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Perché mangiare una mela al giorno: previene l’invecchiamento cellulare ed è anche un antitumorale

Ricche di flavonoidi soprattutto nella buccia le mele sono in grado di tenere davvero il medico lontano. Quali sono i benefici di un consumo regolare.
A cura di Francesca Parlato
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Perché non sei una mela? Cantava Lucio Battisti. La mela è rotonda, lucida, liscia, rassicurante e perfetta nella sua semplicità. E poi è un concentrato in formato sferico di una serie di benefici per la salute. D'altra parte altrimenti non esisterebbe quel detto tanto famoso che forse non serve neppure ripetere (ok, repetita iuvant: una mela al giorno toglie il medico di torno).

La buccia della mela: un concentrato di antiossidanti

Partiamo dalla buccia: nella sua parte più esterna (è arrivato il momento di mangiarla, smettetela di buttarla via) ci sono tantissime sostanze in grado di prevenire i danni ossidativi ovvero l'invecchiamento cellulare. La buccia, che serve alla mela a proteggersi dai danni delle radiazioni solari, è infatti ricchissima di flavonoidi, dei potenti antiossidanti in grado di abbassare anche il livello di infiammazione dell'organismo. Ma le bucce delle mele hanno anche un'altra funzione. "In particolare le mele annurche – spiega la nutrizionista e docente Renata Bracale – sono anche ricche di acido ossalico, un aiuto importante per l’igiene del cavo orale e per rendere i denti più bianchi".

L'azione antitumorale delle mele

Uno studio del 2016 pubblicato sulla rivista scientifica Public Health Nutrition ha rilevato che un consumo elevato di mele (grazie sia ai flavonoidi contenuti nella buccia che alle vitamine e alle fibre contenute in tutto il frutto) è associato a una bassa incidenza di tumore al polmone. Questo vuol dire che un consumo regolare di questo frutto (che troviamo praticamente tutto l'anno) si traduce in effetti protettivi reali contro il cancro. Il consiglio degli esperti è di mangiare il frutto per intero, non nella sua versione in succo o come ingrediente di un estratto o di una centrifuga: in questo modo tutte le sostanze contenute saranno preservate e sarà maggiore la biodisponibilità di ogni componente.

Mele: come sceglierle e quando mangiarle

Le mele migliori sono ovviamente quelle biologiche e certificate. In questo modo, anche se dobbiamo sempre sciacquarle per bene prima di mangiarle, saremo sicuri che non siano stati utilizzati pesticidi o altre sostanze che magari potrebbero depositarsi sulla buccia. "Le mele hanno un apporto calorico bassissimo – continua Bracale – 100 grammi di prodotto forniscono soltanto 40 Kcal. Anche l’indice glicemico è molto basso. E anche i diabetici possono tranquillamente mangiarle".  In particolare per le persone che soffrono di diabete e che assumono regolarmente farmaci, le mele sono indicate in quanto fonte di pectina, una fibra che aiuta nella biodisponibilità di nutrienti protettivi per la salute e in grado di rallentare l'entrata di zuccheri semplici nel sangue. Sono perfette dunque per contenere i picchi glicemici. Per le quantità possiamo rifarci alle linee guida del CREA: 2-3 al giorno, e per le mele annurche, visto che sono particolarmente piccole si può arrivare anche a 4 al giorno (in totale circa 150 grammi al netto degli scarti). Possiamo mangiarle a colazione o come spuntino: un'alternativa salutare ai cibi ultraprocessati che consumiamo più spesso di quanto necessario.

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