dedicata proprio alla comprensione della sfera della sessualità, siamo abituati, soprattutto i più giovani a identificarla con la penetrazione, ma il sesso ha invece molte più sfaccettature di quante non possiamo immaginare. "Pensiamo per un attimo a chi soffre di disfunzioni erettili e altri disturbi sessuali, non solo di micropene. In questi casi si può lavorare per sviluppare altre competenze sessuali che vanno dalla masturbazione, alle capacità seduttive, la capacità di saper giocare, in modo da poter soddisfare la partner o il partner e avere una sessualità egualmente felice e appagante". 

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