Karoline, la modella che denuncia i lati oscuri della moda: “O sei taglia zero o sei taglia forte”
Karoline Bjørnelykke lavora nel mondo della moda da quando aveva 15 anni; ha visto il sistema cambiare, per certi versi evolversi, ma per certi altri rimanere purtroppo sempre uguale a se stesso. La prima sfilata, quella alla settimana della moda di Parigi nel 2012, è stata per lei l'inizio di un percorso entusiasmante, che però nel tempo si è trasformato in un incubo. In nome della sua passione si è trasferita, appena adolescente, dall'altra parte del mondo: ha lasciato la Norvegia per inseguire il sogno di sfilare, ma si è ritrovata catapultata in un mondo malsano. Oggi sui suoi social fa sensibilizzazione, anche con ironia, su tutto ciò che non va nel mondo della moda. A Insider ha raccontato come è cambiata la sua vita da quando ha smesso di vivere facendo ruotare tutto attorno alla bilancia: "L'industria della moda è migliorata da quando ho iniziato a fare la modella nel 2011 in termini di diversità e inclusione, ma nel complesso, penso che ci sia ancora molta strada da fare" ha detto.
Karoline Bjørnelykke, rinata dopo i disturbi alimentari
Da studentessa non particolarmente brillante e con pochi amici, Karoline si è ritrovata a essere una modella invitata ai party più glamour e alle sfilate più prestigiose del settore. Ma tutto questo lo ha pagato a caro prezzo. La modella ha trascorso l'adolescenza ossessionata dalla bilancia e dal peso. Intorno a lei, aveva persone che non facevano altro che dirle cosa mangiare, quanto dimagrire, come non ingrassare. Una volta andata via dalla Norvegia si è sottoposta a una dieta drastica. Karoline veniva già da un passato di disturbi alimentari: era sempre stata più alta e più grossa dei suoi coetanei e questo l'aveva resa vittima di bullismo da parte dei compagni di scuola. Il disturbo alimentare è peggiorato nei primi anni sulle passerelle.
Quando ha capito che la sua salute stava peggiorando e che non poteva andare avanti così, è tornata a casa. In Norvegia ha ripreso in mano la sua vita e a ha messo sù peso, continuando a lavorare come modella: "Ricordo di essere stata misurata per un lavoro: mi è stato detto che anche le mie dita erano troppo grasse e che avevo bisogno di perdere peso intorno ai fianchi. Mi ha tolto la scintilla e l'entusiasmo ed è stato davvero dannoso per la mia salute mentale. Ho iniziato a rendermi conto di quanto fosse tutto stupido e alla fine sono volato a casa perché ne avevo appena avuto abbastanza".
Nella moda non c'è via di mezzo
Nel 2021 Karoline si è iscritta a TikTok per parlare della sua esperienza nel settore moda e mettere in guardia le persone su quanto ci sia da fare, per renderlo un mondo più sano, etico e responsabile, che rispetti la salute delle giovani modelle. "Lavorare nel settore della moda ha peggiorato la mia salute mentale e i miei disturbi alimentari. Uno dei miei ricordi più vividi di quel periodo è quando mi hanno portato al supermercato alcune persone del settore che lavoravano per me e per altri modelli. Hanno indicato diversi cibi nel negozio, dicendomi cosa potevo e cosa non potevo mangiare" ha raccontato.
Quotidianamente si confronta con una community molto ampia, fatta di persone che hanno alle spalle il suo stesso vissuto o che stanno affrontando ora la loro battaglia coi disturbi alimentari. Per loro, spera di essere d'ispirazione, affinché capiscano il valore della salute e riscoprano la bellezza della vita al di fuori degli stereotipi di perfezione e dei canoni estetici malsani. In un TikTok ha approfondito la domanda che le rivolgono in molti: perché sei una modella plus size? In effetti benché non sia più una taglia XS come anni fa, non ha nemmeno le caratteristiche di una modella curvy. Lei ha risposto che nel mondo della moda non ci sono vie di mezzo: se non sei una taglia zero vieni considerata una taglia forte.
Oggi infatti collabora con molti brand che producono taglie dalla L in su e ha denunciato un sistema malato che costringe le ragazze a indossare imbottiture. Si tratta di cuscinetti in gommapiuma che infilati sotto i vestiti simulano grasso finto su pancia, fianchi, cosce. Ha svelato che questo accade perché le case di moda, anche quelle che producono abbigliamento per taglie forti, preferiscono lavorare con modelle come Karoline (con collo e braccia esili) : mentre inneggiano alla body positivity di fatto non usano donne realmente curvy, finendo col contribuire a creare standard irrealistici anche per le donne plus size.
"Voglio continuare a condividere la mia critica all'industria della moda per informare e ispirare gli altri. Ho raccontato che una volta sono stata rimandata a casa da un lavoro perché pensavano che fossi troppo grassa o che a volte mi viene chiesto di indossare imbottiture per servizi fotografici plus size per farmi sembrare più grassa. Penso sia assurdo che l'industria mi consideri una modella plus size solo perché non sono più una taglia zero. Penso che avere queste etichette e distinzioni non abbia alcun senso ed è stupido come dire tennista invece di giocatore di tennis" ha concluso.