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Perché andare in terapia aiuta a ritrovare la felicità

Siamo sempre stati abituati a credere che andare in terapia significasse ammettere di essere deboli o “pazzi” ma la verità è ben diversa: ecco per quale motivo affrontare un percorso psicologico aiuta a ritrovare la felicità.
A cura di Valeria Paglionico
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La terapia ancora oggi troppo spesso gode di una cattiva reputazione e non solo perché gli psicologi sono stati definiti a lungo degli "strizzacervelli". Siamo sempre stati abituati a credere che chiedere aiuto a un professionista significasse ammettere di essere deboli o, peggio, "pazzi", ritrovandosi a parlare con un analista dal volto impassibile che prende appunti mentre noi siamo sdraiati sul divano, ma la verità è ben diversa. Andare in terapia non è altro che un modo per evolversi e per ritrovare la felicità, lasciandosi alle spalle ogni tipo di ansia e di preconcetto che impedisce di vivere la quotidianità in modo sereno: ecco tutti i motivi per cui non bisognerebbe mai avere paura di rivolgersi a uno psicologo in un momento di difficoltà.

Perché si ha ancora paura dello psicologo

Se da un lato quando si ha un problema fisico non si esita a rivolgersi a uno specialista del settore, dall'altro si provano ancora troppe reticenze quando il disagio provato riguarda la sfera psicologica. Stando alle stime, le persone cominciano a sentire la necessità della terapia solo quando hanno una sorta di "attacco cardiaco emotivo", dunque quando il problema comincia a essere davvero limitante nella normale vita quotidiana. Sarà perché si prova ancora un certo scetticismo rispetto all'effettiva utilità delle sedute o perché i costi vengono considerati eccessivi, ma la cosa certa è che la salute mentale viene messa spesso in secondo piano rispetto a quella fisica, come se si avesse la certezza che un problema emotivo possa risolversi semplicemente col passare del tempo. Sono proprio le idee sbagliate legate alla terapia che spingono le persone a non chiedere aiuto a un professionista.

Gli effetti della terapia sulla vita quotidiana

Andare in terapia non significa "lamentarsi" dei propri problemi con uno sconosciuto ma confrontarsi con un professionista che riesce a valutare la situazioni senza coinvolgimenti e senza giudizi. Naturalmente gli analisti non indicano la soluzione ai propri disagi ma, come uno specchio, aiutano a vedere la realtà dei fatti, concentrandosi su un possibile blocco emotivo che forse non si era disposti ad accettare. La terapia è uno spazio "sicuro" in cui poter parlare liberamente senza aver paura di essere pesante, eccessivi o petulanti: si può continuare ad affrontare lo stesso problema anche per settimane fino a quando non verrà risolto. Un percorso psicologico ha inoltre anche effetti sul rapporto con gli altri, visto che mette in evidenza i problemi e i blocchi che portano a sbagliare. Insomma, la terapia aiuta a ritrovare il controllo su se stessi ed è proprio quando ci si sentirà al 100% responsabili della propria storia che si raggiungerà la serenità.

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