Mestruazioni: le adolescenti preferiscono chiarire i dubbi con le madri e non con Dottor Google
Mal di schiena, faringite, un leggero fastidio alla spalla: ammettiamolo, quando abbiamo un problema di salute a chi ci rivolgiamo? Non più al medico di base ma all'unico e onnisciente Dottor Google. È a lui che poniamo tutte le nostre domande, provocando la giusta ira di chi la medicina l'ha veramente studiata, e dove troviamo le risposte (non importa se siano scientificamente valide) a tutti i nostri dubbi. Eppure c'è una fetta di popolazione più saggia di quello che potremmo immaginare e che resiste alla tentazione di digitare sulla tastiera di un computer o di uno smartphone le proprie domande. E no, non sono gli anziani che hanno poca dimestichezza con i dispositivi tecnologici, ma sono proprio coloro che con lo smartphone in mano ci sono nate: le adolescenti. In particolare quando si tratta di mestruazioni. Secondo un recente sondaggio di Intimina, azienda svedese che si occupa di benessere intimo delle donne, su 1000 ragazze tra i 12 e i 17 anni intervistate, l'86% ha rivelato che per informarsi sul ciclo mestruale ha preferito chiedere alla madre, il 36% a insegnanti e amici e soltanto il 15% ha pensato di informarsi su internet, mentre il 12% a dichiarato di aver chiesto a fratelli e sorelle e soltanto il 7% al medico e il 6% ai padri.
Adolescenti e mestruazioni
Sembrerà strano che proprio loro, le giovanissime, abituate a vivere con lo smartphone in mano, snobbino Internet quando si tratta di mestruazioni. "In realtà non è poi così anomalo – spiega a Fanpage.it la psicoterapeuta e sessuologa Roberta Rossi – Il ciclo è un'esperienza al femminile e a quasi tutte le figlie sarà capitato di vedere la madre alle prese con assorbenti o con qualcosa che gira intorno alle mestruazioni. E per quanto anche il ruolo paterno sia importante (soprattutto nelle famiglie che hanno i genitori separati) è un rapporto elettivo quello madre figlia". Ed è vero anche che sono quasi sempre le madri a incaricarsi della cura del corpo dei figli. "In caso di febbre, dolori, ginocchia sbucciate, sono quasi sempre le madri ad occuparsene, per questo è più naturale che una figlia si rivolga a lei anziché chiedere a internet o alle amiche, quando si tratta di mestruazioni".
Cosa dire a proposito di ciclo mestruale
Ma quando si tratta di corpo, crescita e sessualità anziché aspettare che siano le adolescenti a fare domande è preferibile giocare d'anticipo e cominciare a introdurre l'argomento quando l'età delle mestruazioni inizia ad avvicinarsi. "Cogliamo alcune occasioni – suggerisce Rossi – Ad esempio se siamo con nostra figlia al supermercato e ci vede comprare gli assorbenti, spieghiamo di che cosa si tratta, che è un evento fisiologico che le accompagnerà per tutta la vita e che rappresenta anche l'inizio della capacità di procreare". E poi parlarne in maniera aperta è utile anche a evitare che si perpetuino convinzioni e false credenze trasmesse da amici o lette online. L'altro suggerimento riguarda invece alcune rassicurazioni. "Può succedere che una ragazza si senta inadeguata o insicura se alle amiche intorno a lei sono già arrivate le mestruazioni. Per questo è sempre bene che le madri le tranquillizzino, che spieghino loro che il ciclo arriva quando c'è una maturazione completa di un meccanismo fisiologico e che non bisogna preoccuparsi o sentirsi sminuite se le mestruazioni non sono ancora arrivate". Ma è importantissimo anche stimolare una riflessione sulla sessualità. "Non c'è bisogno di fare terrorismo psicologico o di mettere pressione, è bene però spiegare che cosa vuol dire avere le mestruazioni e che dal momento in cui arrivano esiste la possibilità, se si hanno dei rapporti non protetti, di restare incinta". La dottoressa Rossi suggerisce inoltre di preparare un kit con assorbente, salviette e ricambio da portare sempre in borsa. "In questo modo non si troveranno sprovviste se il ciclo dovesse arrivare quando sono fuori casa".
…e cosa non dire
Tra le cose invece da non fare secondo la psicologa c'è il caricare di significati emotivi le mestruazioni. "Alcune persone addirittura festeggiano il menarca come se fosse un traguardo. Io non sono d'accordo. Le mestruazioni sono un evento fisiologico, importante sì, ma non esageriamo. Normalizziamole". Poi attenzione a non terrorizzare le figlie sui dolori mestruali. "È vero che molte donne ne soffrono, però non si tratta di qualcosa che si trasmette o genetico. Quello che succede alle madri non deve necessariamente succedere alle figlie, non spaventiamole dicendo loro che le mestruazioni sono sinonimo di sofferenza. Ovviamente se dovessero soffrire di crampi particolarmente dolorosi per i primi cicli stiamo in campana e valutiamo un consulto ginecologico".
Perché ci si vergogna ancora delle mestruazioni
Anche se sembra ormai un argomento sdoganato più di un'adolescente su due (il 53%) si vergogna quando ha la mestruazioni e si trova in compagnia degli amici, e la percentuale sale ancora fino al 65% se ci si trova a scuola. Il 25% delle intervistate si imbarazza anche quando si trova in casa e soltanto l'11%, in pratica, una su dieci, dichiara di non sentire nessuna vergogna durante le mestruazioni. "Purtroppo anche se sono stati fatti molti passi in avanti, se ne parla ancora poco. Le mestruazioni sono ancora una cosa intima, da nascondere. Pensiamo a quanto ha fatto scalpore la pubblicità degli assorbenti in cui il sangue non appariva più blu ma per la prima volta rosso. Le mestruazioni purtroppo sono ancora un tabù e il sangue mestruale si porta ancora dietro un concetto di sporco come di qualcosa che deve essere sì buttato fuori ma in gran segreto. Per questo parlarne, essere aperti, mantenere un dialogo madre figlia è importante, normalizzare le mestruazioni, privarle del carattere di eccezionalità è utile proprio a sdoganare tutti questi tabù".