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Perché lo zucchero crea dipendenza, l’esperto spiega: “Agisce come una droga”

Se rinunciare a snack, caramelle o merendine è difficile la colpa è dei meccanismi che questo tipo di alimenti innescano nel nostro cervello. Abbiamo parlato della dipendenza da zuccheri con il biologo nutrizionista Pietro Mignano.
Intervista a Dott. Pietro Migano
Biologo nutrizionista e farmacista, docente di Nutrizione Umana ed Endocrinologia presso la scuola di Osteopatia Chinesis IFOP a Roma
A cura di Eleonora di Nonno
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E se gli zuccheri raffinati creassero dipendenza? "Basta un poco di zucchero la pillola va giù" cantava Mary Poppins, la tata inglese consapevole del potere di certe leccornie. Una tesi confermata anche dai ricercatori del Max Planck Institute for Metabolism Research di Colonia, in collaborazione con la Yale University, che hanno dimostrato come il consumo regolare di alimenti ad alto contenuto di zuccheri e di grassi possa modificare il nostro cervello. "Quando mangiamo cibi ultra processati si innescano dei processi dopaminergici, cioè aumentano i livelli di dopamina a causa del sovraccarico di zuccheri, e queste sostanze vengono elaborate come se fossero alcol o nicotina" spiega a Fanpage.it Pietro Mignano, biologo nutrizionista.

In cosa consiste la dipendenza da zuccheri

"Per parlare di dipendenza questa dovrebbe essere inserita nel manuale diagnostico e statistico dei disturbi alimentarti, il DSM. Per il momento non è ancora catalogata come tale e si dibatte molto sul tema – spiega il dott. Pietro Mignano – Sembra che gli alimenti ultra processati come merendine, caramelle, alcuni tipi di biscotti o cereali inneschino nel cervello processi dopaminergici che portano i soggetti a volerne sempre di più. Il motivo è che questi cibi generano piacere grazie all'aumento della dopamina. La dipendenza da zuccheri stimolerebbe le stesse aree celebrali attivate dalla cocaina.  Non avviene la stessa cosa quando si mangia carne o pesce".

Le conseguenze sull'organismo della dipendenza da zuccheri

"Per capire se si è dipendenti dallo zucchero bisogna prendere come riferimento i criteri di diagnosi per le altre dipendenze. Prima di tutto bisogna domandare al paziente se il desiderio, il craving, di un cibo ad alto contenuto di zuccheri sia irrefrenabile – chiarisce il dott. Mignano – Durante il giorno il soggetto non riesce a smettere di pensarci e fa fatica a controllarsi quando inizia a mangiare quel determinato alimento". Un eccesso di zuccheri, soprattutto quelli aggiunti ai cibi, può avere conseguenze dannose sull'organismo. "Nel tempo si possono sviluppare malattie cardiovascolari, obesità e diabete. Si può anche incorrere in un peggioramento di un quadro clinico preesistente in quelle persone che sono affette da disturbi alla tiroide" avverte il biologo nutrizionista.

Come "disintossicarsi" dagli zuccheri raffinati

Il potere di assuefazione degli zuccheri raffinati viene spesso sottovalutato. "Faccio un esempio banale. Se dicessi ai miei parenti o amici che ho smesso di fumare sarebbero contenti, se invece a Natale rifiutassi un dolce mi direbbero che per un giorno potrei fare un'eccezione. Non è così – aggiunge il dott. Pietro Mignano – Una persona che è dipendente dallo zucchero dovrebbe eliminarlo dalla propria alimentazione". Bisogna fare attenzione a non sostituirlo con prodotti light, che spesso contengono dolcificanti, o abusando di frutta. "Non basta cambiare meccanismi, il circuito dopaminergico di cui parlavamo all'inizio va interrotto. Nei primi giorni si sta male, è come se fosse una vera e propria crisi di astinenza" conclude il dott. Pietro Milano.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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