Gli usi alternativi della pillola anticoncezionale: dall’ovaio policistico alla prevenzione dei tumori
Il dietrofront dell'Aifa-Agenzia italiana del farmaco sulla gratuità della pillola anticoncezionale per tutte le donne non è andato esente da polemiche. L'ente ha disposto che il contraccettivo fosse distribuito a titolo gratuito solo a chi avesse un'età inferiore a 26 anni, lasciando così scoperta un'ampia fetta di popolazione femminile costretta a sostenere un costo fisso ogni mese non di poca rilevanza. E se la contraccezione gratuita dovrebbe essere un diritto di ogni donna, la pillola non viene utilizzata unicamente come anticoncezionale ma, sempre più spesso, come farmaco curativo. Il dott. Michele Vignali, direttore della Scuola di Specializzazione in Ostetricia e Ginecologia dell'Università degli Studi di Milano ha spiegato a Fanpage.it quali sono gli utilizzi alternativi della pillola anticoncezionale.
Pillola per ovaio policistico: ciclo irregolare e iperandrogenismo
"Una delle cause più frequenti di sanguinanti anomali amenorrea e disturbi del ciclo è l’ovaio policistico", ha raccontato il Dott. Vignali a Fanpage.it. Questo disturbo è caratterizzato da un iperandrogenismo, ossia una sovra produzione di ormoni maschili che alterano l’ovulazione e portano a dei cicli che possono essere oligomenorroici, che vuol dire che la paziente mestrua ogni 40/50/60 giorni, quindi 4/5 volte l’anno. "È particolarmente limitante anche perché il sanguinamento può arrivare in qualsiasi momento. Con la pillola si blocca l'ovaio a livello ipofisario inducendo il ciclo meccanicamente e rendendolo regolare", ha proseguito Vignali. Altri sintomi dell'ovaio policistico che la pillola anticoncezionale va ad attenuare sono la comparsa di peli su volto, pancia e schiena oltre che la cura dell'acne.
Flusso abbondante regolabile con la pillola
Per la problematica di un flusso abbondante si ricorre alla pillola per regolare la produzione di ormoni che lo causano. Può esserci un iperestrogenismo, un'eccessiva produzione di ormoni che stimolano l'endometrio, che riveste la cavità uterina e che fuoriesce ogni mese assieme al ciclo. "In questi casi andiamo a somministrare una quantità monobasica, quindi fissa, di ormoni ogni giorno. Dando sempre lo stesso stimolo la crescita dell’endometrio sarà minore e i cicli si ridurranno in quantità".
Dismenorrea ed endometriosi, i benefici della pillola
La dismenorrea, ossia il dolore che insorge durante il periodo mestruale, è una patologia diffusa tra le pazienti giovani. "In 9 donne su 10 parte del sangue refluisce attraverso le tube e va all'interno della pelle e questo porta inevitabilmente a un'irritazione peritoneale e al dolore", ha affermato il Dott. Vignali. Andando a controllare il flusso si interviene anche su questa problematica, riducendo l'infiammazione durante le mestruazioni. "La pillola ha effetto sia sulla dismenorrea primaria, che può migliorare con gli anni, soprattuto dopo la gravidanza, ma anche sulla dismenorrea secondaria, che può essere legata a patologie come l’endometriosi e adenomiosi. Sono condizioni di cui soffre 5-10% della popolazione generale femminile in età fertile a cui si associano una dismenorrea importante che altera la qualità della vita delle donne".
Pillola come prevenzione tumorale
Negli ultimi anni, inoltre, è stata notata un'azione preventiva della pillola su vari tipi di tumori, come quello al colon e dell'endometrio. In particolare, però, sembra avere un effetto positivo sulla riduzione del rischio di tumore all'ovaio, uno dei peggiori ed è difficile da individuare, in quanto non esiste uno screening come, ad esempio, per quello al seno. "Chi prende la pillola riduce il rischio quasi del 50% ed è fattore preventivo che si mantiene anche per tutti gli anni successi all’assunzione", ha affermato il Dott. Vignoli. "Sembra che tra le cause del tumore all'ovaio ci siano le ripetute ovulazioni, per questo la pillola aiuta a prevenirlo", ha proseguito.
Controindicazioni della pillola
La prescrizione della pillola avviene dopo un attento esame della storia personale e familiare della paziente. Si tratta di un farmaco molto malleabile e gestibile, soprattutto nei soggetti giovani, per i quali non esistono particolari controindicazioni. La pillola aumenta il rischio di trombosi, per cui bisogna assicurarsi che la paziente non sia a rischio. Oltre alla familiarità della paziente, se ha superato i 35 anni bisogna anche prendere in considerazione le sue abitudini salutari, sconsigliandola a una donna fumatrice o affetta da obesità.