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Perché il reflusso aumenta in primavera? La causa è nell’evoluzione dell’uomo (e pure nello stress)

Con il cambio di stagione si accentuano i sintomi del reflusso gastroesofageo: bruciori, dolori allo stomaco. Ma quali sono i motivi e soprattutto quanto conta il modo in cui mangiamo? Ne abbiamo parlato con la nutrizionista Stallone.
Intervista a Dott.ssa Tiziana Stallone
Biologa e nutrizionista
A cura di Francesca Parlato
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L'allergia non è l'unico regalo poco gradito che ci porta la primavera. Chi soffre di reflusso sa bene che in questo periodo la situazione peggiora, i sintomi si acuiscono e il mal di stomaco e quella sensazione di bruciore aumentano appena le giornate cominciano ad allungarsi. Una spiegazione scientifica a questo fenomeno non esiste, quello che sappiamo ad oggi è che in primavera aumentano gli acidi prodotti dalle pareti dello stomaco, in particolare l'acido cloridrico, e si tratta di una condizione probabilmente legata a un retaggio evolutivo, a quando gli inverni corrispondevano a una minore disponibilità di risorse alimentari e di conseguenza l'organismo produceva secrezioni gastriche in quantità minore per proteggere le pareti dello stomaco dai lunghi periodi di digiuno, mentre con l'arrivo della primavera, aumentando la disponibiliyà di cibo aumentava anche la produzione di queste secrezioni gastriche. "Partiamo dalla definizione di reflusso – suggerisce la dottoressa Tiziana Stallone, biologa e nutrizionista –  Si tratta di un fenomeno per cui il contenuto gastrico risale dallo stomaco attraverso il cardias (una valvola) e arriva nell'esofago, che non è un organo adatto ad accogliere questi succhi dall'acidità particolarmente elevata (PH bassissimo)". Le cause del reflusso possono essere diverse. "Può essere provocato da un problema di carattere anatomico come un'ernia iatale, un'incontinenza dello sfintere, oppure può essere un problema secondario, ovvero una conseguenza dell'obesità (che provoca un aumento della pressione intraddominale) o legato a un eccesso di alimentazione". 

Perché il reflusso aumenta in primavera

I bruciori aumentano, il mal di stomaco pure, si comincia ad avere la perenne sensazione di indigestione e in bocca un sapore sempre acido. Il reflusso si manifesta così e in primavera (e in generale durante i cambi di stagione) i sintomi acuiscono. "Oltre le ipotesi che si tratti di un retaggio primitivo, sicuramente c'è anche da considerare che quando l'organismo si trova davanti a un cambiamento (climatico o del ritmo circadiano come quello dovuto all'ora legale) diventa di fatto più sensibile al mantenimento di alcuni meccanismi fisiologici. Le energie vengono convogliate sulla necessità di doversi adattare a questi cambiamenti e si diventa maggiormente sensibili su altro". Poi c'è il fattore stress "Quando c'è un'ipersollecitazione del sistema nervoso simpatico, quello legato alla produzione di cortisolo, adrenalina anche il sistema parasimpatico ne risente. Il nervo vago, che è il principale nervo del sistema parasimpatico, e che parte dal cranio e attraversa il diaframma, quando è sotto stress può provocare difficoltà nella respirazione e nell'espansione della gabbia toracica e questi due problemi possono a loro volta essere causa di reflusso". 

Cosa (e come) mangiare in caso di reflusso

Il reflusso può essere gestito anche a tavola (oltre che attraverso una terapia farmacologica a base di inibitori della pompa protonica, una classe di farmaci in grado di ridurre la produzione di acidi, che vanno assunti su indicazioni del proprio medico) ma per migliorare i sintomi del reflusso non bisogna solo far caso a cosa si mangia ma anche al come. "La prima cosa che dobbiamo fare è centellinare l'alimentazione – continua la nutrizionista – Bisogna mangiare spesso ma in quantità moderate. Non bisogna lasciare lo stomaco vuoto per troppo tempo perché altrimenti l'azione dei succhi a vuoto può peggiorare il reflusso, e neanche esagerare per evitare di rendere la digestione troppo lunga o faticosa". Poi è necessario lavorare sul timing. "Non bisogna mangiare molto a pranzo se si è abituati a dormire il pomeriggio e la sera bisogna mangiare almeno un'ora e mezza prima di andare a letto, per evitare di coricarsi con lo stomaco pieno". Anche la composizione dei pasti ha un valore. "Tutto deve essere in equilibrio. Bisogna mangiare carboidrati, proteine e grassi, senza eccedere con questi ultimi che stimolano la produzione di acidi e rallentano la digestione. Attenzione anche alle proteine animali, in particolare i salumi che sono particolarmente ricchi di grassi e infine al sale, un eccesso di sale può essere particolarmente irritante per la mucosa gastrica". Ci sono poi alcuni cibi particolarmente acidi che dovremmo evitare nei giorni di picco del reflusso: "Pomodoro, succo di limone, d'arancia, soprattutto se presi a digiuno. Poi ci sono gli alcolici che irritano moltissimo le pareti dello stomaco e la cioccolata. Se invece vogliamo parlare dei cibi utili in dispensa non dovrebbero mai mancare: cracker, pane, riso, si tratta di alimenti che assorbono i succhi gastrici e che ci aiutano quindi a tamponare la risalita nell'esofago".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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