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Perché continuiamo ad amare la musica di quando eravamo giovani per tutta la vita

Vi siete mai chiesti perché continuiamo ad amare e a essere legati per tutta la vita alla musica che ascoltavamo da giovani? Ecco la spiegazione scientifica del fenomeno.
A cura di Valeria Paglionico
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Vi è mai capitato di ascoltare una canzone di quando eravate giovani e di non aver resistito all'impulso di ballarla? Non si tratta di un caso o di un semplice effetto della nostalgia ma di un fenomeno scientifico più volte dimostrato: sebbene il settore musicale sia in continua evoluzione, ognuno di noi rimane per tutta la vita legato alle hit che hanno spopolato durante la propria adolescenza/giovinezza, certo del fatto che quella musica sia la migliore di tutti i tempi. Per quale motivo le canzoni che abbiamo ascoltato tra i 17 e i 25 anni vengono considerate sempre di altissimo livello, soprattutto se paragonate alle hit contemporanee?

Gli effetti della musica sul cervello

È inutile negarlo: nonostante crescendo impariamo ad ascoltare ogni tipo di musica, le canzoni della giovinezza rimangono sempre le nostre preferite, una vera e propria certezza quando ci si vuole emozionare o scatenare. La cosa che in pochi immaginano è che il fenomeno non è legato alla bellezza della musica in sé, quanto piuttosto alla nostra percezione. Vi siete mai chiesti per quale motivo ogni diversa generazione continua ad amare e ad ascoltare le canzoni dei propri "anni migliori" per tutta la vita? Si tratta di una precisa reazione del cervello di fronte alle emozioni suscitate dai ricordi musicali. Rita Aiello, psicologa della musica presso la New York University, ha affermato: "Non è che la musica era migliore quando eravamo più giovani, è che ha suscitato emozioni forti. La musica è un segnale estremamente potente per ricordare cosa è successo prima della vita adulta".

Il legame tra musica e ricordi

Per quale motivo la musica (e i ricordi a essa legati) riescono a rimanere fissi nel tempo? Vengono conservati nella cosiddetta "memoria episodica", la parte del cervello che comincia a svilupparsi tra i 17 e i 23 anni e che è fondamentale nella definizione della propria identità. La musica che ascoltiamo durante la crescita, un periodo di spensieratezza, di entusiasmo e di prime volte, diventa dunque parte di noi ed evoca sempre le sensazioni che abbiamo provato in quel momento. Anche in età adulta continuiamo a conservare un legame quasi viscerale con le canzoni dell'adolescenza/giovinezza: hanno avuto un impatto importante sulle nostre vite ed è per questo che ci sembrano sempre migliori rispetto a quelle contemporanee.

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