Perché dovremmo farci molte meno docce (e no, non c’entra lo spreco d’acqua)
Cosa succede se si smette di fare la doccia per cinque anni? È quello che ha raccontato un dottore statunitense nel podcast Chasing Life. Poco tempo fa un articolo pubblicato sul New York Times aveva messo in luce i rischi per pelle e capelli derivati da una doccia troppo calda. La pelle, infatti, è la prima barriera di difesa del nostro corpo. A esporre la pelle a eventuali rischi o problematiche ci sono anche alcuni prodotti come shampoo, bagnoschiuma e balsamo, che devono essere scelti con cura per non danneggiare la pelle. Nel podcast della CNN il dottor James Hamblin, docente presso la Yale School of Publich Health, si è posto una domanda che tutti dovremmo porci: "Quanti di questi prodotti servono per la salute o l'igiene? Quanto di tutto questo è solo legato a una scelta personale?". Ovviamente prendersi cura della propria igiene, anche attraverso un utilizzo regolare di prodotti per il corpo, non è può che essere un fattore positivo.
Cinque anni senza doccia: l'esperimento
Il dottor James Hamblin ha raccontato il suo esperimento nel libro Clean, The New Science of Skin che non ha di fatto trascorso cinque anni senza mai lavarsi ma ha trascorso questo periodo sperimentando diversi tipi di prodotti e modi per lavarsi. Hamblin, però, ha spiegato come ci siano una serie di falsi miti riguardo l'igiene, soprattutto riguardo quei prodotti che in realtà "sono solo un'abile operazione di marketing". Il sapone è uno strumento utile, soprattutto per eliminare sostanze appiccicose e oleose. In realtà, spiega Hamblin, è la forza energica dello sfregamento a determinare la pulizia rispetto all'azione igienizzante del sapone.
Per condurre il suo esperimento, il dottor Hamblin è partito da un nuovo trend in fatto di salute e benessere: "La gente improvvisamente assumeva probiotici per avere una flora intestinale ottimale. Ho notato che la stessa cosa poteva accadere per la salute della pelle, perché ci sono trilioni di microbi ovunque. Il microbioma cutaneo è più piccolo di quello intestinale, ma il principio è simile". Sulla nostra pelle vive una comunità microbica proprio come nell'intestino. Il microbioma cutaneo, è l'insieme dei batteri buoni e di quelli cattivi che vivono sull'epidermide e sotto la pelle. È un intermediario che agisce sia sull'organismo sia sull'ambiente esterno. I risultati di queste interazioni hanno un impatto sulla nostra salute individuale in modi che stiamo solo iniziando a comprendere. La doccia calda altera, secondo Hamblin, il funzionamento del microbioma.
"Quando si fa una doccia calda e si usa il sapone, si altera temporaneamente il microbioma. Ma si altera anche la superficie su cui vivono quei microbi, seccando la pelle e rimuovendo tutti gli oli", racconta Hamblin nel podcast. Gli effetti sulla pelle possono peggiorare provocando infiammazioni soprattutto se chi abusa di docce calde soffre di acne o eczema.
Cinque cose da sapere sulla doccia e l'igiene
Nel libro il medico spiega quali sono le cinque cose da tenere a mente per cambiare le vostre abitudini e coltivare un microbioma cutaneo più sano e naturale. Fare il bagno non significa essere puliti: il bagno e con esso la pulizia del proprio corpo ha a che fare con i rituali e le coccole quotidiani, mentre l'igiene riguarda tutto ciò che previene le malattie infettive. Fare la doccia ogni giorno è "una scelta puramente estetica e ricreativa e non è necessario per la salute", ha aggiunto Hamblin. Non esiste la doccia fatta bene: per alcune persone basta sciacquarsi, altre vogliono coccolarsi con un bel bagno. E tra queste due opzioni c'è un'ampia parentesi di rituali estremamente personali.
In molti, però, sono influenzati dal marketing riguardo la scelta dei prodotti per la doccia e anche riguardo come dovrebbe essere un bel bagno rilassante. Infatti ciò che leggiamo sui social media o che vediamo in televisione condiziona tutto ciò che riteniamo accettabile. "Ci sono molte persone che sentono il bisogno di fare la doccia ogni giorno, anche due volte al giorno, o ogni volta che sudano, devono fare la doccia. E altre persone che si fanno la doccia molto meno frequentemente, ma non amano parlarne", racconta Hamblin. In effetti lo stigma riguardo l'igiene è uno dei più diffusi e pressanti: serve davvero poco, purtroppo, per etichettare una persona come "schifosa".
Infine, il dottor Hamblin sottolinea come i prodotti per l'igiene personale siano più o meno tutti uguali. "Quello che scegliete di spalmare sui vostri capelli e sul vostro corpo è una preferenza personale e si riduce all'estetica. Non mi baserei sulle indicazioni mediche riportate sulle confezioni, anzi sceglierei la cosa più economica, perché dal punto di vista chimico c'è pochissima differenza", ha aggiunto.
In questo non ha aiutato la pandemia che ha accelerato e aumentato tutti i processi di igiene, accantonando per un periodo tutto ciò che si era studiato e appreso riguardo il microbioma cutaneo. Ora, però, spiega il dottor Hamblin, si sta tornando a un'attenzione più consapevole e meno preoccupata nei confronti dell'igiene personale.