Il forno a microonde è cancerogeno? L’esperto spiega se il suo utilizzo mette a rischio la salute
Ci sono gli strenui sostenitori, quelli che non potrebbero concepire una cucina senza, e quelli che invece lo vedono come il demonio, pericoloso, inutile e pure ingombrante. Oggetto di un dibattito iniziato negli anni ottanta e ancora mai sopito è il forno a microonde. Elettrodomestico del desiderio per molti, l'ideale per chi in cucina non vuole perdere tempo, pietra miliare della modernità, rivoluzionario all'epoca del suo debutto come lo è oggi la friggitrice ad aria. Ed esattamente come per quest'ultimo elettrodomestico (da molti considerato niente di più che un super fornetto) anche il microonde è oggetto di grandi discussioni. La più feroce critica che gli viene mossa? La sua nocività per la salute. Ma cosa c'è di vero e cosa c'è di falso?
Il forno a microonde è cancerogeno?
Quando si tratta di radiazioni ci si mette subito sul chi va là. Ma davvero il forno a microonde è un elettrodomestico da temere? "Le emissioni elettromagnetiche impauriscono il consumatore perché le assimila a quelle dei cellulari o altre fonti. – spiega a Fanpage.it il dottor Dario Vista, biologo, nutrizionista e tecnologo alimentare – Questo è stato un problema anche dei microonde, ma tanti anni fa. Oggi questi elettrodomestici sono dotati uno schermo che ostacola le emissioni e l'interruzione delle stesse quando lo sportello è aperto. Insomma le microonde non potranno mai raggiungere la persona. Quindi nessun rischio per la salute". D'altra parte si tratta di un brevetto del 1946 e – come si spiega sul sito dell'Airc – è passato un sufficiente numero di anni per scongiurare qualsiasi correlazione tra microonde e insorgenza di tumori.
Come funzionano le microonde
Il fraintendimento sulla pericolosità del forno a microonde nasce proprio dall'utilizzo della parola radiazioni. Le radiazioni come quelle solari o emanate da centrali nucleari o ancora i raggi X sono in grado di interagire e di alterare il nostro DNA ma non tutte le radiazioni hanno la stessa forza, pensiamo anche alle onde radio oltre che alle microonde del forno. Sono radiazioni non ionizzanti, ovvero non sono in grado di rimuovere un elettrone da un atomo o da una molecola, sono, in sintesi, meno forti. Le microonde riescono a far vibrare gli atomi ma non a spostarli. "Il cibo si riscalda perché le microonde emesse nella camera di cottura agitano le molecole di acqua contenute negli alimenti e questo movimento genera il calore".
Microonde e qualità degli alimenti
Certo chi ama quella piccola crosticina che si forma sulla pasta del giorno prima mentre la si scalda in padella, sarà restio al passaggio nel microonde. Ma la comodità di scaldare l'acqua per una tisana, il latte per il biberon oppure una zuppa cotta il giorno prima, in soli 30 secondi, è sicuramente impagabile. Tanto più che le microonde, oltre a non nuocere alla salute, possono anche aiutare a preservare le qualità nutrizionali di un alimento come le verdure o il pesce. "Gli alimenti che contengono vitamine idrosolubili, pensiamo soprattutto alle verdure, disperdono gran parte del loro valore nutrizionale nell'acqua di cottura. Nel forno a microonde invece – siccome l'acqua non viene utilizzata – le vitamine restano intatte all'interno dell'alimento che poi mangeremo".
Plastica, vetro e ceramica: i contenitori giusti da usare
L'altro principale capo di imputazione che pende sui forni a microonde riguarda la capacità che hanno di deformare i contenitori e di fare sprigionare sostanze tossiche. Ma quali sono allora i contenitori adatti? "I classici contenitori per microonde sono fatti di una plastica che non deve assolutamente contenere PVC (è il PVC che potrebbe infatti deformarsi e arrivare anche a rilasciare sostanze tossiche), ma si possono utilizzare anche recipienti di vetro pyrex o ceramica. Assolutamente vietato l'uso di qualsiasi contenitore in metallo (acciaio, alluminio) perché sono conduttori elettrici e possono creare scintille e esplosioni: stesso discorso vale per il vetro cristallo che contiene piombo" spiega l'esperto. Al supermercato troviamo anche alcune confezioni di alimenti dove c'è scritto che prima di essere messe nel microonde vanno forate: "Questo perché bisogna far "sbuffare" il vapore che potrebbe far scoppiare il recipiente o creare una pressione che dopo l'apertura rischi di generare schizzi roventi".
Forno a microonde: tutta una questione di sapore
L'abbiamo detto prima, pensiamo a chi ama la pasta del giorno prima saltata in padella, oppure il riso al salto preparato con gli avanzi del pranzo. Oltre le paranoie – che abbiamo visto essere assolutamente infondate – c'è la questione che riguarda il palato. "Il sapore viene alterato o enfatizzato come avviene in qualsiasi metodo di cottura. La consistenza può essere diversa da quella un forno tradizionale e il prodotto potrebbe finale potrebbe risultare più morbido e meno fragrante. È una questione di gusto". Ma dato che l'industria conosce bene la nostra necessità di fare tutto sempre più velocemente, oggi esistono i forni combinati che associano alle microonde altre funzioni per ovviare soprattutto al problema delle consistenze troppo morbide degli alimenti scaldati o addirittura cotti nel microonde. "La risposta in questo caso sta nella funzione grill dei forni più nuovi. Se vogliamo mantenere una consistenza fragrante io consiglio sempre di optare per questa modalità di cottura".