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La crema solare non basta: i consigli della dermatologa per proteggersi dai danni del sole in estate

Come scegliere la protezione solare? Ogni quanto va messa? Gli integratori aiutano? Abbiamo chiesto alla dermatologa Marcella Ribuffo qualche consiglio utile per abbronzarsi senza rischi.
Intervista a Dott.ssa Marcella Ribuffo
Dermatologa e presidente della Lega Nazionale Lotta Tumori Roma
A cura di Beatrice Manca
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L'estate è ufficialmente arrivata e, complice il caldo torrido, sempre più persone cercano refrigerio in piscina o al mare. Molti non vedono l'ora di prendere il sole e di conquistare la famosa "tintarella" ma, se non si fa attenzione, il rischio di una scottatura è dietro l'angolo. La protezione solare è indispensabile, ma ci sono altri accorgimenti da attuare per non stressare la pelle: Fanpage.it ha intervistato la dottoressa Marcella Ribuffo, dermatologa e presidente della LILT – Lega Italiana per la Lotta ai Tumori di Roma, per capire come prepararsi all'esposizione al sole e quali sono gli errori da evitare per abbronzarsi senza rischi.

I rischi delle scottature per la pelle

Prima o poi è capitato a tutti: ci si addormenta sotto al sole, ci si lascia ingannare dal cielo nuvoloso, oppure si sceglie una protezione troppo bassa e zac, si torna a casa con la pelle arrossata e dolorante. Scottarsi non è solo un fastidio temporaneo: possono causare danni alla pelle anche nel lungo periodo. "La scottatura solare incide sui danni del dna cellulare – spiega la dottoressa Ribuffo – Significa che le scottature aumentano la quota di radicali liberi che creano dei danni al livello del cervello delle nostre cellule. È come se io ogni giorno creassi un piccolo danno all'hard disk del computer: il primo si ripara, il secondo anche, ma dal terzo il danno inizia ad accumularsi". Chi si espone al sole in maniera ‘selvaggia' potrebbe avere conseguenze anche negli anni a venire: "Esistono danni immediati, come l'arrossamento, l'eritema, il bruciore o il cosiddetto colpo di sole, e poi danni tardivi nel tempo".

Come preparare la pelle al sole

Per evitare i danni del sole sulla pelle, quindi, ci sono alcune regole da seguire. La prima è giocare d'anticipo: "Settimane prima si può partire con gli integratori orali come l’astaxantina, un carotenoide dalle proprietà antiossidanti, o il licopene", consiglia la dottoressa. L’alimentazione, ovviamente, aiuta: è da prediligere una dieta mediterranea con poco alcool. Prima di esporsi al sole, consiglia la dottoressa, è importante consultare un dermatologo: "Esistono alcune malattie che traggono giovamento dal sole, altre no. Non solo: anche alcune terapie farmacologiche possono dare problemi con l’esposizione al sole, quindi se si prendono farmaci un medico può fare una valutazione dei rischi". Anche alcune abitudini apparentemente slegate dall'abbronzatura, come la tintura per capelli o i cosmetici, sotto al sole possono causare irritazioni.

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Come scegliere (e applicare) la protezione solare

Conoscere il nostro tipo di pelle e scegliere il solare più adatto è fondamentale per non correre rischi. La dermatologa consiglia di iniziare sempre con uno schermo alto, come la protezione 50, e poi eventualmente ridurla. "Man mano che ci abbronziamo, la pelle si ‘difende’ con la produzione di melanina, che è la nostra protezione naturale. A quel punto si può usare una fotoprotezione più bassa. Ma attenzione, ci sono persone che devono sempre mantenere un fattore di protezione alto, come le donne in gravidanza, che devono proteggersi sempre". C'è poi il fattore tempo da considerare: "La crema andrebbe applicata almeno un’ora prima dell'esposizione, o prima di uscire di casa per andare in spiaggia. È importante riapplicarla dopo il bagno o dopo la doccia. Prima di prima immergersi in acqua per una nuotata sarebbe bene toglierla: è vero che in quel momento non saremo fotoprotetti, ma eviteremo di rilasciare sostanze chimiche in mare". Immergersi per una nuotata è ovviamente diverso dal fare surf o da una passeggiata con le caviglie dell'acqua: in questi casi la crema è necessaria.

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Oltre alla crema, sottolinea la dottoressa Ribuffo, è fondamentale esporsi al sole gradualmente: "Mettersi la protezione 50 e poi stare sei ore al sole è controproducente – sottolinea – Se stiamo due settimane al mare, o in montagna, cerchiamo di non partire con un’intera giornata di sole ma di abituare pian piano la nostra pelle, anche in città". Esporsi al sole nelle prime ore del mattino è un ottimo modo per abituarsi al sole, ed è una buona pratica soprattutto per i bambini. Oppure indossare una maglietta, almeno all'inizio.

I solari vanno usati anche in città

Se state già preparando la borsa per il weekend, fate attenzione: anche i solari scadono! Va sempre controllata la data sul retro, dove un simbolo indica quanti mesi quel prodotto può rimanere aperto. Usare i solari dell’anno scorso quindi è generalmente sbagliato perché, una volta aperti, pian piano si ossidano, perdendo la loro efficacia. Questi consigli non valgono solo per chi è in partenza per il mare: la protezione solare d’estate va messa sempre, anche in città. Prendere il sole al parco o fare un pic nic non è diverso che sdraiarsi sul lettino in spiaggia. Le creme solari dovrebbero diventare una parte integrante della nostra routine giornaliera: "In inverno si può valutare di sospenderla – conclude la specialista – ma finché c’è il sole, comunque, una forma di protezione va sempre messa".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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