Musica in gravidanza: migliora le capacità del linguaggio e l’intelligenza emotiva del nascituro
Avviso per tutte le donne che aspettano un bambino: è il momento di comprare delle cuffie da pancia e di cominciare a fare ascoltare la musica al nascituro. Gli effetti positivi sono scientificamente provati. "Il feto, durante la vita intrauterina, inizia a percepire i suoni fra il quinto e il sesto mese – spiega a Fanpage.it la ginecologa Viviana De Pace dell'Ospedale San Pio di Castellaneta e referente del progetto "Suoni in pancia" dedicato proprio alle gestanti e alla musica dello stesso ospedale – Ci sono infatti degli studi che dimostrano che l'ascolto di melodie influenza anche il battito cardiaco e che il feto riconosce e reagisce agli stimoli sonori. E questo può contribuire a sviluppare alcune aree cerebrali e capacità cognitive e non".
La programmazione fetale
In realtà non è soltanto l'ascolto della musica durante la gravidanza a provocare uno stato di benessere e un migliore sviluppo della vita futura del feto. "Tutto quello che può indurre uno stato di rilassamento e di benessere nella donna, come la lettura di un libro o la visione di un film, e che può produrre endorfine, è assolutamente positivo per lo sviluppo delle capacità, cognitive e non solo, del bambino". I primi studi in questo senso risalgono agli anni '60, quando si cominciò a osservare che la supplementazione di acido folico nelle future gestanti potesse prevenire alcune malformazioni del sistema nervoso centrale. Ma fu poi negli anni '80 con lo studioso Barker che si cominciò a parlare di programmazione fetale. "I primi studi si concentravano su come degli eventi negativi, in particolare la guerra, potessero influenzare negativamente il nascituro. Barker si accorse che il verificarsi di alcuni eventi avversi, come un'alimentazione scarsa in gravidanza, esponevano il feto a un basso peso alla nascita, un parto pretermine, oppure di soffrire da adulti di patologie a carico del sistema cardiovascolare". Altri studi sono stati compiuti sulle gestanti che avevano vissuto gli attentati dell'11 settembre: in quel caso si rilevarono altissimi livelli di cortisolo, l'ormone dello stress anche nel sangue dei neonati. "Questo ci fa capire che durante la gestazione, se la madre vive un grande momento di stress, il feto attua dei fenomeni di adattamento che gli apportano dei vantaggi sul momento, permettendogli di adattarsi a una situazione ‘scomoda' ma nel lungo periodo questo potrebbe avere delle conseguenze negative ad esempio sul suo metabolismo" spiega De Pace.
Come stimolare positivamente il feto
Allo stesso modo anche degli eventi positivi possono influenzare positivamente il nascituro. "Oggi è possibile non solo prevenire delle patologie dell'età adulta, ma addirittura ottimizzare e migliorare il potenziale dell'individuo. Sia per quel che riguarda le sue abilità cognitive, sappiamo ad esempio che l'ascolto della musica influenza positivamente lo sviluppo delle aree del linguaggio del bambino, ma che può contribuire anche alla sua intelligenza emotiva". Alla base di tutto c'è l'epigenetica: "Mentre non abbiamo alcun potere sul corredo di geni che trasmettiamo al feto, possiamo influenzare il modo in cui i geni si esprimono. L'epigenetica studia infatti il ruolo della guaina di proteine e sostanze chimiche che avvolge il DNA e regola l'espressione dei geni". Attraverso alcuni comportamenti le future mamme possono quindi intervenire e influenzare l'espressione di alcuni geni. "Possono donare degli strumenti di intelligenza emotiva e fare in modo di sviluppare alcune capacità". A cominciare dalla musica. "La musica in particolare aiuterà il bambino a sviluppare le proprie capacità di ascolto, di osservazione dell'ambiente, imparerà ad ascoltare sé stesso e gli altri e a sviluppare la propria immaginazione creativa e poi c'è uno sviluppo e un'attivazione delle aree cerebrali deputate alla capacità del linguaggio".
Tre consigli per la gravidanza
Oggi le future mamme sono abituate a lavorare fino all'ultimo giorno, sono in forma e non si risparmiano, eppure è importantissimo prendersi del tempo, ritagliarsi degli spazi per imparare a conoscere il proprio corpo e il bambino che nascerà. "Oggi le donne continuano a lavorare e a fare le cose che abitualmente fanno e questo va bene. Ma, e questo è il primo consiglio che mi sento di dare, è necessario cominciare a prendere consapevolezza del nuovo ruolo, di come potrà cambiare la vita. Ritagliarsi degli spazi per sé stessa e per il bambino per riuscire a porre le basi per un ambiente di benessere". Il secondo consiglio riguarda invece la fiducia nelle proprie capacità. "Per la gestante è importante imparare a sviluppare una fiducia in sé stessa e nelle proprie competenze genitoriali. La cura del neonato è già in noi, non dobbiamo farci sopraffare dalle insicurezze". Infine dedicare del tempo al feto, al bambino che si porta nella pancia. "Abbiamo parlato della musica, ma non dimentichiamo che anche la nostra voce è un suono: il bambino riconosce il tono della mamma, parliamo alla pancia, entriamo in contatto con lui. E in questo modo risveglieremo delle sensazioni positivi per mamma e figlio".