Quali sono i rischi se assumiamo Vitamina D senza controllo, l’esperto spiega le conseguenze
In Italia sono 30 milioni gli italiani che utilizzano integratori alimentari, a misurare questo dato l'indagine “Lo scenario degli integratori, tra benessere e star bene”, realizzato dal Future Concept Lab. Un altro studio "Se non strozza ingrassa?" ha messo in luce come sempre più persone siano spinte ad acquistare questi prodotti – con una previsione di vendita di 5 miliardi di euro nel 2025 – sia per esigenze di salute sia per la ricerca di benessere psicofisico. Gli integratori, però, se "autoprescritti" possono comportare notevoli rischi per la salute. Ne abbiamo parlato con Francesco Giorgino, professore di Endocrinologia all’Università di Bari Aldo Moro e direttore dell'Unità Operativa Complessa di Endocrinologia del Policlinico di Bari.
Cosa sono gli integratori e a cosa servono
"Gli integratori sono prodotti che, come suggerisce il nome, servono a integrare sostanze nutritive che mancano o che non sono state assunte in quantità sufficiente tramite la dieta – spiega Francesco Giorgino – In linea di massima se si segue una corretta alimentazione non c'è bisogno di questo tipo di supplementi". Negli ultimi anni sempre più persone, invece che seguire uno stile di vita sano, fanno affidamento sugli integratori per soddisfare bisogni nutrizionali o per prevenire gli effetti dell'invecchiamento. Arrivando alla situazione paradossale in cui si verifica un abuso di questi prodotti, con il conseguente effetto controproducente sulla salute degli individui. "La scelta su quale integratore assumere e in quale quantità deve essere fatta con criterio e sotto stretto controllo medico – raccomanda il professore – È vero che non si tratta di farmaci ma ciò non significa che una scelta fatta in autonomia rispetto a questi supplementari non possa essere potenzialmente dannosa. Molto spesso le persone non sanno di avere patologie che potrebbero essere incompatibili con un determinato integratore. Spesso si verificano anche reazioni avverse come quelle allergiche".
Vitamina D: carenza e sovradosaggio
Nei Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed Energia per la popolazione italiana (LARN) viene indicato per ogni nutriente il livello massimo tollerabile di assunzione. "Questi parametri variano in base al sesso e all'età. Non bisogna incorrere in sovradosaggi, esiste anche un effetto di tossicità degli integratori – avvisa Francesco Giorgino – La vitamina D è l'esempio perfetto di quanto uno stile di vita non salutare possa provocare la carenza di determinate sostanze. Per integrarla basterebbe esporsi 20 minuti al sole 2-3 volte alla settimana. Dovrebbero assumerla soprattutto anziani, donne in gravidanza o persone con obesità". Questa vitamina regola il metabolismo del calcio e serve nel processo di calcificazione osseo, contribuendo a mantenere normali anche i livelli di fosforo. Uno studio pubblicato dalla rivista The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism ha mostrato una correlazione tra i pazienti affetti da Long – COVID e ridotti livelli di Vitamina D. "C'è stato un interesse molto forte verso questa sostanza dopo tutto ciò che è successo durante la pandemia in considerazione degli effetti positivi della vitamina D sul sistema immunitario – conferma il professore – Al di là di questo, però, è bene ricordare che un eccesso di vitamina D può aumentare eccessivamente i livelli di calcio nel sangue con conseguenze negative sull'organismo".
Cosa succede se si assume troppa vitamina B12
"Anche nel caso della vitamina B12 il ragionamento è simile: occorre fare riferimento alle dosi idonee – continua il professore – Questa vitamina interviene nella produzione di globuli rossi e nel funzionamento del sistema nervoso. Nei soggetti in cui è carente si può incorrere in alcune forme di anemia o in disturbi neurologici". Al tempo stesso un eccesso di questa sostanza può portare a effetti negativi.