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Perché lo smartphone non è sempre la causa delle tue distrazioni

Avete sempre creduto che lo smartphone fosse la principale causa delle vostre distrazioni? Vi sbagliavate: ecco cosa ha scoperto un recente studio sulla questione.
A cura di Valeria Paglionico
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Quante volte vi è capitato di avere un impegno improrogabile ma di aver ritardato perché rimasti attaccati allo smartphone un po' troppo a lungo? Che si tratti di una scrollata ai social, di una controllatina alla mail o semplicemente di una conversazione che non si può rimandare, non importa, l'unica cosa certa è che consideriamo lo smartphone una inesauribile fonte di distrazione. La verità, però, è ben diversa. Non è il cellulare a deconcentrarci, lo avremmo fatto comunque anche senza supporto tecnologico: ecco lo studio che lo dimostra.

Quanto tempo dedichiamo alle distrazioni

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Computer Science, la colpa delle nostre continue distrazioni non è affatto lo smartphone, la verità è che perdiamo l'attenzione sia con che senza di loro. La ricerca ha analizzato il comportamento di 22 persone alle prese con delle sessioni di lavoro al computer da 5 ore, alcuni avevano il cellulare a portata di mano e altri no, il risultato? Quelli che avevano il telefono disponibile lo usavano per distrarsi ma coloro che non potevano usufruirne si sono serviti del computer per "evadere". Il tempo dedicato ad altre attività diverse da quelle professioni in entrambi i casi era lo stesso, cosa che ha dimostrato praticamente che lo smartphone non dovrebbe essere demonizzato.

Qual è la causa delle nostre disattenzioni

"Mentre gli utenti interagiscono di più con lo smartphone quando è facilmente accessibile, la quantità di tempo trascorso in attività lavorative e non lavorative e la frammentazione delle giornate lavorative non dipende dall'accessibilità dello smartphone", ha spiegato l'autore dello studio, il dott. Maxi Heitmayer, docente di psicologia presso l'University of the Arts di Londra. Le nostre distrazioni, dunque, non sono legate alla vicinanza dello smartphone ma solo a noi stessi. La cosa che in pochi sanno, però, è che perdere l'attenzione per più o meno tempo fa parte della normale natura umana ed evolutiva, tanto da poter essere associata a uno "spirito di sopravvivenza" in una realtà dominata dalle responsabilità. Inutile, dunque, vietare l'uso del cellulare a scuola o a lavoro, sarebbe bene concentrarsi sulle proprie abitudini prima di applicare delle regole un po' troppo restrittive.

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