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Il divorzio del sonno: dormire separati fa male alla coppia o è la chiave per la felicità?

Ci sono coppie che non rinuncerebbero mai al dormire insieme e altre che hanno invece scelto lo sleep divorce, cioè di dormire separati.
A cura di Giusy Dente
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Se hai una storia da raccontare sul tuo rapporto di coppia, o una domanda a cui vorresti che rispondesse uno psicologo o un esperto delle relazioni affettive, scrivici

Si chiama "divorzio del sonno", traduzione dell'espressione inglese "sleep divorce". Tante coppie, infatti, scelgono di dormire separati, una scelta a loro dire vincente, che ha portato benefici nella quotidianità. Ma gli scettici non mancano, convinti che invece condividere il letto faccia bene e contribuisca a mantenere viva la relazione, a tenere vicini i partner, non solo sul punto di vista strettamente fisico. Tra i "divorziati del sonno" famosi ci sono i Beckham, Sarah Jessica Parker e Matthew Broderick, Cameron Diaz e Benji Madden. Dove sta la verità? Né da un lato del letto né dall'altro, ma in mezzo.

Il divorzio del sonno fa bene alla coppia?

Secondo un sondaggio YouGov del 2021 condotto su oltre 12.000 adulti, solo circa due terzi delle persone (tra sposate, in coppia e single) affermano di voler condividere il letto o la camera da letto con un partner. Non si tratta di mancata fiducia né di poca voglia di intimità: le coppie che dormono in letti separati lo fanno per un motivo molto più banale. Di base, c'è semplicemente il desiderio di riposare bene la notte! Dormire è uno dei piaceri della vita, ma ha molte implicazioni: influenza il nostro umore, ci rende efficienti o stanchi a seconda di come ci svegliamo al mattino, va a regolare i livelli di energia spendibili poi nell'arco della giornata. Condividere il letto può a volte peggiorare l'esperienza notturna: ci si deve adattare al ritmo di un'altra persona, al suo respiro, ai suoi orari, banalmente ci può essere qualcuno che russa, che si sveglia presto e fa rumore nella stanza. Secondo la Sleep Foundation, il 44% delle persone il cui partner russa si sente stanco il giorno dopo, il 33% finisce per essere irritabile o lunatico e il 28% si sente completamente svuotato. Perché sopportare tutto questo, se semplicemente basta trasferirsi in un'altra stanza, in un letto proprio? La risposta arriva da uno studio dell'Università di Hertfordshire: la ricerca ha evidenziato che le coppie che dormono più vicine fisicamente sono più vicine emotivamente. Si legge:

Il 94% delle coppie che hanno trascorso la notte in contatto tra loro erano felici della loro relazione, rispetto al solo 68% di quelle che non si sono toccate. Inoltre, più i coniugi dormivano lontani, peggiore era la loro relazione: l'86% di coloro che dormivano a meno di un pollice di distanza dal partner erano soddisfatti della loro relazione, rispetto a solo il 66% di coloro che dormivano a più di 30 pollici di distanza.

Eppure, un recente sondaggio di Tielle (un marchio di biancheria da letto) riportato da The Guardian ha scoperto invece che una coppia su 20 a Londra sta pianificando di cambiare casa col solo scopo di ottenere una camera da letto in più e praticare lo "sleep divorce". Certo, detta così si fa subito avanti uno degli aspetti non trascurabili della faccenda: servono più soldi, ovviamente, per applicarlo, a meno che al posto di una stanza in più, uno dei due partner non voglia costantemente dormire sul divano del soggiorno.

Sicuramente una parte del dibattito è occupata da quella sensazione radicata che dormire separati sia qualcosa di negativo a prescindere per una coppia, come se non è così che dovrebbe essere. C'è più apertura tra le nuove generazioni, ma gli altri hanno molte riserve al riguardo, molti pregiudizi: dormire separati è un tabù perché è un gesto che viene associato sempre a una coppia in crisi, che dunque non andrebbe né praticato né tanto meno esternato. Invece, come ha spiegato a Fanpage.it la psicologa Lucia Montesi questo è falso.

L'esperta ha chiarito: "Non è tanto il mero gesto pratico del dormire separati ad influire, ma il significato che i membri della coppia attribuiscono a questo gesto e soprattutto il fatto che si tratti di una scelta concordata o sia piuttosto un atto di ostilità o presa di distanza di uno nei confronti dell’altro.  In realtà la decisione consapevole può invece essere il segnale di una maggiore capacità di comunicazione della coppia. Dormire separati può apportare dei benefici quando la decisione è presa serenamente di comune accordo, mentre incide negativamente quando è frutto di una decisione unilaterale in contrasto col partner o è addirittura un gesto di rabbia o ostilità nei suoi confronti. Dormire separati può essere utile a entrambi quando i partner hanno abitudini diverse riguardo al sonno, quando uno o entrambi soffrono di disturbi del sonno. La decisione può invece avere effetti negativi quando è il segnale di una crisi, di conflitti, di difficoltà di comunicazione o di disturbi sessuali che non vengono affrontati apertamente, con il risultato di cristallizzare o peggiorare ulteriormente le difficoltà. D’altro canto, non è detto che invece il dormire insieme corrisponda automaticamente alla presenza di una buona sessualità e una buona intimità. Anzi, da un punto di vista meramente statistico, le coppie in crisi o con difficoltà e conflitti molto spesso dormono insieme".

Chi è a favore del letto unico ne apprezza la gioia dell'abbracciarsi, dello stare vicini, del potersi scambiare un gesto affettuoso, del parlarsi a prima mattino. Ma questi piccoli grandi gesti possono non essere per tutti così fondamentali: non se significa rinunciare a un riposo ottimale. Non ci sono regole valide per tutti a prescindere, quando si tratta di relazioni, dunque non bisogna giudicare, né chi dorme insieme né chi non lo fa. Come direbbe qualcuno: "Fuori dal letto (ma a questo punto anche dentro ndr) nessuno è perfetto".

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